due articoli, segnalati da Sandro Russo e Gianni Sarro
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Abbiamo letto molto in questi giorni sulla guerra in Ucraina, e di conseguenza sulla storia recente e sul leader russo Vladimir Putin (vedi anche l’articolo che riporta il racconto di Stefano Massini sull’infanzia del leader).
Avevo messo da parte l’articolo di Bernard Guetta, letto su la Repubblica on-line, il 25 febbraio perché, ad una prima lettura mi era sembrato troppo personalistico e virulento, mentre cercavo valutazioni più analitiche e globali. Ma il fatto che continuasse a tornarmi in mente nei giorni successivi, mi ha convinto alla fine a presentarlo qui.
Insieme a un secondo articolo, dal Corriere della Sera del 27 febbraio scorso, di Federico Rampini, segnalato da Gianni Sarro, altrettanto interessante.
Le note informative dei due Autori (sintesi da Wikipedia) sono presentate al seguito dei rispettivi articoli (in formato .pdf).
Bernard Guetta. Tutti gli errori di Putin
Bernard Guetta (Boulogne-Billancourt, 1951) è un giornalista e politico francese.
Europarlamentare attualmente in carica, nel gruppo Renew Europe (Partito politico: Lega Comunista Rivoluzionaria)
Bernard Guetta è cresciuto in una famiglia di origine marocchina ebraica. Il padre Pierre Guetta, di origine ebraica marocchina, era un sociologo del lavoro in seguito è divenuto restauratore. La madre Francine Bourla era una gallerista d’arte tribale. È fratellastro per parte paterna di David Guetta, Disc jockey di fama mondiale. Sua sorella è Nathalie Guetta, nota attrice in Italia per il ruolo della perpetua Natalina nella serie Don Matteo.
Ha lavorato per molti anni per Le Monde. È stato corrispondente a Varsavia e a Danzica. È stato redattore capo per L’Expansion dal 1991 al 1993, poi di Nouvel Observateur dal 1996 al 1999. È editorialista per L’Express, La Repubblica, Temps e La Gazeta.
Federico Rampini. Putin, le reazioni di un leader che sente vacillare il potere
Federico Rampini (Genova, 1956) è un giornalista e saggista italiano naturalizzato statunitense; è stato vicedirettore de Il Sole 24 Ore e dal 1997 al 2021 corrispondente estero per La Repubblica.
Dal 1974 al 1984 è iscritto al Partito Comunista Italiano.
Residente negli Stati Uniti d’America dal 2000, nel 2014 ha acquisito la cittadinanza statunitense.
Il generale nel suo labirinto è un romanzo di Gabriel García Márquez pubblicato nel 1989.
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Appendice del 3 marzo 2022 (proposto dalla Redazione in Commenti)
L’amaca – Da la Repubblica del 3/3/2022
Il maschio tradito
di Michele Serra
Conoscete qualcosa di più russo di Gogol’? E di Bulgakov?
Beh, Gogol’ e Bulgakov erano ucraini. Il primo era nato in un villaggio a est di Kiev.
Il secondo a Kiev. Entrambi sono morti a Mosca.
Lo stuolo dei russi-ucraini, e degli ucraini-russi, è molto lungo. Non lo conoscevamo: sinistro merito di questa guerra idiota, assurda, è averci aiutato a conoscere un poco meglio i due popoli e le due culture scoprendo che sono, in larga parte, lo stesso popolo e la stessa cultura. E questo rende ancora più tremendo il capo di imputazione che grava su Vladimir Putin. È il fautore di una guerra fratricida.
“Colpa” degli ucraini, secondo Putin, è proprio questa vicinanza tradita. L’idea che sia il tuo prossimo, non il tuo opposto, non un estraneo, a scegliere una strada diversa (l’Europa, la democrazia) rende ancora più insopportabile l’offesa. Putin ha ragionato, e si è comportato, più o meno come il maschio che uccide la compagna che lo vuole abbandonare. Non riesce a contemplare l’idea di non essere più amato, di non essere più obbedito. Per lui l’Ucraina esiste in quanto “sua”, oppure non ha il diritto di esistere.
Meglio morta che libera.
Il machismo di Putin è uno degli elementi fondamentali della sua popolarità presso le destre estreme, in tutto il mondo. Il mito “dell’uomo forte” è pre-politico, è legato alla tradizione tribale e patriarcale che con la libertà non ha un rapporto facile.
L’ostentazione di virilità e di prestanza fisica è una sua ossessione di sempre. Niente riesce a levarmi dalla testa l’idea che questo elemento sia molto rilevante nella sua storia politica e, ahimè, nella nostra storia del momento. E che sia un elemento patologico.
Arcaico. Ma ben presente, e pericoloso.
La Redazione
4 Marzo 2022 at 06:48
Altre sfaccettature del Putin-pensiero nell’Amaca di Michele Serra da la Repubblica di ieri, 3 marzo 2022
Il maschio tradito
di Michele Serra
Conoscete qualcosa di più russo di Gogol’? E di Bulgakov?
Beh, Gogol’ e Bulgakov erano ucraini. Il primo era nato in un villaggio a est di Kiev.
Il secondo a Kiev. Entrambi sono morti a Mosca.
Lo stuolo dei russi-ucraini, e degli ucraini-russi, è molto lungo. Non lo conoscevamo: sinistro merito di questa guerra idiota, assurda, è averci aiutato a conoscere un poco meglio i due popoli e le due culture scoprendo che sono, in larga parte, lo stesso popolo e la stessa cultura. E questo rende ancora più tremendo il capo di imputazione che grava su Vladimir Putin. È il fautore di una guerra fratricida.
“Colpa” degli ucraini, secondo Putin, è proprio questa vicinanza tradita. L’idea che sia il tuo prossimo, non il tuo opposto, non un estraneo, a scegliere una strada diversa (l’Europa, la democrazia) rende ancora più insopportabile l’offesa. (…)
Lo scritto completo in appendice all’articolo di base