di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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La festa di Sant’Anna con i colori, le voci, il cuore e la mente del popolo di Ischia, rispetto al “festivalone ambulante” alluvionato da eventi pseudo-culturali esogeni della trovata pubblicitaria della “capitale della cultura”
Ischia, la più antica colonia greca dell’occidente e ricchissima di pregnanze storiche, offre nella notte del 26 luglio la sua festa a mare agli scogli di Sant’Anna dopo due anni di assenza causata dalla pandemia.
Tutto è storia e colore locale. Ma tutto è cultura endogena profondamente “isolana” non “isolata” ma aperta al mondo intero in onore soprattutto dei turisti internazionali.
Il numero 6 de “Il Continente” – in distribuzione soprattutto ad Ischia ponte o Borgo di Celsa – contiene uno speciale di 17 pagine dedicato al Borgo di Celsa ed alla tradizione e cultura del mare come “l’isola in uno scrigno” consegnato al viaggiatore (qui Il Continente n° 6, sul sito).
Immagini e didascalie da Il Continente n° 6
La festa quest’anno sarà presentata da due voci ischitane: quella storica di Beppy Banfi e quella calda e viva di Carmen Cuomo.
Solo per questa sua confezione autoctona questa edizione non sarà minore. Sarà profondamente genuina.
Il grande spettacolo è dato dal Borgo di Celsa, il castello aragonese, gli scogli di Sant’Anna.
Il mio amico Gianni Lauro “Sparaspilli” (1920-2014) al quale è dedicato questo numero de “Il Continente” che aveva vissuto tra due continenti e aveva tre patrie (Italia, Grecia, USA) diceva che “il Borgo di Celsa é il posto più bello del mondo”.