di Luisa Guarino
Flavio è nato a settembre, e ha quindi trascorso i suoi primi mesi di vita in città, con i ritmi di tutti i bambini piccoli, scanditi dalle classiche uscite prima in carrozzina e poi in passeggino, nelle ore canoniche del mattino e del pomeriggio. Almeno, negli anni ’70, quando la vita degli adulti ma soprattutto dei piccoli era più regolare di adesso.
Poi è arrivata la sua prima vacanza, a luglio e a Ponza. Una rivoluzione. Che a dieci mesi di vita diventa epocale. Non solo le uscite più lunghe al mattino, a sguazzare in acqua dietro la Caletta ancora perfettamente fruibile, o a Frontone ancora incantato e senza confusione; ma soprattutto la scoperta del buio, delle lunghe passeggiate all’aria aperta sotto il cielo stellato, che non era un cielo qualunque ma il cielo di Ponza. Ricordo i suoi occhioni sgranati e la testa rivolta all’insù, come per avere conferma che davvero intorno ci potesse essere tutta quella meraviglia ammantata di scuro e disseminata di punti lucenti, e non soltanto sole, luce, prati e fiori.
Da allora, grazie a tanti viaggi e a un padre non si sa se più scienziato o appassionato, Flavio ha imparato a conoscere i misteri della volta celeste da punti di vista diversi, sia alle nostre latitudini che in Africa.
Ma la sua prima volta è stata a Ponza. Per mio figlio non avrei potuto volere di più.
Luisa Guarino