Politica

Colloquio con Mariano: “Cambiamo il vento”

di Vincenzo Ambrosino

Vincenzo – Mariano, avete finalmente presentato la lista, ma ora chiediamoci: qual è la posta in gioco? Andare ancora una volta sul comune per affermare l’egemonia culturale dell’individualismo? Questa è stata fallimentare fino ad ieri, vogliamo continuare? 
Mariano – La vera posta in gioco è battere l’individualismo quindi  unire per  affrontare le nuove sfide!
– Voi siete convinti che idee sane possono contaminare positivamente l’ambiente politico ed economico dell’isola?
– Ma non siamo ingenui, per arrivare a questo ci vuole un Progetto e degli interpreti che lo indirizzino. Noi del Gruppo  R. P. S (Residenti Protezione Speciale) alla vigilia di queste elezioni abbiamo fatto delle riflessioni: una classe dirigente deve dimostrare da subito che vuole cambiare approccio politico-culturale per poter impostare una nuova politica amministrativa.

V. – Come siete arrivati a costituire la vostra lista?
M. Vincenzo abbiamo fatto tre azioni coerenti:
1)      Progetto
2)      Scelta del candidato a Sindaco
3)      Parlare con tutti per arrivare a costituire una squadra la più aperta possibile.
Infatti: per impostare una nuova politica bisogna avere un progetto politico, degli uomini che lo portano avanti ma soprattutto vincere le elezioni che significa convincere i cittadini. Dopo avere definito un Progetto con una finalità (la protezione della residenza per proteggere ambiente ed economia locale) e poi scelto  degli obiettivi coerenti alla finalità abbiamo pensato che per  agire bisognava andare in comune.

V. – Una riflessione assolutamente poco ideologica, poco velleitaria ma molto pragmatica. Come avete continuato a lavorare?
M. – Prima fase: capire chi la pensa come noi.  Abbiamo  cominciato a fare un primo giro di consultazioni  e abbiamo tentato di dialogare con tutti senza alcuna distinzione.
– Abbiamo tentato di parlare con il Sindaco Franco Ferraiuolo offrendogli la nostra volontà di  contribuire  per  elaborare progetti per i fondi del PNRR. Quindi questa azione era un’apertura alla attuale amministrazione, una apertura per il futuro non per il passato. Ferraiuolo ci ha chiuso la porta in faccia.
– Abbiamo dialogato con la minoranza consiliare;
Seconda fase:  scelta del nostro candidato a Sindaco. Lo abbiamo individuato in Franco Ambrosino.

V. Perché avete scelto Franco Ambrosino?
M. – La scelta di Franco è stata naturale. Lui ha letto  il nostro progetto e lo ha riconosciuto molto valido dal punto di vista culturale per cui economico-organizzativo. Abbiamo scelto Franco anche perché molti di noi hanno fatto con lui l’esperienza di Ponza C’è e Franco ha sempre dimostrato di essere un  presidente molto rappresentativo, un buon mediatore di quel grande gruppo di giovani.  L’abbiamo scelto perché nel frattempo in questi ultimi 10 anni ha fatto una grande esperienza in amministrazione sia in maggioranza che in opposizione. L’abbiamo scelto perché lui si è reso disponibile ed entusiasta di poter guidare da Sindaco il nuovo corso che il nostro progetto voleva portare avanti. Lo abbiamo scelto perché può e deve rappresentare per i ponzesi una novità.

V. – Individuato il candidato a Sindaco come avete proseguito?
M. – A Franco Ambrosino abbiamo delegato un mandato esplorativo che aveva una doppia finalità:
– costituire una compagine amministrativa di persone motivate, che si riconoscevano nell’importanza fondamentale della residenza come volano per uno sviluppo economico , sociale ed ambientale dell’isola;
– battersi contro qualsiasi velleità ideologica preconcetta per costituire una compagine elettorale aperta e rappresentativa  delle categorie sociali, economiche e politiche  dell’isola.

V. – Franco Ambrosino si è messo all’opera?
M. – Ha parlato con tutti a cominciare da Danilo D’Amico rappresentante del Gruppo “Punto di Svolta” che ha subito aderito al progetto. Con Giuseppe Mazzella, attuale  vice sindaco che ovviamente ha detto che bisognava rivedersi per approfondire strategie e metodi di lavoro. Ha parlato con Rosario Porzio (ex vice Sindaco ed ex Sindaco dal 2001 al 2011). Rosario ha messo subito le carte in tavola dicendo chiaramente  che lui voleva fare il capolista ed il Sindaco. La chiacchierata con Rosario si è conclusa amichevolmente ma le posizioni erano inconciliabili.

V. – Infatti mi dicevi il mandato esplorativo  dato a Franco, dai Gruppi che lo sostenevano, era chiaro e vincolante: “aprire senza preconcetti ad altre esperienze sociali, politiche, ed economiche; aprire anche a vecchi  amministratori ma era vincolante sull’idea di governo del paese e su chi doveva essere a guidare questo cambiamento necessario”.
M. – Infatti noi abbiamo pensato: d’accordo la maggiore unità possibile ma solo un Nuovo Sindaco può essere credibile per dirigere un nuovo modo di governare la cosa pubblica per il bene comune.

V. – Che è successo in seguito?
M. – Franco Ambrosino  ha continuato a lavorare ed è arrivato a parlare anche con Antonio Balzano (ex vice Sindaco dal 1985/87 e ex Sindaco dal 1993 al 2001.). Franco ha chiesto collaborazione a Balzano, la sua esperienza poteva essere utile. Antonio Balzano pur dicendo “che non era molto motivato” ha fatto capire che “se doveva scendere in campo poteva solo farlo da Sindaco”.

V. – Quindi anche la strada con Antonio Balzano si è arrestata?
M. – Franco Ambrosino non si è perso d’animo, ha dimostrato di essere un leader, intanto ha preparato una lista con i tre gruppi che lo sostenevano ma poi ha tenuta la porta aperta  fiducioso che qualche uomo di buona volontà potesse entrare e farci visita.

V. – Franco Ambrosino ha parlato anche con Gennaro Di Fazio?
M. – Con Gennaro c’è stato un serrato colloquio che è durato diversi giorni. Gennaro però era combattuto, apriva e chiudeva: si aspettava di essere scelto come candidato a Sindaco, per cui anche con Gennaro ci siamo lasciati cordialmente ma le strade si sono divise.

V. – E chi ha aderito al vostro progetto?
M. – Giuseppe Mazzella dopo aver lungamente riflettuto, ha detto a Franco di essere pronto a sposare il nostro progetto. Giuseppe Mazzella ha anche resistito alle ultime lusinghe dei suoi ex collaboratori in amministrazione dicendo una frase che ci ha riempito di speranza: “io ho una sola parola, non torno indietro, ho pensato a lungo, adesso ho scelto Franco Ambrosino e il suo progetto per l’isola”.

V. – Era pronto a mettere a disposizione della causa la sua esperienza amministrativa e la sua conoscenza dell’animo dei ponzesi per far compiere a questa isola il salto di qualità?
M. – Sì, ha riconosciuto che non si va avanti con il gioco dei “quattro cantoni”. Che bisogna unire la comunità per farla diventare più forte e più organizzata. Giuseppe ha riconosciuto con molta franchezza, ma anche con grande determinazione in Franco Ambrosino la persona idonea per guidare la nuova fase per Ponza.

V. –  Io sono convinto che se tutti i ponzesi riflettono attentamente, le loro distanze si possono accorciare. Il bene comune, cioè il bene di tutti va valorizzato e per farlo ci vuole innanzitutto un buon governo e un Sindaco che sia da esempio per tutti.
M. – E’ così, siamo riusciti a costituire un Gruppo per governare, abbiamo un progetto, abbiamo un leader motivatissimo, adesso dobbiamo convincere i ponzesi a credere in noi. Noi contiamo non solo in un grande consenso ma dopo anche di un grande appoggio dei cittadini per far cambiare questa isola. Dobbiamo abbattere l’individualismo, dobbiamo diventare una comunità di uomini, donne, giovani e anziani che remano tutti nella stessa direzione. Il nostro capolista, sarà il primo rematore e darà il ritmo e la rotta per far diventare  i ponzesi di nuovo felici nella loro isola.
Vincenzo ti voglio ringraziare per avermi dato la possibilità di dialogare con te. Grazie di tutto e tutti insieme “Cambiamo il vento”, che significa “cambiamo il destino della nostra isola che rischia di diventare – come tu da sempre annunci – un villaggio turistico in mano anche a personaggi esterni”.

12 Comments

12 Comments

  1. Gennaro Di Fazio

    14 Maggio 2022 at 19:54

    Al fine di chiarire quanto scritto da Vincenzo Ambrosino, faccio presente che la mia proposta a Franco Ambrosino, dopo una serie di incontri, peraltro molto cordiali, era stata – diversamente da quanto emerge in questo articolo – di individuare un sindaco super partes, magari di genere femminile, per dare anche un forte segnale di cambiamento a vari livelli, e due vice sindaci, alternandoci io nel periodo estivo, visto la tipologia di lavoro di Franco, e lui nel periodo invernale. Proposta che può essere confermata anche dallo stesso Franco.
    Gennaro Di Fazio

  2. Sandro Russo

    16 Maggio 2022 at 05:46

    Ho dovuto leggere più volte il commento di Gennaro a questo articolo, perché non credevo ai miei occhi. E mi pare che la sua puntualizzazione sia peggiore del quadro delineato da Vincenzo. Mentre poteva essere una legittima ambizione quella di Gennaro Di Fazio di candidarsi a sindaco di Ponza – poteva pensare di far bene, con le sue capacità e l’esperienza in politica maturata in questi anni, specie ora che è libero dal lavoro – è del tutto peregrina l’idea di una ‘staffetta’ dei due vice; come se Sindaco e vicesindaco/i siano intercambiabili e non abbia piuttosto il sindaco un ruolo fondamentale e insostituibile nel dare la linea, un’impronta sua personale a tutta l’Amministrazione. Poi una “donna immagine” nel ruolo di Sindaco! Non si rende conto, Gennaro, di quanto sia strumentale, addirittura offensiva, la proposta? Secondo me bene ha fatto Ambrosino F. a rifiutare la proposta.

    Ho poi qualche perplessità generale su tutto l’articolo di Vincenzo Ambrosino. Quale Autore, lui si propone come esegeta, maître à penser della compagine; e così sarebbe stato se Mariano De Luca avesse espresso una sua propria lista. Ma le parole non sono senza significato: quella scritta AMBROSINO SINDACO così bene in evidenza, chiarisce chi è il leader e insieme – per mia associazione personale – che la lista è a trazione vigorelliana.

    Naturalmente queste sono mie opinioni e non impegnano la Redazione di Ponzaracconta, ma se sul sito stesso uno non esprime con chiarezza quello che pensa, come possiamo aspettarci che lo facciamo i ponzesi?

    • vincenzo

      17 Maggio 2022 at 06:19

      Caro Sandro,
      Gennaro Di Fazio ha fatto diversi tentativi, per dare vita a qualcosa che forse ti poteva piacere.
      Gennaro ha avuto anche incontri con Antonio Balzano e anche con lui non è riuscito a dare forma alle sue idee. Chissà se anche con Antonio non abbia parlato di trovare una persona super partes.
      Sandro tu pensi che esista una persona di questo genere, magari donna?

      Gennaro, è partito tardi, ma ha tentato fino all’ultimo minuto di fare una lista che forse ti sarebbe piaciuta ma non ci è riuscito.
      Sandro, per la prima volta, una amministrazione che porta a termine il suo mandato, non riesce a esprimere una sua lista. Ci sarà un motivo o no?

      I tempi sono cambiati. Abbiamo “buttato via il bambino e ci siamo tenuti l’acqua sporca”.
      Io da sempre ho detto che questa isola stava perdendo fiducia nella politica e nelle sue istituzioni.

      Mi sono inventato i colloqui con Mariano per portare alla luce delle difficoltà anche di articolare un pensiero, innovativo, costruttivo, problematico ma tu non lo hai voluto apprezzare. Abbiamo elaborato un progetto, abbiamo parlato di necessità di superare le divisioni e tu invece di “guardare la luna guardi il dito”.

      Mariano non ha mai pensato di fare una sua lista ma il Gruppo Residenza Protezione Speciale che lui ha coordinato ha elaborato un suo progetto che è entrato nel dibattito e nelle trattative per costituire una lista civica.
      Ti sembra poco?
      A stento e a fatica si è riusciti a costituire due liste e sono due compagini di ponzesi che hanno delle idee di governo.
      Un Sito come il tuo dovrebbe tentare di tirare fuori dai protagonisti le loro idee, non certo lanciare scomuniche preconcette.

  3. Gennaro Di Fazio

    17 Maggio 2022 at 23:24

    Sì, anche ad Antonio ho fatto la stessa proposta con un sindaco super partes e magari donna. Ho pensato anche di fare una lista mia e pure in questo tentativo non ho scartato l’ipotesi di sindaco donna che peraltro ho anche contattato, senza demagogia o strumentalizzazione alcuna, ma per convinzione, considerato che la donna ha mentalità e modo di agire diverso da quelli dell’’uomo, oltre ad avere una maggiore sensibilità. A volte sono proprio le donne a risolvere questioni che per un uomo sono impensabili. Non a caso si dice che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. Purtroppo se non sono riuscito a concludere non è stato certo per l’idea di sindaco donna, ma perché mi sono mosso in ritardo e soprattutto, secondo me, perché non c’è più passione politica, situazione che ho potuto verificare dai troppi no alle mie richieste, peraltro con scuse banali. Ho avuto molte delusioni, soprattutto dalle persone che ritenevo a me vicino dal punto di vista politico e culturale. Inoltre mi piacerebbe avere un commento femminile sulla questione “Sindaco Donna “ sollevata da Sandro Russo.

    Gennaro Di Fazio

  4. Rosanna Conte

    18 Maggio 2022 at 19:53

    Un sindaco donna per Ponza! Caro Gennaro, ti sembrerà strano, ma come non riesco mai ad esprimere giudizi per categorie, così non riesco a pensare che una donna debba diventare sindaco per principio.
    Io credo che chi si propone a sindaco debba avere prima di tutto un progetto politico per la propria comunità e le capacità per realizzarlo. Certo che ci sono a Ponza donne in grado di fare questo, e credo che siano anche in grado di proporsi autonomamente.
    Come cittadina, al/la candidato/a sindaco chiedo chiarezza di principi e di programma e, se li condivido, gli/le do il mio voto senza chiedermi se sia donna, uomo o se appartenga al variegato mondo di coloro che sfuggono alla definizione di maschio/femmina.

  5. Luisa Guarino

    23 Maggio 2022 at 17:41

    Non so se all’amico Gennaro potrà ancora interessare un altro commento femminile, visto che a suo tempo l’ha sollecitato: non ho avuto modo prima. Premetto che sono totalmente d’accordo con Rosanna. Inoltre questa trovata del sindaco donna come se fosse il ‘front office’ di un’azienda non so se mi fa più rabbia o mi diverte. Mi diverte invece senz’altro l’idea dei due vice sindaco a Ponza che si alternano per sei mesi: stagione primavera/estate e autunno/inverno, come le collezioni di moda.
    Tornando a una ‘prima cittadina’ direi che è una strada che in Italia, dove la politica è ormai alla frutta e anche oltre, sono in molti a percorrere negli ultimi anni. E la nostra isola non avrebbe voluto fare eccezione, a qualunque costo. Non c’è bisogno però di forzature e di progetti machiavellici: le candidature, e le elezioni, vengono da sé.
    Lo dimostra il Comune di Sermoneta (Latina), dove la sindaca Giuseppina Giovannoli è al terzo mandato (ed è anche giovane), al di fuori e prima di qualunque pensata di genio.

    • mariassunta piccolo

      24 Maggio 2022 at 06:45

      Ove mai fosse d’interesse il commento di un’altra “donna”, sono d’accordo con Rosanna e Luisa: un sindaco donna per principio non mi fa sorridere, mi fa più rabbia… ma io forse sono di una generazione combattiva.

  6. Gennaro Di Fazio

    24 Maggio 2022 at 23:53

    La Politica si sa è un sistema complesso che in quanto tale dipende da innumerevoli variabili con conseguenze non prevedibili. In aggiunta a ciò va sottolineato che le condizioni di partenza variano anche in rapporto al contesto storico, culturale ed economico del luogo, oltre che dalle interazioni emozionali tra i diversi individui che si relazionano sulle eventuali alleanze. Va da sé che le finalità che essa si prefigge passano attraverso strategie che per i non addetti ai lavori sembrano alquanto strane. Tuttavia, se per le discussioni da bar di periferia sono permessi sarcasmi di vario genere, – come quello citato della “stagione primavera/estate e autunno/inverno, come le collezioni di moda” – ciò non dovrebbe appartenere a chi rappresenta un ruolo culturale di direttore di un giornale on line quale è Ponza racconta.
    A questo punto, visto i commenti sulla mia proposta di Sindaco Donna, mi fate capire che significa rabbia o risata? Non mi sono fatto capire e/o non ho capito i Vostri commenti – condizione che spererei – o non mi sono accorto che dal punto di vista socio-culturale siamo ritornati dietro di oltre 50 anni!? Su tale argomento mi piacerebbe avere anche qualche commento di donna che ha fatto politica e che negli anni passati si è battuta per il riscatto a vari livelli del proprio ruolo. Inoltre sarebbe a me cosa gradita sapere anche altri pensieri espressi però in maniera articolata e non con semplici battute. Grazie
    Gennaro Di Fazio

  7. Luisa Guarino

    25 Maggio 2022 at 23:16

    Chiamata direttamente in causa, rispondo all’amico Gennaro che non credo il mio commento possa recare danni al mio “ruolo culturale di direttore di un giornale… “. La trovata dei due vice sindaco mi era sembrata e mi sembra tuttora ridicola: su un sindaco donna lui ha sollecitato un parere femminile e io l’ho dato. Ma ho dimenticato che il senso dell’ironia non appartiene alla classe politica. Ora sollecita il parere di una donna che ha fatto politica: attiva, mi permetto di aggiungere. Chiedo scusa se non mi sono espressa “in maniera articolata”, ma la proposta avanzata mi era sembrata davvero “una battuta”.
    PS – Frequento bar. Ma non di periferia.

  8. Sandro Russo

    26 Maggio 2022 at 06:34

    Vorrei chiudere – dal momento che io l’ho innescata, su provocazione di Gennaro – la questione del “sindaco donna”, ribadendo che noi (il sito) non siamo in disaccordo sulla sostanza, ma sulla forma (contesto, modi e tempi) della proposta di Gennaro Di Fazio di una donna sindaco.
    Tanto che più volte abbiamo espresso il convincimento che il mondo (la politica mondiale) non sarebbe nelle condizioni disastrose in cui versa se fossero state le donne a condurlo: leggi qui, a proposito della guerra in Ucraina, le opinioni di Dacia Maraini e Cristina Comencini.
    Di un rapporto paritario (e correttissimo) tra politici uomo e donna, parla anche il recente articolo su Berlinguer e Luciana Castellina. Quello è vero rispetto, pur nella divergenza di opinioni!

  9. Gennaro Di Fazio

    26 Maggio 2022 at 23:22

    Per chiudere anch’io la questione sull’argomento, vorrei precisare che la scelta di un Sindaco Donna non è arrivata all’ultimo momento – così come appare dalle mie dichiarazione su Ponzaracconta – ma era mio fermo convincimento da diverso tempo (Enzo di Giovanni può essere testimone), sia per differente modo di pensare della Donna che per maggiore sensibilità di Essa rispetto agli uomini; scelta peraltro dettata dalla situazione politica – amministrativa che si era venuta a creare sull’isola, tant’ è che avevo contattate per tale ruolo più di una Donna.
    Questa è la risposta riguardo la Vostra contestazione sui tempi della scelta, sui modi invece ditemelo Voi come e/o cosa avrei dovuto fare.
    La scelta dei 2 vice sindaci deriva in qualche modo dalle stesse criticità e dal tentativo di fare un’alleanza.
    Mi sia concesso infine terminare con un mio pensiero derivato dalla mia esperienza di vita: In politica, al di là delle battute, sarebbe più opportuno oltre che necessario, conoscere gli scenari locali prima di emettere sentenze e/o critiche che se male interpretate possono produrre solo incomprensioni e a volte anche pericolose.

    Gennaro Di Fazio

  10. Enzo Di Giovanni

    29 Maggio 2022 at 09:33

    Per riportare la discussione nel suo corretto alveo non si può prescindere dalla crisi della politica.
    Che è vecchia: «il migliore argomento contro la democrazia è una conversazione di cinque minuti con l’elettore medio», lo diceva Winston Churchill, con la sua proverbiale arguzia.
    A sottolineare in maniera “feroce” la distanza spesso abissale tra i temi della politica e le scelte che l’elettore esprime con il voto.
    Viviamo anni in cui la partecipazione alla vita sociale e politica della comunità è ridotta al lumicino, ben lontana dall’incipit “il privato è politico” che era una delle utopie post-sessantottine.
    E’ una provocazione quella di proporre un mandato “stagionale” all’interno di una strategia amministrativa?
    Sembrerebbe: ma analoga linea fu proposta senza scandalo all’interno dell’amministrazione uscente, poi nei fatti non realizzata forse perché il potere logora chi non ce l’ha, come diceva qualcuno.
    E’ mortificante chiamare una donna in quanto tale come testimonial e simbolo di una nuova stagione politica?
    Assolutamente si: eppure non vi è tornata elettorale in cui questo tentativo non sia stato fatto.
    Cosa c’è allora di nuovo e di indecente nelle proposte di Gennaro?
    Nulla: non posso, essendo stato tirato in ballo, non confermarne l’assoluta buona fede.
    L’indecenza, che è sistemica, è che ancora si ragioni per genere, partendo dalle quote rosa fino ad arrivare all’assurdità delle due liste Adinolfi-Vittori a Ventotene; per età, la famosa “lista dei giovani”; per quartieri, come se Ponza non fosse un unicum di problematiche condivise: “argomenti” questi, che puntualmente compaiono a cercare di coprire la mancanza di un dialogo vero, di un confronto paritario tra cittadini che faccia emergere nuovi linguaggi, nuove proposte, nuove idee.
    E di conseguenza una nuova classe politica, che possibilmente non duri lo stretto ed inutile spazio di una campagna elettorale.

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