Ambiente e Natura

Proposte serie per un’agricoltura ‘non eroica’

di Biagio Vitiello

È apparso di recente sulla stampa (e riportato dal sito: leggi qui) un articolo inerente l’ennesimo stanziamento regionale (di risorse pubbliche) per  “la messa in sicurezza dei canali di scolo dell’isola di Ponza”: euro 350.000.

Per me – pur senza essere un tecnico della materia – è l’ennesimo  spreco di risorse pubbliche (che pervengono da tutti i cittadini che pagano onestamente le tasse).
Per analogia, in campo medico, è come curare la malattia senza pensare a prevenirla.

Prevenire l’intasamento dei canali di scolo, innanzitutto vuol dire “ripristino” dei canali di scolo e dei muretti a secco con la conseguente regimentazione delle acque pluviali.
Per arrivare a fare questo, bisogna favorire la cosiddetta piccola “agricoltura eroica” (termine che a me non piace, in quanto gli eroi vengono ricordati solo da morti), pertanto la chiamerei di “sussistenza o di vita” in questo frangente di crisi economica europea.

Bisogna che le istituzioni pongano attenzione  a queste problematiche, che si stanno facendo sempre più rilevanti  a causa di una crisi in cui non sembra esserci comunione di intenti fra gli Stati europei, ma piuttosto sfaldamento, un “si salvi chi può” (e lo si vede dall’agire degli Stati economicamente più forti, che pensano ai propri interessi in questo frangente, come la Germania).

Se si effettuassero degli stanziamenti alla piccola agricoltura ponzese e con la predisposizione degli opportuni controlli per il fine suddetto, non ci sarebbe bisogno di sprecare altro denaro, pulendo i canali ogni anno.

Caro sindaco, tu che sei più competente degli altri amministratori, quello con più esperienza in questo campo, dovresti anche programmare e diversificare l’offerta turistica di Ponza, dando l’input alla nascita della ‘piccola agricoltura di vita’, e sicuramente con essa salvaguarderemo anche l’ambiente, come avviene da anni alle Cinque Terre.

Vigna con parracine ripristinate a punta Incenso

Seguono le segnalazioni di alcuni articoli correlati con l’agricoltura e la conservazione del territorio.
Qui, Mimma Califano: L’antica cultura contadina isolana e i tempi moderni (sett. 2016); e una serie di articoli precedenti [digitare in ‘Cerca nel sito’: Antica cultura contadina isolana: sei articoli]

Qui Giovanni Hausmann: L’agricoltura a Ponza (2). Suggerimenti per una rivalorizzazione adeguata ai tempi (ott. 2017);

E qui Enzo Di Giovanni e I Custodi della Terra di Ponza: “Scagnammece ‘a semmenta!”. Cronaca di un incontro del febbraio 2020.

Parracine restaurate e/o di nuovo impianto a Ischia

In un successivo articolo si riporteranno alcune iniziative sorte lontano da Ponza, ma presenti sull’isola in passato (come il baratto e lo scambio dei semi). Eventualmente da recuperare e/o reintrodurre.

1 Comment

1 Comments

  1. arturogallia

    5 Ottobre 2022 at 14:27

    Caro Biagio, torniamo a trovarci concordi su alcune questioni e abbiamo punti di vista assolutamente simili. I vitigni storici ed eroici, infelice formulazione burocratichese istituita dall’alto con DM nel 2020, dovrebbero essere materia della Regione che predispone un registro ai quali i viticoltori, eroici per determinate caratteristiche o storici per altre (o entrambi), devono aderire spontaneamente. Con quale obiettivo? Domanda a cui la risposta non è data. Certamente, il loro riconoscimento potrebbe essere elemento di tutela ambientale, conservazione della memoria materiale e immateriale dell’isola e promotore di nuovo sviluppo, magari al di fuori del solo periodo estivo, con ricadute anche sull’occupazione e magari mitigando anche le spinte alla fuga verso la terraferma, in specialmodo dei più giovani (se il futuro se ne va perché non ha opportunità, che futuro mai ci sarà per l’isola).

    Mi permetto di segnalare un articoletto sui vitigni storici ed eroici, che non riguarda ponza:
    cisge.it/ojs/index.php/geostorie/article/view/1147

    Sarebbe poi interessante fare un approfondimento su Ponza, magari con il coinvolgimento dei diretti interessati, privati e aziende agricole, magari con le istituzioni, magari con il Sindaco, anche solo per capire: c’è margine per ottenere risorse per il territorio?

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