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Reduce dalla visione del bel film di Gianni Amelio, presentato a Venezia e arrivato da qualche giorno nelle sale romane, ho pensato, di scriverne sommariamente, sull’onda delle emozioni ricevute focalizzando soprattutto sulla colonna sonora (1).
Il film non ha ricevuto premi alla Mostra di Venezia nella selezione ufficiale; ha vinto invece il premio Brian (Brian Award) (2).
Hanno chiesto a Gianni Amelio, il regista: – Nel film non viene utilizzata una colonna sonora originale. Quali scelte ha fatto per le musiche?
Ha risposto: – “L’ouverture di Oberto conte di San Bonifacio di Giuseppe Verdi è il leitmotiv di molte scene del film. Poi c’è l’ouverture dell’Aida, di cui si vede poi una rappresentazione e c’è anche una scelta esclusivamente sentimentale e personale, una musica non diegetica: una canzone di Ornella Vanoni. Cerco sempre di mettere una canzone di Ornella Vanoni nei miei film, da quando ho letto un’intervista in cui Ornella spiegava che l’ultima volta che aveva pianto era stato guardando il mio film Le chiavi di casa. Infine brani d’epoca molto americani, ballabili da tormentone, come Sleep Walk di Santo & Johnny e It’s Only Make Believe di Conway Twitty” .
A me è parso di sentire anche Desafinado, di João Gilberto e Stan Getz (alla festa degli amici gay di Aldo). Dovrei rivedere il film
Brevi note sul film
La motivazione del premio Brian (vedi sopra e in Note) coglie perfettamente il significato e l’importanza del film che – va detto – non è troppo ideologico ed è gradevole da vedere, filmato bene, con attori molto nella parte: tra essi spiccano Luigi Lo Cascio (ovviamente), ma anche, bravissimo, Leonardo Maltese (Ettore). Il film mette in scena una storia realmente accaduta e gli atti processuali sono ripresi quasi alla lettera dal processo del 1965.
Ma i film di Amelio non sono propriamente realistici; piuttosto ricreano la realtà. Sono stato colpito dall’inesattezza storica riguardo alla posizione de l’Unità, il giornale del Partito Comunista del tempo
L’organo ufficiale del PCI prese apertamente posizione in favore di Braibanti e contro la sentenza, tanto che il giorno dopo la pronuncia pubblicò in prima pagina un editoriale del suo direttore, l’ex partigiano Maurizio Ferrara, in cui si denunciava senza mezzi termini il clima oscurantistico in cui si era svolto il processo (titolo dell’articolo: “Processo aberrante”).
“L’Unità fu inizialmente titubante sul caso Braibanti, poi si schierò, anche sull’onda di prese di posizione da parte di numerosi intellettuali (Pasolini in primis, ma anche un giovanissimo Marco Bellocchio che di questo film è co-produttore) non tutti comunisti. L’unico politico che ci mise la faccia fu Marco Pannella, ed è per questo che Amelio mette nel film, in un’inquadratura enigmatica (ma neanche tanto) la faccia di Emma Bonino, che nel ’68 aveva vent’anni ma che vediamo com’è oggi.
Ma che il PCI fosse un partito popolare e spesso moralmente conservatore, lo sappiamo benissimo (nessuno ha dimenticato l’espulsione di Pasolini, spero). Ma, ripeto, Il signore delle formiche non è un film su l’Unità nel ’68: è un film sull’Italia del ’68, ed è quella che Amelio riporta fedelmente [Alberto Crespi, ibidem, in Strisciarossa, del 7 sett. 2022]
“Sleep Walk” (sleep walk – camminare nel sonno, essere sonnambulo) è un pezzo solo strumentale scritto, inciso e prodotto nel 1959 dal duo americano o Santo & Johnny Farina, con il loro zio Mike Dee alla batteria. Una vera e propria impresa familiare di italo-americani di seconda generazione, dal momento che il padre li indirizzò alla musica e a quei strumenti in particolare e la mamma, Ann Farina, contribuì alla composizione del pezzo.
Lo strumento orizzontale suonato da Santo è una steel guitar, conosciuta come chitarra hawaiana (3), che si suona con un cilindro d’acciaio che scorre sulle corde.
La canzone di Ornella Vanoni nel film
Bella e conosciuta/amata: è Il tuo amore, di Bruno Lauzi. La canzone partecipò al Festival di Sanremo 1965 (4), cantata dallo stesso Lauzi (in coppia con Kenny Rankin), ma non andò in finale. Poi questa versione fu inserita nell’album Io sì (A miei amici cantautori Vol. 2) (1969), di Ornella Vanoni.
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Il tuo amore
Il tuo amore così grande
Tutto il mare ha attraversato
Per portarmi tante cose
Oramai dimenticate
II tuo amore così buono
Quanto male ha sopportato
Per non farmi più soffrire
E per non lasciarmi sola
Quanto bene tu mi hai fatto
Carezzandomi la mano
Quel mattino ormai lontano
Che mi ha regalato te
Il tuo amore così puro
Tutto il bene che mi vuoi
Non lo dare più a nessuno
Ma conservalo per noi
Il tuo amore così grande
Tutto il mare ha attraversato
Per portarmi tante cose
Oramai dimenticate
Il tuo amore così buono
Quanto male ha sopportato
Per non farmi più soffrire
E per non lasciarmi sola
Quanto bene tu mi hai fatto
Carezzandomi la mano
Quel mattino ormai lontano
Che mi ha regalato te
Il tuo amore così puro
Tutto il bene che mi vuoi
Non lo dare più a nessuno
Ma conservalo per noi
Non lo dare più a nessuno
Ma conservalo per noi
Note
(1) – Quando Una canzone per la domenica è una colonna sonora. È accaduto qualche volta, sul sito; non troppo spesso, ma ci può stare. E allora sono pezzi stratosferici, che di per sé hanno contribuito al successo del film. Ne abbiamo proposte varie: ne cito solo tre, per preferenza personale e importanza dei film (uno dei motivi della selezione è che le ho riascoltate da poco):
– Blade Runner’s Love Theme, di Vangelis, da Blade runner (Ridley Scott; 1982);
– Yumeji’s theme da In the mood for love (Wong Kar-wai; 2000), del compositore giapponese Shigeru Umebayashi ;
– Main Theme (The Heart Asks Pleasure First), da Lezioni di Piano (Jane Campion, 1993), musica di Michael Nyman (Jane Campion, 1993).
(2) – Il signore delle formiche di Gianni Amelio è il film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia insignito quest’anno del Premio Brian, assegnato fin dal 2006 dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) e ufficialmente riconosciuto dalla Mostra.
Il premio è stato consegnato nelle mani dell’attore Leonardo Maltese, che nel film interpreta il ruolo di Ettore, lo studente che ha una relazione sentimentale con il professore, Aldo Braibanti, interpretato da Luigi Lo Cascio, attorno a cui ruota il film.
Il Premio Brian, dal nome del film satirico dei Monty Python Brian di Nazareth, viene conferito ogni anno alla pellicola che meglio evidenzia ed esalta “i valori del laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose”.
(3) – Il termine steel guitar (letteralmente “chitarra d’acciaio”) indica in inglese un tipo di strumenti cordofoni, della famiglia dei liuti.
Le chitarre steel sono affini alla chitarra standard, ma vengono suonate attraverso l’uso di un accessorio detto steelbar o tonebar, tradizionalmente costruito con l’acciaio, da cui il termine, che si fa scivolare sulle corde; talvolta il materiale usato è uno spezzone cilindrico di vetro, detto bottleneck (collo di bottiglia) oppure lame di coltello.
Le tecniche della steel guitar si svilupparono nelle Hawaii tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, sotto l’influenza di liutai immigrati iberici.
Le steel guitar fanno ormai parte della tradizione musicale statunitense (interessando in particolare i generi country, blues, western swing) e della musica hawaiana, in particolare quella degli anni trenta e quaranta, resa popolare dalla moda esotica e da molti film hollywoodiani dell’epoca, come Honolulu.
In Italia negli anni ’60 ebbero grande popolarità i fratelli italo-americani Santo e Johnny Farina, ovvero il duo Santo & Johnny, dove Santo suonava la steel guitar e Johnny la chitarra elettrica tradizionale, in funzione di accompagnamento ritmico.
Il suono della slide-guitar elettrificata ha caratterizzato in particolare una parte del Chicago blues e del blues rock bianco: i grandi interpreti dello strumento in questo genere sono Elmore James, Hound Dog Taylor, J. B. Hutto, Duane Allman, Ry Cooder, George Thorogood, Johnny Winter. A questi artisti storici si aggiunge oggi lo svizzero Joe Colombo (Music) e gli americani Ben Harper e Eric Sardinas [fonte Wikipedia].
(4) – Il 15º Festival della canzone italiana si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 28 al 30 gennaio 1965 e fu condotto, per la terza volta consecutiva, da Mike Bongiorno.
L’edizione fu vinta da Bobby Solo con il brano Se piangi se ridi (abbinato al gruppo folk statunitense The New Christy Minstrels), la cui affermazione fu letta come una compensazione per la «vittoria morale» dell’anno precedente (l’anno di Una lacrima sul viso) [fonte Wikipedia].
Silverio Guarino
27 Settembre 2022 at 15:00
…Diavolo di un Sandro Russo!
“Sleep walk” l’ho sempre avuta nel mio repertorio ed è il brano con il quale la mia rockabilly band “Cadillac Dream” inizia i suoi concerti prima di scatenarsi nel rock, blues e country!
“Course you, red baron!”