la Redazione
.
Se si vuole misurare il grado di apatia e di indifferenza che impregna l’isola in maniera così trasversale da coprirla tutta, basta considerare la vicenda del marciapiede di Sant’Antonio.
E’ del 6 ottobre la pubblicazione sul Sito di una nota – protocollata al Comune il 20 settembre 2021 indirizzata dalla consigliera Gelsomina Califano al Sindaco (leggi qui), al Responsabile dei Lavori Pubblici, al Segretario comunale in quanto Responsabile della Polizia locale e alla Giunta – riguardante la vicenda che vede affidata ad un privato la gestione di un suolo pubblico frequentatissimo, patrimonio da sempre degli isolani, con un investimento che vede come contropartita 30 anni di licenza per esercitare la propria attività su quel suolo.
Si tratta di un vero e proprio esproprio del bene pubblico e lo si fa senza che la cittadinanza conosca bene i termini di un patto tanto inusuale da somigliare ad un’azione che ci si chiede se possa sconfinare dal territorio della legge e che si connota di un autoritarismo che non può appartenere ad un’amministrazione democratica.
I cittadini sono molto perplessi e disarmati davanti a tanta protervia e si chiedono quando toccherà magari allo spazio fuori casa propria o alla strada che attraversano quotidianamente.
Ma sul Comune si tace, guai a far capire cosa si sta facendo, specie quando le azioni sono così complesse da diventare poco chiare. Intanto l’isola è sempre più invivibile e i ponzesi, del tutto rassegnati, perdono sempre più fiducia in se stessi.
…E la comunità si sfilaccia ancora di più!