Attualità

Nostalgia

di Pasquale Scarpati

 

Alla Redazione,

dopo aver letto l’articolo “Ai nostalgici“, ho scritto la seguente “favola”:

 

Un giorno la bella nave “Ponza”, stanca di stare ferma, sola soletta, nella penombra del Lanternino e nella piccola rientranza del molo, decise di sciogliere gli ormeggi e di andare ad ancorarsi in uno spazio più ampio. Naviga, naviga, raggiunse una rada molto ampia e lì si fermò buttando l’ancora. Felice, sembrava dominare il circondario perché le correnti marine, facendola lentamente roteare, le permettevano di osservare tutto ciò che la circondava. Ma, dopo un po’, il vento si levò, soffiò, ululò; sopraggiunsero il Levante furioso ed il Ponente tenebroso. Lei, poverina, sballottata per ogni dove, beccheggiava e rullava, non finiva di beccheggiare che già cominciava a rullare. Onde gigantesche rotolavano verso di lei tentando di strapparla all’esile ancora. Ebbe paura di affondare, si ricordò di Colui che molte volte l’aveva salvata dai pericoli e pregò intensamente affinché potesse entrare nella quiete del porto. Fu esaudita: i marosi si calmarono, si trasformarono prima in onde lunghe e poi in “scaglie di mare”. Affranta e stanca rientrò nel porto; a prua buttò l’ancora, manovrò e a poppa si aggrappò, con una robusta cima, alle antiche e salde bitte del molo. Quando i marosi tornarono, salda e sicura li beffeggiò. Aspettò che la tempesta passasse per poi sciogliere gli ormeggi e prendere di nuovo felicemente il largo.

 

Pasquale Scarpati

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