di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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Il decennio 1950/1960, anno più anno meno, fu fondamentale per la trasformazione economica e sociale dell’isola d’Ischia.
Una economia agricola e peschereccia, “il remo e la zappa” come indicava D’Ascia nella sua Storia d’Ischia che stavano di fatto nel simbolo araldico di ogni famiglia soprattutto nel “popolo minuto” da secoli o dalla notte dei tempi, venivano posti in soffitta o appesi al muro o diventavano colore locale perché si aprivano le porte del turismo moderno portato dal cummenda milanese Angelo Rizzoli.
É quel decennio che deve essere studiato nei minimi particolari quantitativi e qualitativi.
Fu esempio straordinario del “miracolo economico nazionale”.
Dobbiamo approfondire perché abbiamo trascurato la storia economica forse perché quella che fu definita “la scienza triste” da noi è stata considerata di serie B o roba per ragionieri. Invece è fondamentale.
Benedetto Valentino ha istituito una emeroteca, sta raccogliendo una vasta documentazione e vuole mettere in ordine. Ne abbiamo parlato sorseggiando domenica un caffè al Calise ritornato agli antichi fasti degli anni ’60.
In quel magnifico giardino nella pineta, seduti nei fiori e nelle luci e sulle stesse sedie, abbiamo respirato I’aria degli anni ’60 anche al tempo del Covid tra preoccupazioni e perplessità per la crisi sanitaria e economica che stiamo vivendo.
Benedetto mi ha detto che ha 800 fotografie di Gaetano Di Scala che era il fotoreporter degli anni ’50-’60 e 300 di Gilberto Provitola che era un altro fotografo più ritrattista di Di Scala che ha lasciato soprattutto “cartoline”.
La produzione di gaetano di scala, enorme, dà il segno dell’espansione raggiunta. Gaetano forniva le sue foto di Ischia e dei personaggi che stavano in vacanza perfino alla AP [Associated Press (Usa)] o alla UPI [United Press International (Usa)] oltre che all’ANSA.
Ischia viveva un boom che aveva una agenzia stampa coordinata dal rag. Scala dell’Hotel Conte. Si chiamava “Epomeo Stampa”.
Cercheremo tra quelle foto. Da quei giornali. Da “Epomeo Stampa”. Per scrivere la storia di una epoca.
A seguire excerpta da un più articolato scritto di Giuseppe Mazzella su Amedeo Lepore (a cura della Redazione)
Lepore nel vecchio e nuovo Mezzogiorno
di Giuseppe Mazzella di Rurillo
C’è una notizia positiva di questa settimana che dovrebbe interessare soprattutto i sindaci e gli amministratori comunali dell’isola d’Ischia, ma di tutta la Città Metropolitana di Napoli, che è quella della nomina del prof. Amedeo Lepore nella Commissione dei cinque esperti – voluta ed istituita dalla Ministra per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, – per “esaminare, elaborare organicamente ed integrare i contributi e le proposte pervenuti per il Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza ( PNRR) da parte di tutti i soggetti interessati nonché emersi durante gli incontri appositamente indetti, in coordinamento con il dipartimento per le politiche di coesione, da sottoporre al Ministro per il Sud ai fini della individuazione degli obiettivi strategici del Fondo di sviluppo e coesione per il periodo di programmazione 2021-2027. Risorse per circa 73 miliardi di euro – di cui l’80% al Sud (58 miliardi) – che saranno spendibili fino al 2030” (Cormez – venerdì 3 dicembre 2021).
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Amedeo Lepore è professore ordinario di Storia Economica presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Ha pubblicato i volumi “La Cassa per il Mezzogiorno e la Banca Mondiale: un modello per lo sviluppo economico italiano” (Rubbettino; 2013), “La convergenza possibile” (Il Mulino; 2015), “Scusare il ritardo” (Donzelli; 2015), “Il risveglio del Sud” (Laterza; 2018). E’ membro del Consiglio di Amministrazione della Svimez. E’ stato assessore alle attività produttive della Campania( 2017-2020). È editorialista de “Il Mattino”.
La nomina del prof. Amedeo Lepore – in una commissione ristretta di soli cinque membri – è un segnale positivo per tutti i meridionalisti sia per la competenza e l’esperienza ma soprattutto per la conoscenza territoriale vista e vissuta dal prof. Lepore.
Ho conosciuto il prof. Lepore una decina di anni fa tramite i social network e uniti dal comune interesse per l’economia politica e nelle specializzazioni della “scienza triste” ma soprattutto l’impegno civile per la “Questione Meridionale” siamo diventati amici reali . Questa conoscenza è diventata una amicizia fondata sulla stima anche per la comune stima per il mio Maestro, prof. Giuseppe Palomba, e dalla convinzione che il Mezzogiorno ha ancora bisogno – comunque – di un “intervento straordinario”.
Locandina e brochure (sotto) del Workshop del 2014, organizzato da Giuseppe Mazzella, con la partecipazione di Amedeo Lepore (cliccare per ingrandire)
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Lepore è convinto che l’intervento straordinario debba essere centralizzato. La nomina quindi ad una commissione così ristretta – solo cinque componenti – è di buon auspicio rispetto ai 40 esperti del Commissario alla Ricostruzione, Carlo Schilardi, per “proporre” il nulla di cui abbiamo scritto su IL CONTINENTE n. 1-3/2021 “Quaranta esperti invisibili, INVITALIA carrozzone misterioso, un labirinto di leggi ed ordinanze per la ricostruzione fantasma” con l’intervento condiviso dell’ing. Antuono Castagna e dell’ing. Giuseppe Conte.
Ma a questi 40 esperti bisogna aggiungerne altri 27 per il “documento preliminare” per il PdRi – Piano di Ricostruzione dell’isola d’Ischia di 78 pagine di cui il Dirigente della Regione Campania per il Governo del Territorio, arch. Alberto Romeo Gentile, ha “preso atto” con decreto n. 7 del 17 novembre 2021, evidentemente per la sola liquidazione delle competenze professionali agli autori di un “preliminare. La “presa d’atto” non produce effetti giuridici.
Lepore è a conoscenza che queste proposte di “programmazione possibile” sono in aperto contrasto con le formali decisioni – ove esistono – dei Comuni.
In altre occasioni parleremo dell’inutile “preliminare” ma oggi vogliamo formulare i nostri affettuosi auguri al prof. Amedeo Lepore per la nomina che salutiamo con grande speranza.
Casamicciola, 5 dicembre 2021
Gruppo con Gaetano Di Scala (il primo da destra); maggiori informazioni nel documento .pdf sottostante
Qui di seguito, in formato .pdf, un articolo molto interessante del 2003, in memoria di Gaetano Di Scala:
‘Fotografando Ischia’. Omaggio al fotografo Gaetano Di Scala. Articolo del 2003