di Silverio Lamonica
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Il titolo di questa epicrisi forse può sembrare un po’ banale. Infatti nel perenne scorrere della quotidianità, siamo continuamente costretti a fare delle scelte, tipo: cosa preparo per cena? Carne o pesce? E se opto per il pesce, arrosto o in bianco? Di certo diffiderei di qualche specie non autoctona: pesce palla maculato! (leggi “Un mare che cambia“)
E così di seguito, anche per scelte più impegnative. Infatti, qualora mi trovassi alla Fiera del libro di Maputo e potendo acquistare un’ opera soltanto, di Dante Taddia, mi chiederei: Quale mi “intriga” di più? La Repubblica Partenopea a Ponza oppure L’Americana?
Del resto, la prosa di Dante Taddia scorre con piacevole sonorità, come un limpido ruscello.
Sempre in tema di “libri”, colpisce il personaggio di Giovannina in Il mio soldato di Emilio Iodice. Quella mamma eroica che di fronte al bivio: veder morir di fame i propri figli o azzardare una pericolosissima uscita in barca per provare a pescare qualcosa da portare a casa, mentre imperversavano – durante la seconda guerra mondiale – pericolose incursioni nel mare circostante l’isola, senza esitare opta per la seconda soluzione.
Iodice, tra l’altro, di recente ha presentato agli studenti dell’Istituto Tecnico Turistico di Ponza la sua opera Liberazione , in cui sono presenti numerosi personaggi ed episodi, descritti nella sua ultima pubblicazione.
Sempre legato al periodo storico precedente, Silverio Corvisieri ha di recente pubblicato Schiaffo al Duce, in cui descrive l’eroica impresa di un gruppo di guerriglieri che riuscì a liberare da una fortezza un comandante partigiano. Anche in quel tragico momento, gli italiani dovettero scegliere tra nazifascismo (pochissimi) e democrazia (la totalità o quasi).
Inoltre segnaliamo la pubblicazione di Moschitti “Fra Natale e Capodanno coi musicisti di Terra di Lavoro”.
Terminato il secondo conflitto mondiale, i ponzesi si cimentarono col turismo. Sorsero i primi ristoranti, tra cui l’Eèa di Temistocle Curcio, che tra l’altro fu il primo segretario della sezione del P.C.I. di Ponza. Come racconta Paolo Iannuccelli, il noto personaggio isolano si trovò di fronte ad un bivio: mandare avanti la denuncia che la moglie aveva presentato contro un cameriere infedele o ritirarla. Temistocle, senza esitare, imboccò questa seconda strada, considerando che il suo dipendente aveva una numerosa famiglia da mantenere.
Sempre a proposito di narrazioni, Franco De Luca nel descrivere personaggi ed episodi riguardanti Ponza, di fronte al bivio: italiano o vernacolo, opta di solito per questa seconda soluzione, specie se si tratta di vecchi amici al bar, ormai leoni a riposo, che rievocano con immensa nostalgia, felici e “focosi” attimi di gioventù
Invece Amelia Ciarnella ci offre puntualmente i suoi gustosi aneddoti in una elegante prosa italiana
Sulla salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente… anche qui siamo ad un bivio. C’è chi ci tiene e viene anche premiato, come accade a Procida, Capitale della Cultura e chi, invece, sembra dimenticarsene, come – purtroppo – succede nella favolosa isoletta di Palmarola, ma ciò almeno non sfugge all’attento Dr Biagio (leggi “Segnalazioni da Palmarola“).
Anche nella scelta di realizzazioni di opere pubbliche sui territori di Ischia (leggi qui) e di Ponza, per quanto riguarda il dissalatore (leggi qui) il dibattito è aperto.
Fra tre settimane circa, gli elettori di Ponza, come di tanti altri Comuni italiani, dovranno scegliere tra due o più liste. Davanti ad un bivio ci troviamo noi ponzesi, essendo le liste appena due: Crescere insieme e Cambiamo il vento – Ambrosino sindaco (Due liste elettorali per Ponza).
Sandro Vitiello e Biagio Vitiello hanno notato che nel logo di entrambe le liste, non c’è la parola “Ponza” o “Ponzesi”, come di solito avveniva in passato. Ciò potrebbe far pensare che “poi si faccia poco o nulla per la nostra isola” sostiene Biagio. Io noto, invece, che entrambi i loghi riportano la sagoma dell’isola a falce di luna: la lista di Pompeo Porzio, in modo più vistoso e, con più discrezione, la piantina di Ponza appare sulla vela al vento della nave romana, nel simbolo della compagine “Ambrosino Sindaco”. Quindi Ponza sarebbe rappresentata soprattutto come “espressione geografica”, per dirla alla Metternich, anziché come “entità umana”, cioè popolo.
Grazie al dinamico Vincenzo Ambrosino, conosciamo la genesi della lista Cambiamo il vento.
Per par condicio, sarebbe opportuno fare analoga intervista al candidato sindaco o altro esponente della lista Crescere insieme.
Purtroppo noto un silenzio assordante per quanto riguarda i Programmi:
Quali problemi sono considerati prioritari? Come si intendono affrontare? Tempi, modi… Ciò al fine di mettere il cittadino nelle condizioni di esprimere un voto consapevole. In caso contrario Se ioca a ffà male! , come saggiamente ha osservato l’amico Franco de Luca.
Martina Carannante proponendo la canzone Propaganda, intanto si augura, come tutti noi, “che in campagna elettorale vengano tenuti bassi i toni” (leggi e ascolta qui).
Diversamente da Ponza, a Ventotene le liste sono ben quattro. Oltre a Gerardo Santomauro e Carmine Caputo, ci sono altri due candidati sindaci: Adinolfi con una lista “Pro Famiglia” e Vittori con “Partito Gay LGBT”. E’ evidente che questi due ultimi candidati colgono l’opportunità della “Vetrina Ventotene – Culla Europea” per portare all’attenzione del Parlamento Europeo le suddette tematiche. Ancora una volta Ventotene si dimostra “Capitale delle Pontine”, come affabilmente mi ricordava il mio caro amico ing. Assenso.
Sempre in tema “amministrativo” Vincenzo ci propone un prolisso “benservito” a Franco Ferraiuolo (leggi qui).
Nell’articolo si parla del non realizzato e discutibile “Progetto Castalia” risalente a qualche decennio fa, ma non viene fatto alcun accenno agli obiettivi raggiunti (ben pochi) e mancati (tanti) di quest’ultimo quinquennio e che già ho richiamato in altra sede (Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Ponza scende in campo la lista “La Casa dei ponzesi”). Importante l’ultima parte dell’articolo.
Vincenzo si sofferma invece, su qualche “tattica” dell’elezione a sindaco che il vecchio sistema elettorale permetteva. Dice in sostanza Vincenzo: Nelle elezioni dell’85 e dell’88 i capilista erano rispettivamente Luciano Gazzotti e Guido Bernardi, deputato, ma in entrambi i casi il sindaco sarebbe stato Franco Ferraiuolo. Espediente legale, ma disdicevole, come qualche altro messo in atto. Ebbene ciò mi richiama alla mente l’episodio della “Donna Schermo” in La Vita Nova – Cap. V “… l’equivoco che si crea in chiesa (e la location ‘miracolosamente’ calza a pennello anche nel caso che stiamo trattando!) quando molti pensano che Dante rivolga la sua attenzione non a Beatrice, ma ad un’altra nobildonna seduta accanto a lei …” [https://letteritaliana.weebly.com/la-donna-schermo.html].
Quindi dalla “Donna Schermo al Candidato Sindaco Schermo non “c’è di mezzo il mare” (seconda parte del proverbio per giustificare anche realizzazioni amministrative mancate).
Chiedo venia al Sommo Vate per l’accostamento fin troppo azzardato.
Intanto, per dovere di cronaca, segnalo la sistemazione e l’adeguamento dell’impianto sportivo coperto funzionale in località Le Forna. E per quanto riguarda ancora lo sport, la Sesta Edizione della Regata Giro di Ponza 2022.
Le notizie sulla guerra in Ucraina si susseguono a ritmo pressante e, leggendo attentamente tra le righe i seguenti articoli apparsi di recente su questo sito, a me non sembra – purtroppo – che ci troviamo al bivio tra “guerra” e “pace”, quanto piuttosto tra “guerra con armi convenzionali” e “conflitto atomico”.
Intanto il protrarsi del conflitto in Ucraina provoca serie conseguente nel continente africano e nel Mediterraneo, come ci ricorda l’ex ministro degli Interni, Marco Minniti.
Mentre Ezio Mauro si sofferma sulle rovine delle città ucraine dove è stata cancellata ogni forma di vita sociale e democratica, intesa come polis.
Purtroppo di recente è venuto a mancare Giuseppe Mazzella (Zeppegna) operatore ecologico. Svolgeva – assieme ai suoi colleghi – il delicato compito di mantenere l’isola pulita con molta professionalità e impegno. Mi unisco ai redattori di Ponzaracconta nel formulare al fratello e ai familiari tutti, sentite condoglianze.