Attualità

Non è solo colpa di Berlusconi

di Rosanna Conte

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Non ho mai apprezzato Berlusconi perché è il prototipo dell’italiano che crede che la liberal-democrazia sia fare i propri affari senza lacciuoli di leggi e vincoli.

Anzi, vista la ricchezza e il potere informativo che possiede può consentirsi di cambiare le leggi a proprio vantaggio senza alcuna considerazione della Costituzione, cioè del patto fondativo dello Stato italiano, e dei valori che ne costituiscono l’ossatura. Questo senza considerare la tipologia di processi a cui è stato sottoposto, la corsa alla loro prescrizione e così via. E’ ovvio che un simile personaggio non potrebbe proprio essere proposto come presidente della Repubblica che di quella Costituzione deve essere il garante, oltre a dover avere alle spalle una vita specchiata e senza nei, cosa introvabile in Berlusconi.
Ora, che lui pensi di proporsi come Presidente della Repubblica è consono al personaggio: Io arrivo dappertutto grazie al mio potere economico. Quello che lascia esterrefatti è che ci siano italiani che lo pensino come una cosa normale. E pace per coloro che non capiscono niente di valori, costituzioni e istituzioni, che pur ci sono, ma che ne parlino senza rilevarne la gravità persone che dovrebbero sapere benissimo cosa si gioca con un’eventuale presidenza berlusconiana, preoccupa molto.

La “leggerezza” con cui si sta facendo politica, da troppi anni danneggia il paese. Ne vengono favoriti coloro che viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda di Berlusconi: fare soldi, fare sempre più soldi, atteggiarsi a magnanimi per il lavoro che viene “creato” – salvo poi toglierlo senza preavviso se non conviene più -, trasformare i diritti basilari dei cittadini in concessioni da finanziare con caritativi e cosi via.
Abbiamo assistito a comportamenti che rimandano ai clientes dell’antica Roma – quando non si parlava di dignità umana ed esisteva la schiavitù – pur di rientrare fra coloro che grazie alle sue elargizioni, avrebbero vissuto con agiatezza all’ombra della sua potenza. Quindi, giustamente secondo il loro metro etico, Berlusconi va sostenuto come Presidente della Repubblica.

Il problema è che in questi ultimi trenta anni sono maturate generazioni che considerano normale vivere in una società così fatta e ritengono incomprensibili i richiami a una Costituzione di cui non percepiscono più l’anima. Questo è avvenuto proprio per la “leggerezza” della politica che ha riguardato la destra, ma anche la sinistra, o meglio quella che si definisce “sinistra” e che da venti anni a questa parte, decantando il suo colore rosso in un rosa pallido, si definisce centro-sinistra. Abbiamo così assistito all’arretramento del rosso in rosa, mentre avanzava il grigio di un centro-destra che da liberale si è trasformato in ultraliberista e sovranista, diventando nero, cioè decisamente di destra.
La “leggerezza”, con lo stravolgimento di valori e comportamenti, di certo è stata promossa da tante cause collegate alle trasformazioni sociali che nel mondo contemporaneo avvengono con grande accelerazione. E la mentalità, pur essendo sempre stata una componente umana che la storia ha rilevato più lenta nel seguire i cambiamenti, oggi, con la globalizzazione non accumula più ritardi.
Ma la politica tutta, che dovrebbe avere la responsabilità di indirizzare un paese, avendo a disposizione anche gli strumenti che la nostra Costituzione offre, avrebbe dovuto porre degli argini alla sbragatura di quei personaggi e quelle forze che, al suo interno, promuovevano comportamenti “leggeri”. Invece abbiamo assistito alla corsa competitiva allo smantellamento dei paletti che tutelavano anche la dignità delle persone.
Se ne può venire fuori? Non so, ma bisogna tentarlo.
Intanto è chiaro che non c’è nessun superuomo che possa agire per conto degli altri. Ognuno di noi può decidere di recuperare la politica alla dignità della sua funzione rifiutandosi di seguire le diverse scie molto “leggere” a cui è facile accodarsi.
E questo non si fa solo col voto, che è l’espressione finale di comportamenti e valori praticati quotidianamente.
E’ nella vita normale che facciamo le nostre scelte e se pensiamo che la politica debba svolgere un ruolo ben diverso da quello che ci hanno sciorinato sotto gli occhi negli ultimi decenni, allora dobbiamo valorizzare la ricevuta fiscale e il lavoro onesto, pretendere il funzionamento dei servizi pubblici dai trasporti alla scuola, batterci perché l’acqua diventi effettivamente bene comune, come i cittadini avevano chiesto col referendum di una decina di anni fa, rispettare le regole e, perché no?, anche indignarsi per la proposta di avere Berlusconi come Presidente della Repubblica.

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Appendice del 17 gennaio 2021 (cfr. Commento della Redazione)

Come esempio di ottimo giornalismo, capacità di suscitare interesse e acume politico, proponiamo due scritti di Francesco Merlo da la Repubblica di ieri, 16 gennaio: un articolo su Berlusconi (da antologia) e, per buona misura, una risposta a due lettori sul tema di Grillo e del ‘grillismo’. Un punto di vista “intelligente”, comunque da considerare, eventualmente discutere, per chi è d’accordo e per chi non lo è.

Tutto-Merlo da Repubblica del 16.01.2021

8 Comments

8 Comments

  1. Sandro Russo

    6 Gennaio 2022 at 17:27

    Grazie Rosanna. È un pezzo necessario, “doveroso” da parte nostra e coerente con tutto quel che pensiamo e scriviamo.
    Quando nella mia epicrisi ho parlato della “nausea” che mi dà il solo pensiero di Berlusconi presidente, ho ricordato esattamente una mia vacanza con amici a Zannone, ospiti del guardiano Salvatore “Purpettone” (leggi qui) tramite i buoni uffici di Domenico Musco.
    Con Salvatore eravamo diventati amici, in quella settimana sulla “sua isola” perché di tutto il gruppo ero l’unico che lo seguiva la mattina presto (era ancora notte!) a pesca, per andare a tirare le reti. Vero è che lasciava fare tutto a me… Lui si metteva a prua, e parlava, parlava… Quelle tirate erano infinite, mi sembrava di tirare su chilometri di reti! Lui, forse perché abituato alla solitudine e al silenzio, parlava a ruota libera. Così mi raccontò di una volta che la sua “morosa” austriaca, professoressa e pittrice, un “cervellone”, una volta lo volle ospite da lei per presentarlo ai suoi amici… Così per fargli cosa gradita lo portò in un ristorante di gran moda (a Vienna?) a mangiare “squisitezze” varie, tra cui dei gamberetti crudi.
    – Crude! Ma tu he capite?
    Sandre, che t’aggia dice… Steve pe’ vummeca’… Chille ’u cuórp’ mie nunn’u riceveva!

  2. Enzo Di Fazio

    6 Gennaio 2022 at 19:27

    Leggevo su la Repubblica di stamattina, da alcune dichiarazioni rilasciate da Bruno Tabacci del Centro Democratico, che fino al 1994 (anno della discesa in campo del Cavaliere) c’erano stati in Parlamento solo undici cambi di casacca mentre da allora hanno cambiato gruppo in 1500. Dimostrazione di come si sia sviluppata da quel momento in avanti la politica del trasformismo da cui sono derivati i tanti mali che conosciamo come lo scadimento del dibattito politico, l’obbedienza a logiche interne di proprio interesse, l’allontanamento del sistema dei partiti dall’attenzione verso il Paese con spregio della responsabilità assunta nei confronti degli elettori.
    La candidatura di Berlusconi è il frutto delle deviazioni della politica e probabilmente anche del suo potere economico.
    Da personaggio controverso qual è stato, al centro di infinite accuse e scontri politici, si fa fatica a credere seriamente a questa candidatura. E’ fantapolitica ma c’è chi ci crede. E c’è da indignarsi. Sono dell’avviso, però, che Berlusconi sia consapevole di non essere il candidato che vuole il Paese e viva la cosa come un’occasione per avere ancora visibilità e nel momento in cui si farà da parte gli resterà la soddisfazione di essere stato decisivo per eleggere il presidente della Repubblica. Mi auguro tanto di non sbagliarmi

  3. Luigi Maria Dies

    6 Gennaio 2022 at 23:50

    Fantapolitica? Non è una percezione, non è una fantasia. Io questa idea la considero fantastica né più e né meno di come sono stati fantastici gli anni delle ultime legislature. Se volete chiamate pure quei governi-gioiello “fantasie”. In questa nuova e tragica circostanza, con la ipotizzata e demenziale prospettiva di Berlusconi presidente, a qualcuno sembra che si senta in sottofondo un fruscio di dissenso trasversale. Questa sì che è una possibile percezione che però andrà verificata alla prova dei fatti, al ‘redde rationem’. Il dissenso trasversale potrebbe essere destinato a restare sterile spianando la strada allo scacco del cavaliere. Così, con Berlusconi presidente per opera e virtù dello Spirito Santo, ci sarà solo da emigrare. Sappiate che a votare non siamo noi. I suoi degni compari non sono tipi che hanno “percezioni”, hanno solo interessi e convenienze. Non si fanno gli scrupoli che ci facciamo noi. Dirò di più, se verrà eletto, state tranquilli che ce lo faremo stare bene in tantissimi, ci vergogneremo per un po’ come i peggio uomini di m…. Poi verrà il tempo in cui negheremo tutto a tutti, cominciando da noi stessi, spudoratamente, come quelli che ancora negano i genocidi, le discriminazioni di razza, di genere, in ogni angolo del mondo. I molti tedeschi che negavano e ancora negano o dicono di non sapere di Auschwitz, dei campi e delle camere a gas. Le violenze e il terrorismo. Neghiamo la foibe e le Fosse Ardeatine. Si continuerà a mettere l’asticella sempre più in basso nella gara per battere il record delle nostre porcate. Vogliamo aspettare e accettare la sorpresa con un significativamente demenziale Ohhhhh! di meraviglia?
    Per cambiare questa deriva servono gesti che abbiano la forza che una nazione ormai conserva solo in chi non vuole più accettare di lasciare in eredità memorie di vergogne.
    Ma no dai, è una idea assurda, non accadrà, vedrai! Ecco l’alibi. La mano santa sulla coscienza per poter restare a guardare. Ma che certezze abbiamo? E se accadesse? Sapete chi sono i nostri “bravi” eletti da noi, che lo eleggeranno? È vero, Draghi ha aperto la stalla del Covid rinunciando a qualsiasi azione veramente decisa di controllo sulla pandemia. Contagio globale, prima ci ammaliamo e prima saremo fuori dal tunnel. Noi dovremo poi pensare solo a guarire mentre lui potrà dire che a palazzo Chigi non ha più nulla da fare. È pronto al trasloco, al balzo finale verso il Quirinale. Ma servono i numeri. E il governo? Con l’ammucchiata raccapricciante intorno a Draghi, qualora sparisse il premier, piomberebbe il buio. Si scatenerebbero le corride tra tori inferociti. Elezioni forse. Insomma non si può escludere che Draghi non traslochi.
    Nel dubbio non è che sarebbe il caso di mettere legna al fuoco per smontare le velleità del cavaliere? Bloccare una nave per due giorni qui, una metro per due giorni là, un treno al sud, un aeroporto al nord. Tutto in sincrono, l’Italia si dovrebbe dare un grosso appuntamento. Vediamo se poi arrestano tutto il paese. Chi ha gli attributi dovrebbe rischiare e dare un segnale forte. Una ventilata insurrezione a meno che lui, molto simile negli atteggiamenti all’altro lui, non faccia una chiara dichiarazione di starsene in disparte. Insomma, adagiarsi e sempre rischioso.

  4. vincenzo

    11 Gennaio 2022 at 15:50

    “Prima pagina: venti notizie, ventuno ingiustizie e lo Stato che fa?”

    Mettiamoci a seguire Renzi per capire qualcosa di questa politica nostrana; lui rimane un grande tessitore della politica.

    Renzi punta ancora su Draghi. Renzi vuole fare il grande centro, sogna la rinascita di una sua Democrazia Cristiana con lui a capo di una corrente in quel Partito di centro di maggioranza relativa che detta le regole.
    Renzi per fare il grande centro deve far passare la Riforma elettorale con il ripristino del proporzionale. Per fare questo ha bisogno che le trattative partano a tutti i livelli. Sono questi i momenti per giocare duro.
    Stiamo tranquilli: nessuno vuole andare al voto tranne la Meloni. Ma la Meloni è fuori gioco. Anche se Draghi lascia il Governo, alla Presidenza del Consiglio andrà un suo sostituto tanto – l’ha detto Draghi – “il pilota automatico è stato inserito”.
    Renzi per attuare i suoi piani deve accordarsi con tutti i piccoli gruppi (che sono già d’accordo) ma soprattutto con Salvini. Deve accontentare Salvini.
    Salvini si accontenta solo con la presidenza del Consiglio magari a Giorgetti “l’americano”. Salvini è diventato ragionevole: non vuole le elezioni, ha paura del sorpasso della Meloni.
    Ma Berlusconi vuole fare il presidente: che facciamo per lui? Berlusconi è nato pragmatico, la sua candidatura è tattica, l’ha data per avere qualcosa in cambio. Sta aspettando una riunione a 6 occhi per ritirare quella candidatura. Renzi ha la soluzione ma anche Draghi: lo facciamo diventare Senatore a vita così finiscono le persecuzioni giudiziarie e può godersi la lunga vecchiaia che gli resta. ‘Lunga vecchiaia’ perché i ricchi non hanno la nostra assistenza sanitaria.

    E Letta che fa? Fa “il ballo del qua qua”. Chiede fino alla fine a Mattarella di restare, poi punta su uno dei suoi, magari donna. Come si dice: “Una candidatura da bandiera fucsia”
    I Cinquestelle che fanno? Sono portatori sani di voto salvapoltrone.

    E la Meloni? “Si costerna, s’indigna, s’impegna… poi getta la spugna con gran dignità”.

    “don Rafaè voi politicamente
    io ve lo giuro sarebbe ‘no santo
    ma ‘ca dinto voi state a paga’
    e fora chiss’atre se stanno a spassa’”

  5. silverio lamonica1

    13 Gennaio 2022 at 23:14

    Caro Vincenzo, Berlusconi non va affatto bene come Presidente della Repubblica né come senatore a vita. Perché non ha una fedina penale immacolata, anzi.
    Nella sventurata ipotesi che ciò dovesse accadere, dai bandi di tutti i concorsi nelle Amministrazioni statali e pubbliche si dovrebbe togliere il seguente requisito: “Dichiara di non avere avuto condanne penali, né carichi penali pendenti”. Almeno stando alla logica. Ma veramente vogliamo scherzare?
    Per chiarire a tutti meglio le idee, allego il seguente file https://www.lettera43.it/guide/tutte-le-condanne-di-berlusconi/?refresh_ce

  6. vincenzo

    14 Gennaio 2022 at 13:21

    L’unica cosa divertente in questi terribili – per gli italiani – ultimi due anni, è propria la candidatura di Berlusconi alla presidenza.

    Gli italiani – che hanno capito da che cosa dipendono le loro sofferenze – devono ringraziare il Berlusca che è riuscito a strappare un sorriso, con la sua candidatura.

  7. La Redazione

    17 Gennaio 2022 at 08:05

    Come esempio di ottimo giornalismo, capacità di suscitare interesse e acume politico, proponiamo due scritti di Francesco Merlo da la Repubblica di ieri, 16 gennaio: un articolo su Berlusconi (da antologia) e, per buona misura, una risposta a due lettori sul tema di Grillo e del ‘grillismo’. Un punto di vista “intelligente”, comunque da considerare, eventualmente discutere, per chi è d’accordo e per chi non lo è.

    In file .pdf allegato all’articolo di base.

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