di Vincenzo Ambrosino
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L’impegno di Franco Ferraiuolo per Ponza è di lunga durata.
Ferraiuolo Franco è stato giovanissimo Presidente della Proloco, insegnante di scuola media, poi Preside dell’Istituto Comprensivo, ma anche Consigliere Provinciale e Sindaco di Ponza per tre mandati elettorali. Una carriera politica lunghissima.
A Franco Ferraiuolo si può dire di non essere un decisionista, un capopopolo, di non avere carisma ma sicuramente è sempre stato riconosciuto come uomo delle istituzioni, alla ricerca dell’equilibrio, l’uomo adatto per amministrare con moderazione un popolo culturalmente individualista come quello di Ponza.
Come si dice “tra chi la vuole cotta e chi la vuole cruda” Ferraiuolo – per rimanere nell’esempio della cucina – non è stato mai un grande innovatore di piatti, ma la sua cucina è sempre stata digeribile.
Ha cominciato a fare il sindaco nel 1980 circa 40 anni fa. C’erano ancora i partiti politici. Ferraiuolo fu il giovanissimo Sindaco della Democrazia Cristiana. Affermarsi in mezzo a tutti quei notabili ponzesi non era facile, ma lui ci riuscì.
In una riunione alle Querce – si era alla vigilia delle nuove elezioni Comunali del 1985 -. Luciano Gazzotti, segretario della sezione locale della D. C. per giustificare l’azione dell’Amministrazione Ferraiuolo disse: “Chi sta a terra giudica chi sta a mare naviga”. Per dire che mentre è facile criticare quando si è fuori dall’amministrazione, Ferraiuolo comunque riusciva sempre a portare la “sua nave in porto”.
Alle elezioni del 1985 la DC di Luciano Gazzotti fece un accordo con il PSI di Ernesto Prudente. Il capolista di quella lista bipartitica fu L. Gazzotti, ma in caso di vittoria il Sindaco l’avrebbe fatto Franco Ferraiuolo. Tutti gli altri potevano occuparsi di politica, fare gli accordi, litigare ma a fare il Sindaco doveva essere sempre lui: Ferraiuolo.
Franco Ferraiuolo fece di nuovo il Sindaco dal 1988 fino al 1993. Quella lista DC fu capeggiata dal Senatore Guido Bernardi, ma il Sindaco fu ancora una volta F. Ferraiuolo. Quella amministrazione lavorò per cinque anni, ai progetti Castalia, progetti Iside, ma non riuscì a realizzare quei progetti perché: “tra il dire e il fare rimase l’infinito mare!”
In una mia intervista del 30 marzo 2014 su Ponza Racconta chiedo a Ferraiuolo:
D. Se ti ricordi nel 1990/91 tu eri Sindaco con il senatore Bernardi; quella amministrazione presentò il progetto Castalia, un grande progetto di sviluppo economico e valorizzazione ambientale. Si organizzarono cooperative per gestire l’acquacoltura; l’Iside, altra società ingaggiata da quella Amministrazione, presentò il progetto per la gestione del parco marino in via di istituzione. Io condividevo quei progetti che ancora adesso nomino, ma, Franco, tu eri convinto veramente di quei progetti? Pensi che ancora oggi possano essere la teoria progettuale da seguire?
R. Sin dall’inizio della mia seconda amministrazione (fine 87-giugno 93), ci proponemmo subito di dotare l’Amministrazione di uno strumento di programmazione degli interventi in una visione coordinata e globale, realizzato con metodo razionale e scientifico, nonché propedeutico all’ottenimento di finanziamenti europei, nazionali e regionali. Parlo, naturalmente, dello studio di fattibilità per un progetto di tutela ambientale e di sviluppo socio-economico della nostra isola, accennato nella precedente risposta, che fu impostato in relazione alle cognizioni problematiche acquisite nella nostra esperienza amministrativa pregressa, alle criticità ed ai suggerimenti che ci venivano dalle istanze partecipative locali e da pubblicazioni di studiosi.
Lo studio di fattibilità in parola fu preceduto, quindi, da una meticolosa indagine sulla situazione ambientale e da un’approfondita analisi della situazione socio-economica ed antropica dell’isola.
Il compianto Sen. Guido Bernardi, nostro consigliere comunale, che a quell’epoca rivestiva anche l’incarico di Presidente della VIII Commissione permanente del Senato relativa ai Lavori Pubblici ed alle Comunicazioni, molto si prodigò per assicurare al Comune di Ponza il finanziamento del predetto studio programmatico da parte della Comunità Europea. Costituimmo anche una commissione consiliare formata da consiglieri di maggioranza e di minoranza allo scopo di esercitare il controllo sull’andamento dello studio nonché per la presentazione di osservazioni di merito.
Della bontà di quello studio e delle indicazioni prospettate sono sempre stato convinto tanto che il programma amministrativo che presentai all’atto della mia candidatura a sindaco alla scorsa tornata elettorale, risente in buona parte di quelle risultanze.
E ciò per dire che, alla luce di tutti i provvedimenti restrittivi, imposti indiscriminatamente dall’esterno, a terra e a mare, che sono via via intervenuti ed hanno interessato l’isola, da quel tempo ad oggi, avevamo visto, forse, lontano nel tentativo di voler noi procedere sulla strada dell’adozione di alcune scelte in campo ambientale in grado di stabilire un rapporto più equilibrato e razionale tra le nostre esigenze di vita dettate dall’insularità e l’improrogabile necessità di salvare e fruire l’habitat naturale, che è l’elemento fondamentale dell’opzione turistica verso i nostri lidi.
L’aver potuto dimostrare un’assunzione di responsabilità della nostra comunità in tal senso, con l’adozione di regole, da noi autonomamente decise, che non avrebbero, certo, messo in pregiudizio le attività e l’economia dei residenti stanziali, credo che avrebbe generato maggior comprensione e benevolenza “… colà ove si puote” e si vuole.
Credo che da quelle indicazioni bisogna, oggi, ripartire, ma senza l’accetta o il bulldozer. Nell’opera di revisione, va tenuto in conto quello che c’è, che la gente ha creato con tanti sacrifici e su cui ha fondato un progetto di vita, perché “primum vivere, deinde philosophari”.
Nel 2012 Franco Ferraiuolo si era presentato di nuovo alle elezioni Comunali e ad una mia domanda rispose in modo articolato dicendo: “Come ben sai, la mia candidatura non nacque per mia intima e personale ambizione; insomma, non mossa da una mia personale iniziativa come lo fu, invece, per gli altri due candidati (Vigorelli e Balzano). Nacque in maniera imprevista e repentina in una pubblica e folta riunione tenuta presso il ristorante “Da Angelino” a Calacaparra, con il plauso di tutti i numerosi astanti, a circa un paio di settimane dal termine della presentazione delle candidature, dal momento che venni indicato come la persona adatta a coagulare attorno a sé i vari aspiranti a sindaco, così da evitare l’inopportuna presentazione di tante liste, che si profilavano all’orizzonte.”
Ferraiuolo perse per pochi voti quelle elezioni, che furono vinte da Piero Vigorelli e per cinque anni fece l’opposizione.
Dalla mia intervista 2014:
D. Tu che sei stato un Sindaco e per la maggior parte delle volte in maggioranza che vota sempre compatta mettendo automaticamente sempre in minoranza l’opposizione: che cosa provi oggi a fare il consigliere di opposizione? L’opposizione ha un senso, secondo te a Ponza?
R. L’opposizione è l’altro polo importante ed indispensabile per l’esplicazione del metodo democratico. Con tale affermazione, viene da sé che essa è dotata di senso. L’interazione dei due poli dovrebbe portare al formarsi del cosiddetto ‘bene comune’. In questo senso, mi sento un servitore del bene comune né più né meno di quando stavo in maggioranza, naturalmente da una prospettiva diversa.
Ferraiuolo ha avuto poi l’onore di essere rieletto Sindaco nel 2017 e anche questa volta è riuscito a terminare il suo mandato.
Nell’intervista del 2014 Franco riassume la sua carriera politica:
D. Tu sei sempre stato un uomo delle istituzioni. Hai fatto giovanissimo il presidente della Pro Loco, il Sindaco dal 1980 al 1985, ancora il Sindaco dal 1988 al 1993 poi ancora il Consigliere Provinciale con UDC per altri cinque anni e ancora per diversi anni hai fatto il Dirigente Scolastico. Dalla tua lunga esperienza a guidare le istituzioni locali, quale idea ti sei fatto di quest’isola? Che non riesca a cambiare è colpa degli amministratori che si succedono al governo o è proprio la cultura isolana che non permette i cambiamenti?
R. I problemi dell’isola, a cominciare da quello della disoccupazione e dello spopolamento, che in questo momento appaiono quelli più urgenti e scottanti (e che, a cascata, a loro volta determinano altri problemi sul piano sociale e dei servizi) devono essere affrontati mediante l’assunzione di una visione complessiva di come dovrebbe essere lo sviluppo socio economico di Ponza.
Ho scritto in un precedente articolo pubblicato su Ponza Racconta che il pressappochismo con cui si affrontano i problemi, la mancanza di una seria programmazione degli interventi, la mancanza di puntualità rispetto agli impegni presi, le promesse difficilmente mantenute, creano distanza tra la gente e le istituzioni nonché sfiducia nella classe politica nella sua totalità.
Ciò ha comportato e comporta l’esistenza di un disimpegno generalizzato e di una popolazione rassegnata al peggio e ripiegata su se stessa.
A ciò aggiungiamo, come ho avuto modo di dire, la sostanziale mancanza di una cultura d’impresa e di una credibile mentalità turistica, giacché il turismo rappresenta il settore economico principale (nel senso di spendersi per un turismo di qualità che si sviluppi anche nella bassa stagione, sollecitato su specifici progetti, grazie a ben impostati insiemi in grado di connettere nelle forme di ponderati rapporti di cooperazione: cultura e ambiente, ambiente e sport, sport e cultura, cultura e tempo libero).
A questo punto, è evidente che s’impone un problema culturale, cioè l’assunzione di una mentalità incline alla programmazione ed al coordinamento degli interventi, alla loro razionale gestione, che deve interessare tutti: dagli amministratori pubblici agli operatori turistici e delle varie categorie, ciascuno per la propria parte.
Insomma, la classe politica e le parti sociali devono aprire un grande confronto su questi temi. Il non averlo fatto nel passato o l’averlo impedito con scelte elettorali (per carità, legittime) facenti, tuttavia, capo a visioni populistiche – e mi riferisco all’affossamento di quell’importante studio di fattibilità per un progetto di tutela ambientale e di sviluppo socio-economico della nostra isola, a suo tempo messo in campo dalla mia amministrazione – è stato, a mio avviso, un grave errore.
Oggi, forse, le cose stavano diversamente e, probabilmente, meglio, come, sebbene tardivamente, si tende a riconoscere da parte di molti. Dopodiché, anch’io mi addosso la mia parte di colpa, quantomeno per non essere, forse, stato capace, all’epoca, di farmi capire dall’opinione pubblica.
Voglio terminare il mio omaggio a Franco Ferraiuolo ricordando una sua recente frase che mostra il suo credo politico: “ho ritenuto fosse un mio dovere civico mettere a disposizione della nostra comunità le mie competenze e l’esperienza acquisita, anche contemplando il grande sacrificio e la riduzione degli spazi di libertà personale e familiare a cui avrei dovuto sottopormi nonostante la mia non giovane età”.
Ho visto pochi giorni fa, cosa rara, Franco Ferraiuolo accompagnare sua moglie a fare la spesa al Conad, poi lo rivisto al bar Onda Marina insieme alla moglie a gustarsi un buon gelato. Io penso che sia venuto il momento di riposarsi e godersi la sua lunga carriera politica. Potrà sempre dire “io ci ho provato adesso largo ai giovani”. Lunga vita al Sindaco per antonomasia Franco Ferraiuolo.
Biagio Vitiello
19 Maggio 2022 at 20:28
Ho letto la sperticata lode di Vincenzo al nostro “amato sindaco”, e non so farmene una ragione. Anche volendo mettere tra parentesi le realizzazioni (e le opportunità mancate) degli ultimi cinque anni dell’Amministrazione uscente (su cui vorrei evitare giudizi “a caldo”) e non volendo pensare a motivazioni troppo squallide, vorrei ricordare qualcosa a Vincenzo in merito ai progetti Castalia (è lui che li ha citati!), che insieme abbiamo strenuamente avversato, per il fatto che la finalità nascosta di quell’operazione era di “mettere le mani” su Ponza. Infatti poco tempo dopo, con l’affondamento della petroliera Haven (11 aprile 1991, incendio e successivo inabissamento nel golfo di Genova) la Castalia venne coinvolta in un grande scandalo. Il presidente di Castalia aveva comprato un rudere (ora super villa) a mezza collina del Monte Guardia, e con la collaborazione di tecnici condiscendenti ponzesi, si era fatto autorizzare una strada carrozzabile fino ad esso. Vincenzo, come anche i suddetti tecnici ponzesi, dovrebbero ricordare il progetto di restauro del cantinone (m. 16×4) più stanza m 4×4 e grottine (“per ricovero animali”, recitava la premessa )… Se le misure sono approssimate, è perché il luogo era di difficile accesso…
Caro Vincenzo, memoria corta o cos’altro?
Giuseppe Mazzella di Rurillo
19 Maggio 2022 at 20:54
Franco Ferraiuolo l’ho conosciuto ad Ischia all’hotel San Ferdinando, in vacanza per le le cure termali. Oltre cinque anni fa. Il dottore Feola gli propose l’incontro.
Parlammo dei problemi delle nostre isole. Ebbi la certezza di avere di fronte un cittadino della Repubblica. Una persona che viveva del proprio lavoro. Che concepiva l’impegno diretto per la propria comunità come un servizio civile.
É questo il suo grande lascito: servire la comunità.
G. M. di R.
vincenzo
20 Maggio 2022 at 16:26
Questo è un commento dell’amico Michele Rispoli.
https://m.facebook.com/100001375659652/posts/5038156376240168/#
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A cura della Redazione viene riportato in chiaro il commento di Michele Rispoli, per chi non ha accesso a Facebook (…ci sono, ci sono!):
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Michele Rispoli
LIBRETTO D’IMPEGNI DEL SINDACO FERRAIUOLO
Ho letto su Ponza Racconta un pezzo di Vincenzo, dove riporta minimamente tutti gli incarichi ricoperti dal sindaco Francesco Ferraiuolo dagli inizi ad oggi.
Leggendo mi è saltato alla memoria ‘A Livella di Toto’, dove nel momento della sepoltura, legge tutti i nomi dei compagni di loculi: Qui giace il nobile… qui riposa il Conte… qui dimora il grande uomo… qui… ecc. ecc. Vedendo tutti i quei nomi blasonati, gli viene in mente di chiedersi: Ma i mariuoli, i cornuti, i ladri, gli assassini, gli incapaci… dove sono sepolti?
Avrei, con molto piacere, letto tutte le opere eseguite e volute dal sindaco… ma forse l’argomento era scarso quindi si è preferito elencare solo il libretto di lavoro.
A tale prova voglio ricordare Luciano Gazzotti, segretario della vecchia Democrazia Cristiana e del sindaco democristiano Ferraiuolo, come dice Vincenzo, che lasciò la DC per realizzare una lista vincente contro Ferraiuolo con Antonio Balzano. LO SPUTTANAMENTO FU ENORME!
Non parliamo della politica amministrativa di questi ultimi 5 anni, dove Ponza ha raggiunto il massimo del degrado.
FORSE VINCENZO DEVE RIPASSARE L’ALGEBRA PER POTER FARE UNA DISAMINA CORRETTA E VERITIERA… E NON SOLO ANAGRAFICA.
francesco ferraiuolo
21 Maggio 2022 at 02:48
Umberto Eco diceva che i social permettono alle persone di restare in contatto tra loro, ma danno anche la parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel.
Io sono, però, del parere che tutti, in un sistema democratico, debbano poter esprimere il proprio pensiero, ma che questi vada svolto con cognizione di causa, con onestà intellettuale e non giusto per dare aria alla bocca, magari solo per sfoggiare la propria esistenza o per dimostrare di non aver paura di nessuno e, quindi, “le cose non le manda a dire”.
Purtroppo, tutte le persone che ricoprono ruoli importanti nella società hanno dei nemici; io sono uno di quelli|
Tante volte ho costatato che qualcuno è diventato mio nemico perché mi è stato impossibile accontentarlo in qualcosa e ciò che prima era stata una litania di elogi si è trasformato, poi, maliziosamente, in una sfilza di artefatte critiche.
Alcune volte, le inimicizie nei miei confronti si sono create perché nell’adottare i vari provvedimenti, talvolta imposti o contemplati dalla legge, ho toccato gli interessi di qualcuno, in alcuni altri casi per antipatia politica, gelosia, frustrazione, odio o rancore…
Certo che ho i miei difetti, ho fatto e faccio errori (mai in mala fede) perché sovrastato dall’imperfezione insita nella natura umana e proprio per la consapevolezza che ciò riguarda me e chiunque, sono tollerante e non condanno e, tuttavia, vi è sempre qualcuno che sta con il dito alzato per giudicarti.
Il più delle volte è proprio chi dovrebbe veramente preoccuparsi di cosa verrà scritto sulla propria lapide, non dico della sua vita ma in particolare per ciò che (non) ha fatto per la comunità, il maggiore censore degli altri.
A costui dico: se tanto ti aggrada “prima di giudicare la mia vita o il mio carattere”, come diceva Pirandello, almeno “mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io”.
A Vincenzo che ringrazio per l’inaspettato omaggio, invitato a fare una “disamina corretta e veritiera”, do il mio contributo di verità, scevro dagli attacchi della senilità, spero per molto tempo ancora per quanto mi riguarda, dicendogli che il mio compianto ed indimenticato vero amico Luciano quando aderì esternamente alla lista di Balzano non era più segretario della Democrazia Cristiana, sostituito già da tempo da Antonio Feola. Negli anni novanta questo partito entrò in crisi e si sciolse; sulle sue ceneri vi fu una diaspora ed in generale un proliferare di liste civiche che riguardarono anche Ponza. Lo stesso Feola, ultimo segretario D.C. locale, capeggiò una lista civica.
Purtroppo, l’andare del tempo porta all’oblio; se poi c’è voglia di “sputtanamento” la “confusione” è fatta ad arte.
Se si voleva avere il piacere di sapere le opere fatte sotto le mie sindacature degli anni 80 e 90 bastava fare una ricerca proprio su questo sito, ma cercherò di colmare questa lacuna non appena sarò libero dall’ attuale impegno; sarà anche mio compito illustrare quelle finanziate, già appaltate ed in corso di appalto di questi ultimi 5 anni e si scoprirà che ammontano a circa una ventina di milioni di euro al netto di quelle di cui ai bandi del PNRR.
Nelle more auguro a Vincenzo (mi passi l’ironia) un (Sic!) buon ripasso dell’algebra…
vincenzo
21 Maggio 2022 at 08:06
Solo chi ha superato l’adolescenza e maturato un minimo di saggezza può permettersi di omaggiare anche un avversario.
Io sono stato avversario di Franco Ferraiuolo ai tempi della Castalia, ma la mia opposizione era sul metodo non sui contenuti.
Quel progetto rimane il più importante studio socio-economico-ambientale che Ponza abbia avuto.
Ma il mio intento di scrivere questo “omaggio”, non è quello di “santificare” Ferraiuolo ma di stimolare un dibattito intorno alla figura di Sindaco che diventa determinante non solo per governare, non solo per amministrare, ma addirittura per incidere sulle destino dell’isola.
Il Sindaco, oggi più che mai, può diventare una figura di riferimento per salvare la comunità intera o per svenderla al migliore offerente.
Ponza degli anni ’80/’90 era certamente più unita, c’erano le sezioni partitiche e in qualche modo i Sindaci erano espressioni di culture politiche partitiche.
Franco Ferraiuolo per esempio era di cultura democristiana. Quella cultura si sentiva nel linguaggio, nel modo di rapportarsi con le persone, con le altre figure istituzionali. Per esempio difficilmente Ferraiuolo “parlava a braccio”, il suo discorso era pensato, articolato per cui scritto; partiva da premesse per arrivare a delle conclusioni per cui veniva letto.
Se oggi l’amministrazione uscente non è riuscita a presentare una sua lista significa che qualche meccanismo si è rotto. E’ un altro allarme che ci avverte che qualcosa si è inceppato nel meccanismo democratico isolano. Sulla scena politico-amministrativa stanno entrando personalità che non hanno niente a che vedere con il “tentativo di costruzione della comunità”.
Guido De Martino al di là di tutte le polemiche in seno alla maggioranza, non avrebbe mai abbandonato Franco Ferraiuolo. Come pure Luciano Gazzotti non lo avrebbe mai fatto. Non erano solo rapporti politici partitici che legavano quelle persone ma erano anche rapporti culturali per cui umani, erano visioni ideali del vivere sull’isola.
Antonio Balzano si era circondato di un gruppo di amici che lo sostenevano perché condividevano il suo progetto, la sua impostazione decisionista, la sua distribuzione di compiti e funzioni. C’era un rapporto gerarchico che non veniva discusso, anzi veniva accettato con piacere. Nei suoi 10 anni di potere ha potuto contare su questa relazione forte di amicizia e collaborazione per una visione politica dell’isola.
Se noi oggi non riflettiamo sul passato e se non riusciamo a farlo distaccandoci dal nostro egocentrismo, non avremo speranza.
E’ responsabilità degli intellettuali onesti comprendere dove siamo finiti malgrado l’impegno politico di tutti i protagonisti di 40 anni di Storia amministrativa locale.
Dare un futuro a quest’isola significa contribuire a formare una nuova classe dirigente che conosca le origini di questa terra, la sua evoluzione politica-sociale ed economica per poi prospettare un futuro che si porti indietro tutto questo bagaglio.
Al contrario assisteremo alla costruzione di un’isola artificiale e a realizzare questo progetto non saranno i nostri figli.
Tonino Impagliazzo
22 Maggio 2022 at 08:16
Ho avvertito la necessità di dire qualcosa, dopo aver letto l’articolo di Vincenzo Ambrosino che ha raccontato del lungo percorso politico/amministrativo/culturale svolto da Franco Ferraiuolo-sindaco a favore della Comunità Ponzese.
Nel corso degli anni è maturato fra il Sindaco Ferraiuolo ed i cittadini di Ponza una sorte di “stima reciproca” caratterizzata dalla disponibilità all’ascolto senza mai una parola di troppo, riservatezza nelle relazioni umane e disponibilità negli eventi sociali.
Caro Franco, la tua “onestà amministrativa” è da considerare elemento di forza che, unita alla tutela dell’insularità, alla custodia e alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale di ciascuna isola, ha procurato a tuo favore credibilità e stima nella Comunità.
Serbo di te un ricordo positivo sin da quando insegnavi a Ventotene negli anni 68/70, frequentavi la casa di Beniamino Verde, ragionavi di “speranze e di futuro” per le isole… e di quando sei ritornato sull’isola – Bar “Zi’ Amalia” – per la candidatura a Consigliere Provinciale in rappresentanza delle isole del Lazio. E come non ricordare la presenza sempre puntuale per la festa patronale dell’isola
Io mi auguro che le tue esperienze politiche/amministrative siano in grado di far germogliare negli isolani la speranza di un futuro migliore