di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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Lo speciale de la 7 sulla guerra in Ucraina condotto dal direttore Enrico Mentana dalle 17 alle 20 per tre ore ogni giorno dal 25 febbraio rende onore al giornalismo, conferma in me l’ammirazione ed il rispetto per i corrispondenti di guerra che stanno sul campo di battaglia rischiando la vita insieme con gli operatori della macchina fotografica e della cinepresa.
Sono già morti due giornalisti occidentali.
Si possono esprimere tutte le opinioni sulla guerra in Ucraina, fare tutte le analisi geopolitiche e storiche, ma il giornalismo televisivo “mostra” con le drammatiche immagini la guerra ed ascolta le voci della povera gente colpita da questa tragedia.
Sono rimasto ammirato dalla professionalità e dal coraggio dell’inviata de la 7 Francesca Mannocchi che ha cercato di far vedere la guerra e di raccogliere il grido di dolore della popolazione. Ma anche di mostrare il coraggio e la determinazione del popolo ucraino che resiste con le armi.
Francesca ha registrato una profonda identità nazionale. E questo aspetto l’ha molto colpita. Il popolo ucraino vuole vivere liberamente nella propria terra. Si difende con ogni mezzo da una invasione militare mostruosa.
Contro l’anelito alla libertà nessuna invasione può vincere.
Putin ha già perso perché non può distruggere un popolo o schiavizzare una nazione di 40 milioni di abitanti. Francesca ci ha mostrato questo popolo.
Da popolo italiano ed europeo che ha fatto 4 guerre di indipendenza ed una guerra di liberazione nazionale non possiamo non dare agli ucraini la nostra piena solidarietà ed il nostro aiuto possibile senza se e senza ma.
G. M. di R.
Sempre segnalato da Giuseppe Mazzella: https://biografieonline.it/biografia-francesca-mannocchi