Riceviamo in redazione la segnalazione di Piero Vigorelli di questo scritto pubblicato sul profilo Fb del Gruppo Consiliare “Tutti per Ponza”
–
IL “RIFUGIO DEI NAVIGANTI” E’ COME UNA PIOVRA.
LO SCANDALO DEVE FINIRE
di Franco Ambrosino, Giuseppe Feola, Maria Claudia Sandolo e Piero Vigorelli
Carissimi Ponzesi,
è stato superato il limite della spudoratezza.
Lo scorso 1° febbraio vi avevamo detto che il “Rifugio dei Naviganti” aveva presentato un progetto mostruoso per quadruplicare la superficie del ristorante, realizzando un terrazzo di 310 metri quadrati sorretto su palafitte, sull’arenile di Sant’Antonio.
Dopo aver occupato quasi per intero il marciapiede con le sue tavolate, costringendo la gente a camminare sulla strada, il ristorante voleva occupare anche il lato mare.
Ingordigia… Tracotanza… Disprezzo…
La cosa non deve essere stata presa in considerazione, sicuramente per il sacrosanto sdegno che aveva suscitato.
Ma voi pensate che l’attività abbia battuto in ritirata? Non è nel suo stile di comportamento.
Infatti, il 29 marzo 2022 si può leggere sull’Albo Pretorio un “avviso pubblico” del settore SUAP/Demanio del Comune, nel quale si afferma che il titolare del ristorante ha presentato una nuova richiesta di occupazione del demanio marittimo per 90 metri quadrati.
Che cosa prevede il nuovo progetto del famelico ristorante?
Prevede di raddoppiare la superficie occupata nel passato.
Prevede (si veda la planimetria) che in due aree della spiaggia di Sant’Antonio sia costruita una base di legno, sulla quale piazzare tavoli, sedie, ombrelloni, per pranzetti e cenette.
Non pago di aver ottenuto dal Comune una concessione di occupazione del marciapiede che fa orrore, il ristorante come una piovra pretende ancora una volta di estendere i suoi tentacoli anche sulla spiaggia.
Abbiamo esaurito gli aggettivi per raffigurare lo scandalo perpetuo del “Rifugio dei Naviganti”, che agisce con un mix di arroganza e prepotenza da far arrossire di vergogna perfino il Marchese del Grillo.
Non ci sono più anche gli aggettivi qualificativi per dipingere la protervia volontà del Comune di favorire, oltre il lecito e la vergogna, quest’attività di ristorazione.
Chi s’assomiglia, si piglia, evidentemente.
A onor del vero, ricordiamo che l’Amministrazione Vigorelli, per garantire al “Rifugio dei Naviganti” di continuare l’attività anche dopo l’acquisizione al patrimonio comunale del marciapiede di Sant’Antonio, aveva proposto al ristorante una soluzione onorevole.
Non va dimenticato che il Comune, diventato proprietario del marciapiede, aveva tutte le carte in regola per chiudere l’attività, che occupava il suolo senza una concessione che il Demanio, precedente proprietario del suolo, non aveva voluto rinnovare, per via degli abusi edilizi.
La soluzione onorevole era questa:
– rimozione degli abusi edilizi accertati anche dalla Magistratura
– rifacimento del marciapiede a spese dell’attività
– rinuncia a occupare con i tavoli il marciapiede
– realizzazione di un terrazzo su palafitte lato mare, per compensare la perdita della superficie lato marciapiede
– una concessione della durata di anni 6 + 6
In buona sostanza, il marciapiede di Sant’Antonio sarebbe ritornato un’elegante piazzetta, in continuità con l‘altra parte che era già stata ristrutturata dal Comune, e il ristorante avrebbe continuato l’attività con un elegante terrazzamento lato mare.
La proposta fu respinta dall’attività, dopo un estenuante confronto nel quale, a ogni incontro, il “Rifugio” si presentava proponendo un furbesco rialzo.
Questo è il passato.
Il presente è che l’amministrazione Ferraiuolo ha concesso di tutto e di più al “Rifugio dei Naviganti”, violando leggi e regolamenti comunali, con una serie di atti che sono al vaglio della Magistratura.
Il gioco al rialzo del “Rifugio” tuttavia continua, – infaticabile e imperterrito.
Dopo aver occupato il bene pubblico del marciapiede, il “Rifugio dei Naviganti” vorrebbe occupare anche il bene pubblico della spiaggia oltre che il tetto dove vorrebbe addirittura realizzare una sala ristorante sovra-elevata.
Asso pigliatutto, – con il Comune accondiscendente.
E i Ponzesi, che sono i veri proprietari del patrimonio comunale, possono andare a farsi benedire.
Comprendevamo e comprendiamo tutt’ora una estensione lato spiaggia ma liberando la piazza, ogni altra concessione sarebbe una regalia inaccettabile.
Immagine acclusa all’articolo su Fb
Immagine di copertina. Da un precedente articolo pubblicato sul sito riguardo al manufatto: “I ponzesi hanno perso Sant’Antonio”, del 16 marzo scorso