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Il mondo è in fiamme e nessuno trova soluzioni. Post e commenti

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

Il presidente ucraino Zelensky sta esagerando. Esagera nelle sue al locuzioni ai parlamenti delle democrazie mondiali. Esagera nella intervista al CNN. Invita alla guerra mondiale. Terrorizza il mondo intero. Siamo già in tutto il mondo in un clima di guerra. I toni del presidente Biden sono altrettanto duri ed annunciano sostegno finanziario americano all’ucraina con armi. Manca solo la fornitura della bomba atomica.
Questa guerra capita anche su una scena mondiale dove non ci sono grandi leader e grandi strateghi. Basta vedere la mediocrità dell’inglese Boris Johnson e subito giganteggia Winston Churchill ed ancora il ruolo ininfluente dell’ONU con il portoghese segretario generale di cui non è facile ricordare neanche il nome, e giganteggiano figure come lo svedese Dag Hammarskjöld (secondo segretario generale delle Nazioni Unite, dal 1953, rieletto nel 1957) ed il birmano U Thant (dal 1961 al 1971) che nelle crisi degli anni Sessanta giravano il mondo. Hammarskjöld morì nel 1961 in una missione di pace in Zambia nel 1961.
Agli USA manca uno stratega come Henry Kissinger che puntava sul “dialogo permanente” per mantenere una pace eternamente provvisoria.

La guerra in Ucraina aumenta ogni ora nell’orrore e nella tragedia. Il mondo civile deve imporre un compromesso nel nome di Dio e della vita umana.
Gli statisti usino argomenti di compromesso. Cerchino di indurre le parti alla ragione del diritto alla vita di tutti i popoli.
Stiamo ritornando alla barbarie.
G. M. di R.


Qualche commento su Fb al post (i primi cinque)

Luigia Saltarelli
Prima tutti pro… ora finalmente si riesce a capire il personaggio… dove vuole arrivare? Putin lo conosciamo da decenni ormai. Sin dall’inizio ho sostenuto che si dovevano incontrare e trattare per evitare orrore, distruzione, morte…

Luigi Nespoli
Stamani di ciò che dici, Mazzella grande amico, niente condivido! Esagera solo il tiranno criminale di guerra nazi-comunista Putin che sta massacrando l’Ucraina!

Giuseppe Mazzella a Luigi Nespoli
Certo. Deve intervenire l’ONU per il cessate il fuoco ed una forza internazionale dell’ONU per l’occupazione militare dell’Ucraina. Ogni ora che passa diventa più complicato. I territori occupati dai russi non saranno lasciati da Putin. Il popolo ucraino deve essere garantito dall’ONU altrimenti questa sarà la terza guerra mondiale.

Luisa Bussi
La barbarie è cominciata con la demonizzazione dell’avversario, “progresso” tutto contemporaneo di stampo quacchero. Fino a quando su tutti i media verrà avallato il cliché di un Putin mostro – tiranno sanguinario – pazzo guerrafondaio e di uno Zelensky patriota ed eroe senza il minimo esame critico delle cause e degli scopi, mentre da parte occidentale, in un fiume di lacrime e di condanne si inviano armi a tutto spiano nell’auspicio (neanche pudicamente celato) di provocare indirettamente la caduta di Putin, credo sarà difficile quanto lei auspica.

Luigi Biondi
Caro prof. Mazzella, condivido le Sue preoccupazioni ma non del tutto la Sua analisi.
Viviamo in un mondo profondamente diverso da quello in cui io e Lei ci siamo formati. Un mondo segnato da un’informazione che non forma perché costruita sull’immediatezza, che ha il pregio di dare in tempo reale notizie ma il difetto di darle senza mediazione. Il risultato è che viviamo di emozioni ma non di sentimenti. Lei mi insegna che l’emozione è una reazione istintiva ad un fatto; il sentimento è invece una sorta di giudizio sintetico a priori in base al quale valutiamo i fatti. Ovviamente il sentimento può contenere un’emozione ma il contrario non esiste. Inoltre la cifra del vivere attuale, che il Covid ha ingigantito e la guerra alle porte di casa moltiplica, non è la paura ma l’angoscia. La paura è la reazione ad un pericolo imminente che si sa da dove arriverà e quando. L’angoscia è invece la reazione, che può diventare condizione di vita, ad un pericolo imminente che non si sa da dove arriverà e quando. La differenza tra noi europei, massimamente gli italiani, è che noi, avendo vissuti 80 anni di pace e relativo benessere, coperti dall’ombrello NATO e dai tanto “vituperati” americani, di fronte al pericolo non sappiamo governare l’angoscia. Gli ucraini, invece, condannati dalla storia e dalla geopolitica ad avere la Russia alle spalle, l’angoscia hanno imparata a governarla. Perciò sanno resistere. Come i nostri padri e i nostri nonni che ormai sono diventati i loro maestri ma non più i nostri. Perché lì abbiamo relegati nella retorica di un passato che mai avremmo immaginato potesse ripresentarsi. Invece per gli ucraini quel passato non è mai passato…
Buona giornata, caro amico.

 

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