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Questa non è tanto una canzone della domenica quanto uno scritto pensato come saluto ad un grandissimo attore americano morto in questi giorni – William Hurt – partendo da un film molto bello – Il grande freddo – in cui recitava una parte importante.
E che ‘ci azzecca’ quindi lo scritto con questa rubrica?
Ci azzecca e come, perché la colonna sonora del film è la summa di una delle stagioni più creative ed importanti della musica anni sessanta-settanta.
Il grande freddo (The Big Chill) è un film del 1983 diretto da Lawrence Kasdan. È uno spaccato della generazione del Sessantotto e della contestazione giovanile. Il film costituì un trampolino di lancio per le carriere di alcuni degli interpreti: Tom Berenger, Glenn Close, Jeff Goldblum, William Hurt e Kevin Kline.
In due righe il film.
Un gruppo di amici che in gioventù, ai tempi dell’università hanno vissuto passioni comuni – quelli che volevano cambiare il mondo – si ritrova dopo una quindicina d’anni in una località di provincia a salutare uno di loro che ha scelto di andarsene volontariamente da questo mondo.
Nella trama c’è un continuo rincorrersi tra i ricordi di una stagione felice e la quotidiana vita di ognuno dei protagonisti raccontata in prima persona o ancora attraverso i ricordi degli altri.
Sono spietati i personaggi di questo film, con se stessi prima di tutto.
Il fallimento dei sogni di una generazione, l’attualità vissuta da ognuno, con diverse sfumature, come una sconfitta o come una rinuncia, e la presenza incombente di un amico che alla fine ha mollato. E quindi, forse, la colpa collettiva di non essere stati capaci di salvarlo.
E mentre tutto questo scorre attraverso le immagini e i dialoghi, a fare da sottofondo ci sono le canzoni, quelle che secondo il regista rappresentano la colonna sonora di un mondo, di un tempo passato.
Attraverso le immagini e le canzoni si compone quindi un mosaico che racconta, che ricompone e che aiuta a capire. E aiuta questo gruppo di amici, che si erano perduti nelle cose della vita, a ritrovarsi, al di là di tutte le scelte fatte nel tempo.
Cito alcune canzoni nella colonna sonora di questo bellissimo film; ognuno potrà scegliere di andare a sentire la sua preferita:
I Heard It Through the Grapevine di Marvin Gaye
You Can’t Always Get What You Want dei Rolling Stones
A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum
Ain’t Too Proud to Beg by The Temptations
Bad Moon Rising by Creedence Clearwater Revival
A Natural Woman by Aretha Franklin
When a Man Loves a Woman by Percy Sledge
e potrebbe bastare così.
Canzoni bellissime, ognuna con una sua ragion d’essere eppure così sapientemente calibrate e alla fine qualche lacrima ci scappa.