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È da un po’ di anni che la signora Elena Kshumanova opera a Ponza con i bambini per avvicinarli alla musica.
Con indubbio merito, perché accetta alunni piccolissimi dai cinque anni in su. Dico questo perché il pianoforte (lo strumento da lei utilizzato ) impone posture, movenze, gesti che urtano con la vivacità infantile.
Inoltre, altro merito, è costante e, pur nelle difficoltà logistiche dell’isola, ha seguito e segue gli alunni. Dico questo perché conosco la labilità dei comportamenti di noi isolani: entusiasti subito e facili a mollare al primo ostacolo.
Lei no, con testardaggine, nei mesi belli e in quelli proibitivi, persegue l’insegnamento.
Così ieri, Primo Maggio, in onore dei Lavoratori e in disprezzo della Guerra, nella Chiesa del Porto a Ponza, si è tenuto il concerto degli allievi. Alunni dai cinque anni ai 16, chi ai primi impegni e chi con anni di studio.
Nei piccoli è la loro esibizione ad essere stata applaudita. Nei grandi è l’interpretazione musicale ad essere stata lodata.
Bravi tutti, e tutti affascinati dal miracolo delle sette note che, intrecciandosi ed armonizzandosi in partiture classiche e popolari, producono magie di suoni.
E la cupola della chiesa si è vivacizzata, e la mente è stata rapita, e il cuore è andato in alto, dove l’uomo lascia la terra e diviene riflesso di Dio.
D’altronde questa terra oggi è appestata dai fumi della guerra e gli animi sono gravati dal fango delle divisioni, dei raggiri, dei dissidi.
Ieri sera, per due ore, a Ponza ci si è appagati del suono che avvolge.
I paesani, tanti, eravamo sollevati, sorridenti, contenti che dai piccoli venisse tanta gioia di vivere. Complice la musica, ma anche la dedizione degli allievi, e l’entusiasmo dei genitori, la solennità del luogo (un grazie a don Ramon), la presenza del pianoforte (un grazie all’Amministrazione), la sensibilità degli isolani.
La maestra Elena Kshumanova con Benedetta Amitrano, vincitrice di
un concorso pianistico (foto del giugno 2014)