di Amelia Ciarnella
La popolazione italiana invecchiando aumenta sempre di più perché la vita si è allungata e gli anziani sono diventati quasi il doppio dei giovani. Pare siano oltre tredici milioni i vecchi, contro gli otto milioni o poco più dei giovani. Se si va avanti di questo passo l’Italia si riempirà tutta di stranieri che arrivano di continuo da ogni parte del mondo, ai quali piace molto lavorare e rimanere a vivere in Italia.
I nostri giovani oggigiorno vivono nel benessere, hanno di tutto e di più e non pensano nemmeno lontanamente a costruirsi una famiglia né tanto meno ad avere dei figli. Per cui di bambini ne nascono pochi, i giovani diminuiscono e i vecchi aumentano… ma poi moriranno anche. E a breve l’Italia rimarrà con pochissimi italiani “originali” e piena zeppa di gente straniera, di razze e religioni diverse, ma tutti italianizzati.
Già da tempo ormai in alcune scuole italiane, soltanto una minoranza è composta da bambini italiani, la maggior parte è tutta di bambini stranieri. Pertanto saranno loro destinati a ripopolare l’Italia.
Il mondo di oggi offre troppe distrazioni e i giovani sono tentati e attratti da tante cose particolarmente interessanti oltre che costose e belle che ognuno vorrebbe avere. E se non hanno la possibilità di comprarle al momento, per mancanza di disponibilità economica, aspettano tempi migliori, con la speranza di poter acquistare in un secondo tempo ciò che desiderano, perdendo tempo, divertendosi e godendosi la vita con gli amici nel migliore dei modi.
Intanto il tempo passa volando e senza che se ne accorgano si ritrovano a quarant’anni ancora scapoli, ma con la solita compagna di turno.
A quell’età pochissimi pensano di “accasarsi” e mettere al mondo dei figli, abituati come sono alle massime comodità. E se decidono di avere dei figli, ne procreano al massimo uno. Poiché la cosa è troppo impegnativa, le esigenze sono tante e nessuno più è disposto a sacrificarsi per avere una famiglia numerosa, come succedeva nei tempi passati.
I giovani dei tempi passati, al contrario di quelli di oggi, di comodità conoscevano soltanto il letto, il tavolo e la sedia. Niente radio, niente computer e niente cellulari che a volte bloccano il cervello, oltre che dare “dipendenza”. Però erano molto più maturi e responsabili di quelli di adesso. Se non avevano soldi prendevano da soli le iniziative perché i genitori li lasciavano liberi di fare ciò che volevano, l’interessante che erano cose serie e oneste.
Mio nonno ad esempio, aveva una passione spropositata per i cavalli, ma non avendo nemmeno un centesimo in tasca, a soli diciassette anni, andò ben cinque volte in America dove trovava subito lavoro perché era un ragazzo alto e robusto, ma vi rimaneva soltanto un anno per volta. Il tempo necessario per rimediare i soldi del biglietto e quelli per poter acquistare due tre cavalli al suo ritorno in paese. Non sopportava il clima troppo freddo americano di quei tempi.
Inoltre i giovani di allora, i divertimenti li trovavano esclusivamente in campagna dove trascorrevano l’intera giornata lavorando e dove trovavano tante altre distrazioni, forse più piacevoli e sane di quelle di oggi. Poi c’erano le feste patronali annuali durante le quali potevano vedere le tante ragazze del paese che non andavano mai in giro durante l’anno e quelle erano le uniche occasioni per poterle notare, ammirare e qualche volta, sceglierle anche in moglie. Cosa che succedeva raramente, ma succedeva anche questo.
Questi erano i divertimenti dei giovani dei tempi passati e rimanevano tutti sani, senza pericolo di essere intossicati, come succede a volte oggi in certe discoteche, dove all’insaputa fanno bere a qualche ragazza o ragazzo delle droghe, per fini reconditi di colui che offre da bere.
Perciò è sempre consigliabile non bere mai nulla, se non si vede e si accerta da dove proviene quel bicchiere e cosa contiene.
Gli stranieri che arrivano oggi in Italia per la maggior parte, sono arretrati in tutto, ma in genere sono delle persone brave e accettabili. Pensano al lavoro, poco al divertimento e si dedicano alla famiglia e a procreare, come succedeva anticamente quando di bambini ne nascevano moltissimi, ma ne morivano anche tanti. Soprattutto per mancanza di igiene perché mancava l’acqua e i farmaci. Cosa che per fortuna non succede più.
Però ve ne sono altri pretenziosi e impossibili che venendo in Italia vorrebbero portare qui da noi anche le loro abitudini e a volte trovano qualche parlamentare che, forse, per questioni politiche e per potersi accaparrare qualche voto in più, pare li favoriscano pure, cercando di accontentarli: come la pretesa di togliere il crocifisso dalle nostre scuole (come da sentenza della Suprema Corte) (*)
In Italia le Leggi dovrebbero essere serie, ferme e decise e non traballanti che si possono stendere, allungare e stirare da ogni parte per accontentare chi viene e che chiede stranezze del genere.
Il Crocifisso è sempre stato il simbolo della nostra religione cattolica e non si doveva nemmeno prendere in considerazione una richiesta del genere esclusivamente per favorire costoro, tradendo gli stessi italiani.
Chi viene da fuori e vuole vivere in Italia si deve adeguare alle nostre leggi, alle nostre abitudini e deve anche vestire italiano senza veli sulla faccia.
Ma tornando alle persone italiane che invecchiano, ai giovani che non hanno nessuna intenzione di costruirsi una famiglia e di mettere al mondo dei figli, è inevitabile che nascendo pochissimi bambini italiani, l’Italia molto probabilmente e lentamente, verrà ripopolata da gente straniera italianizzata, non c’è scampo. Sono soltanto loro destinati a ripopolarla.
L’unica fortuna è che gli stranieri non sono mai tutti uguali e la maggior parte sono persone normali e buone.
Poi ci sono gli imboscati che si intrufolano dappertutto e sono quelli che a volte guastano ogni cosa. Purtroppo in Italia non ci sono frontiere come in molti grandi paesi del mondo e possono entrare da dove vogliono poiché sono incontrollabili.
Quando ero più giovane andavo spesso a Roma. Attraversando lo spazio davanti la stazione Termini, vedevo gruppi di cinesi, giapponesi, pachistani, gente di tribù sconosciute, arrivati da ogni parte del mondo e tutti fermi là, dove forse si davano appuntamento per incontrarsi e chiacchierare, perché dello stesso paese. Parlavano tutti ad alta voce.
Passando sentivo questo miscuglio di lingue tutte diverse e cercavo di attraversare quello spazio nel più breve tempo possibile, soprattutto perché non vedevo nessun italiano, né vicino, né poco lontano da essi. E non mi sentivo affatto tranquilla.
Mi sembrava di essere in un paese sconosciuto.
Quando poi l’Italia sarà ripopolata dagli stranieri, che certamente saranno mischiati sia di buoni che di cattivi, ma tutti italianizzati, quei pochi italiani rimasti, che nemmeno compariranno, cosa penseranno? Chi vivrà vedrà.
(*) Nota a cura della Redazione: Una sentenza di Cassazione del 2021 ha stabilito, nell’esigenza di fare chiarezza in una materia così controversa, che l’esposizione non è obbligatoria ma nemmeno discriminatoria, che non può essere imposta, però deve essere decisa in autonomia dalla scuola in questione, con un dialogo e un accordo tra le parti coinvolte in un’eventuale disputa, seguendo e rispettando le diverse sensibilità (fonte Wikipedia)
Luisa Guarino
17 Agosto 2022 at 19:15
Spesso gli scritti di Lianella mi lasciano sconcertata: ma questa volta di più. Non condivido infatti la maggior parte dei suoi pensieri, un tantino razzisti e maschilisti, il che mi stupisce ancora di più, trattandosi di una donna. Infatti parla da un punto di vista prettamente maschile: “a quarant’anni ancora scapoli”, “sceglierle in moglie” e così via. Non mi sembra proprio che tutti i giovani oggi “vivono nel benessere e hanno di tutto e di più”. Tanti giovani, o più o meno giovani, non trovano lavoro e spesso vanno all’estero per poterlo fare: per fortuna sono quasi sempre laureati e professionisti, e all’estero restano. Se consideriamo inoltre che la maggior parte delle donne lavora, e in Italia le famiglie non vengono minimamente aiutate dallo Stato con strutture e servizi pubblici come invece accade nei Paesi nordeuropei, credo bene che ci pensino dieci volte prima di mettere al mondo dei figli.
E poi non vedo perché dovrebbero farlo: perché “sacrificarsi come si faceva una volta”?
L’Italia imbianca, gli italiani rischiano di scomparire, nel nostro Paese arrivano dal resto del mondo? Poco male, altro che “non c’è scampo”. Tra loro abbiamo italiani di seconda generazione, e buoni e cattivi stanno da tutte le parti.
mariassunta piccolo
18 Agosto 2022 at 17:42
Luisa concordo del tutto con le tue osservazioni !