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Sabato sera, intorno alle 19,30, chi si trovava in piazza ha potuto incrociare diverse persone che si dichiaravano un po’ interdette per non sapere come si sarebbero svolti gli eventi della serata.
Fino a qualche giorno prima c’era l’evento della consegna ai familiari della pergamena della cittadinanza onoraria a Gigi Proietti, poi si era aggiunto l’interessante concerto con le musiciste di Roxanimae – pianista e tre soprano – per raccogliere fondi per riparare la chiesa. Già imbarazzati all’annuncio di due eventi concomitanti, coloro che volentieri avrebbero partecipato ad ambedue si erano successivamente rasserenati quando, la sera di venerdì, c’era stata la comunicazione che sarebbe stato possibile assistere all’uno e all’altro evento, perché in maniera intelligente erano stati fissati in orari differenti: alle 19,30 il concerto in chiesa, alle 21 la consegna della pergamena nella sala consiliare.
Quindi in parecchi si erano avviati per tempo per assistere in successione ad ambedue. Molto gradito l’evento canoro, erano pronti anche a fare l’offerta per sostenere le spese che don Ramon si accinge ad affrontare. Interessante l’attribuzione della cittadinanza onoraria a Gigi Proietti in cui, come ponzesi, si sentivano coinvolti.
La perplessità, sabato sera, è iniziata col fatto che la messa non era stata anticipata e quindi, all’orario stabilito, si stava giusto all’offertorio. Qualche brontolio sulle lungaggini di don Ramon, ma ci si è rassegnati ad aspettare quella mezz’oretta prima dell’inizio. Il problema è scoppiato al termine della messa, quando è stato chiaro che il concerto non sarebbe iniziato prima delle 21.00. A quel punto, giocoforza, bisognava tornare alla scelta: o il concerto o la cittadinanza a Gigi Proietti.
Bisogna rilevare che non c’è niente di più deleterio nel ritrovarsi davanti ad una scelta che si riteneva risolta perché comunque è sempre faticoso scegliere.
Immediatamente si è pensato che a Ponza succede di tutto, anche che due istituzioni come il Comune e la Parrocchia non si parlino, quindi ambedue colpevoli.
Poi si è cercato il colpevole.
In un’isola dove la comunicazione ufficiale richiede tempi molto lenti, l’organizzazione del concerto era pronta un mese prima, però la locandina è stata mandata in giro solo qualche giorno prima dell’evento, che per questo motivo è apparso improvvisato. Ma parimenti, controllando la locandina di settembre del Ponza Summer Festival 2021, per il 12 settembre non era prevista la cerimonia della cittadinanza onoraria, quindi questo evento era stato realmente organizzato in breve tempo.
Non entriamo nel merito della questione, perché stiamo leggendo da fuori i fatti e non sappiamo se ci sono altri risvolti, fatto sta che, in seguito a questa sovrapposizione pasticciata, poi ognuno ha scelto secondo un criterio personale e c’è stato un numero di ponzesi equamente suddiviso ad ambedue gli eventi.
Tuttavia la chiesa è forse quella che ha perso qualcosa perché senza questa sovrapposizione ci sarebbe stato un pubblico più numeroso al concerto e una raccolta fondi più ricca. Chissà quanto ci avrebbe ironizzato sopra, il grande Gigi Proietti.
Noi speriamo che ci sia stato solo un malinteso, increscioso, ma involontario. Se vogliamo vederla in positivo, potrebbe addirittura servire per evitare in futuro simili ingorghi organizzativi e comunicativi. Nocivi alla comunità sia perché l’obbligo della scelta l’ha privata di qualcosa di importante, sia perché non è mai rassicurante assistere all’incomunicabilità fra le istituzioni.
In tutto ciò dobbiamo applaudire i soprani Rezarta Dyrmyshi, Ramona Veneri, Lorena Sarra e la pianista Giovanna Santoro che hanno donato con le loro capacità artistiche momenti di grande emozione a chi è stato ad ascoltarle.
Grazie!