Archivio

Maria Sofia, l’ultima regina di Napoli

Segnalato da Luisa Guarino

Sempre interessati alla storia del Regno di Napoli, ci fa piacere segnalare questa biografia della regina Maria Sofia recensito su la Repubblica di ieri.

 

CULTURA. Da la Repubblica del 17 aprile 2022
Maria Sofia, la regina soldato sui bastioni di Gaeta
di Stella Cervasio

La biografia scritta dallo storico Aurelio Musi
Fu l’ultima sovrana di Napoli e non si arrese mai ai Savoia che combatté fino alla fine
Libera, generosa e tenace, la sua vita cominciò come una fiaba e finì nella guerra

Come tutte le storie di principesse disneyane, la biografia di Maria Sofia, ultima regina di Napoli, comincia in verdi valli nordiche tra laghi e castelli di sogno, come quello di Neuschwanstein, che proprio Disney usò come “casa” di tutte le sue eroine, dalla Bella addormentata a Cenerentola, fino alla più vicina ai bambini di oggi, Rapunzel. Un milione e mezzo di visitatori all’anno, per questo monumento da fiaba, e certamente non soltanto perché a costruirlo fu Ludovico II di Baviera interpretato da Helmut Berger nel film di Luchino Visconti Ludwig, soprannominato proprio “il re delle favole”.

Il castello di Neuschwanstein in Baviera (foto https://www.neuschwanstein.de/)

Ludovico, re a 18 anni, e morto in circostanze da vero romanzo giallo, era procugino delle sorelle Elisabetta (Sissi) e Maria Sofia, la prima, imperatrice d’Austria, la seconda destinata a diventare l’ultima regina di Napoli e che non esiterà a imbracciare il fucile per scacciare i sostenitori dei Savoia contro i Borbone.
Ed è proprio la biografia di quest’ultima che viene raccontata nel libro Maria Sofia. L’ultima regina del Sud, dallo storico Aurelio Musi (Neri Pozza).
È un altro castello a fare da teatro alla nascita di Maria Sofia Amalia von Wittelsbach, il 4 ottobre 1841, sesta figlia e terza delle cinque femmine di Massimiliano, duca di Baviera dal 1837 al 1888, e di Ludovica Guglielmina, ultimogenita di Massimiliano Wittelsbach, re di Baviera, e della sua seconda moglie, Carolina di Baden.
Il castello di Possenhofen non è molto lontano da Monaco e certo oggi non è più quello dei quadri dov’era sullo sfondo di una principessa Sissi. Ma poco importa: Maria Sofia lascerà presto l’idilliaco paesaggio della Baviera per misurarsi con una vita non sempre felice come quella dell’infanzia nel cortile del castello di Possenhofen dove pratica tutti gli sport, fuma sigari, parla con i domestici e aggira la noia dell’etichetta.

L’Imperatrice Sissi a cavallo nel parco di Possenhofen. Di Karl Theodor von Piloty; 1853

In un’intervista che le fece Giovanni Ansaldo poco prima della sua morte, Maria Sofia confessò: «Di tutte e cinque le figlie del duca Max, io ero quella più predisposta dalla natura a godermi la vita». Bel portamento, alta, occhi azzurro cupo, curiosa di tutto, domanda se sia vero che il duca di Calabria che sposerà, Francesco II di Borbone, sia «davvero così brutto come dicono».
La risposta è no, e nella divisa da ussaro che gli vede indossare la prima volta Maria Sofia se ne convince e nel 1859 le nozze per procura.
Ma l’educazione religiosa della madre Maria Cristina di Savoia, morta nel darlo alla luce, rese il futuro re rigido e poco comunicativo. Neanche il sesso, bandito dalla religione di Francesco, figlio della “regina santa”, e da una fimosi che glielo rendeva ostile, poteva unirli.
Ben presto Maria Sofia comincia a immalinconirsi. Morto Ferdinando II, padre di Francesco, il 22 maggio 1859, Maria Sofia diventa regina, a soli 18 anni, al fianco di Francesco II, ventitreenne. Viene la guerra: il Piemonte occupa la Lombardia e annette con il sistema dei plebisciti l’intera Italia centrale.
Francesco lascia Napoli per Gaeta e Maria Sofia che ripete «torneremo presto», è la sola a crederci. Proust la definirà «regina soldato sui bastioni di Gaeta».

Gaeta si arrende quando il freddo, l’epidemia di tifo e il mancato intervento di altri Stati fanno cadere le speranze: i Borbone vanno in esilio a Roma ma Maria Sofia ce l’ha a morte con i piemontesi e organizza la resistenza.
Nel febbraio 1862 diventa vittima di quello che oggi sarebbe stato un montaggio in Photoshop: vengono diffuse foto oscene che la ritraggono nuda, ma la vera modella era una prostituta alla cui immagine erano state sovrapposte quelle della testa della regina. C’è però anche uno scandalo vero, simile a quello più recente di lady Diana: innamoratasi di un ufficiale della guardia pontificia, la regina rimase incinta e nacquero due gemelle che vennero date in affido e tenute nascoste.

Successivamente, dopo dieci anni di matrimonio nascerà un’altra bambina, Maria Cristina Pia, che morirà molto presto.
Nel 1870 con la caduta dello Stato Pontificio il re e la regina si trasferiscono in Baviera dove vivranno separati. Ma lei non abbandona l’idea di riconquistare il regno: allo scoppio della Prima guerra mondiale, Maria Sofia si schiera con l’Impero Tedesco e l’Austria- Ungheria nella guerra con il Regno d’Italia, pur continuando ad aiutare i prigionieri e ad assisterli, come ha sempre fatto.

Muore a Monaco nel 1925, diciannove anni dopo Francesco. Un libro di storia, la biografia di una donna moderna, che non ha mai accettato di stare, come l’etichetta prescriveva, all’ombra di un marito troppo diverso da lei.

Il libro. Maria Sofia L’ultima regina del Sud di Aurelio Musi (Neri Pozza, pagg. 240, euro 18)

 

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top