Attualità

Approvvigionamento carburanti e gas per Ponza e Ventotene

di Silverio Lamonica

Carburanti per le isole pontine, più lontano il rischio di un blocco”.
Così recita il titolo dell’articolo a firma R. Cam. (Messaggero LT 2.9.2022, pag. 38 – in file .pdf a fondo pagina – ndr) da cui si apprende che il Comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta Napolitano dichiara che, secondo le nuove norme europee, dal 15 settembre prossimo E’ richiesta la conformità delle cisterne contenenti gasolio, benzina e gas alle nuove disposizioni. Poi lo stesso Comandante aggiunge: La società che si occupa del trasporto di gasolio per la centrale elettrica di Ponza ha comunicato la conformità delle cisterne autorizzate (quindi, per quanto riguarda l’illuminazione pubblica e privata, a Ponza si può stare tranquilli … un po’ meno a Ventotene, perché la società si sta conformando alle disposizioni).

In realtà le norme europee prevedono che il trasporto via mare degli infiammabili non può superare le due ore e mezza dal porto di partenza a quello di arrivo, a meno che le autobotti o i camion adibiti al trasporto degli infiammabili non abbiano determinati requisiti: la conformità alle nuove disposizioni cui si è appena fatto cenno.

Ma forse non è escluso che il trasporto degli infiammabili via mare, oltre le due ore e mezza, possa comunque avvenire con navi dotate di particolari attrezzature. Occorre approfondire la normativa.
Però se non rischiamo di rimanere al buio, in virtù delle assicurazioni del Comandante Napolitano
– cosa accadrà con il gas in bombole? Saremo costretti a usare le piastre elettriche per cucinare?
– Cosa accadrà con la benzina? Non circoleranno più auto e taxi?
– Cosa accadrà con il gasolio per le barche da pesca, da diporto e le corriere? A meno che a farlo non sia la stessa società che cura il trasporto del gasolio per la centrale elettrica.  

Una esperienza analoga la fecero gli amministratori nel 1976 (Amministrazione di Mario Vitiello, ero vicesindaco).

Fino ad allora i mitici Fratelli Mazzella (Sigaretta) con il loro motoveliero, il Papà Vincenzino, trasportavano gas in bombole, gasolio e benzina (questi ultimi due, in appositi contenitori metallici in coperta). Per quanto riguardava la benzina, il trasbordo a Formia dall’autobotte al serbatoio predisposto sulla tolda del bastimento richiedeva l’assistenza dei Vigili del Fuoco. Un bel giorno i pompieri fecero sapere che in base al loro nuovo statuto non potevano più assicurare quel servizio. Immediatamente il sindaco Mario Vitiello convocò in Comune i fratelli armatori. Non c’era altra via di uscita per loro se non  acquistare un traghetto, in modo da trasportare la benzina da Terracina a Ponza, assieme ad altri infiammabili e merci varie. Comprarono così il Maria Maddalena dall’armatore Achille Onorato.
Ma le difficoltà non finirono.

Un armatore  concorrente eccepì che il Maria Maddalena non aveva i requisiti indispensabili per il trasporto della benzina in autobotti. La Capitaneria di Porto verificò e bloccò la nave. L’estate era iniziata – se non erro era il mese di giugno – e la benzina doveva assolutamente arrivare. Ci furono “frenetici contatti telefonici” tra Comune di Ponza e il suddetto armatore,  il quale dichiarò la sua disponibilità a “venirci incontro”, purché gli fosse assicurato l’immediato pagamento del nolo della nave. Con estrema celerità, tutti gli amministratori di maggioranza mettemmo “mano alla tasca” e grazie anche a diversi concittadini e frequentatori di Ponza, ricordo – uno per tutti – il campione dell’automobilismo Taruffi, riuscimmo a mettere insieme diverse centinaia di migliaia di vecchie lire e saldare il conto ipso facto con l’armatore, per un paio di viaggi. Così l’inizio dell’estate fu salva. Nel frattempo i Fratelli Mazzella provvedevano ad aggiornare il Maria Maddalena alle “nuove norme” di allora, nei cantieri di Gaeta.

All’epoca l’emergenza riguardava solo la benzina.
Oggi il problema è molto più complesso e – direi – più grave. Occorre tempismo, facendo leva soprattutto su chi legifera. Ed ora, come allora, occorre la massima coesione dei ponzesi.

Lo stralcio dalla pagina del Messaggero citata (file pdf): Messaggero 02.09.22. p.38
Immagine di copertina: Foto da Il Messaggero (20.08.2016)

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