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Vanno, vengono, le canzoni… Come Le nuvole, alcune si fermano. A volte per sempre, nella memoria.
Vecchio frac fu una delle prime canzoni incise da Modugno (1955), prima ancora del successo internazionale di Volare (Nel blu dipinto di blu, 1958).
Per il testo e anche per la perfetta aderenza ad esso della melodia, è forse la canzone che più ha segnato il passaggio dalla “canzonetta” di intrattenimento alla canzone d’autore.
Una canzone che evoca una storia, fa pensare e resta nella memoria… E ogni tanto ritorna!
Racconta l’addio al mondo da parte di un malinconico gentiluomo, del suo camminare trasognato tra le strade deserte… uniche presenze i lampioni, un gatto innamorato, la luna e… il fiume. Insieme la descrizione di un mondo che si sta dissolvendo, da cui pare sia tempo di prendere commiato.
Poche parole per la storia che può star dietro all’uomo; accurata invece la descrizione del suo abbigliamento.
Ha il cilindro per cappello
Due diamanti per gemelli
Un bastone di cristallo
La gardenia nell’occhiello
E sul candido gilet
Un papillon
Un papillon di seta blu
Buonanotte.
Dissolvenza.
Al mattino, alle prime luci dell’alba galleggiano sul fiume…
Un cilindro, un fiore e un frac.
Immagine tratta dalla graphic novel “Fantasticheria” di Berardi e Milazzo (Ed. L’Isola trovata)
Per ammissione dello stesso autore la canzone gli fu ispirata dal suicidio di un signore di alta estrazione sociale, tal principe Raimondo Lanza di Trabia (marito dell’attrice Olga Villi), che all’età di 39 anni si era tolto la vita gettandosi dalla finestra di un hotel a Roma. Una seconda fonte di ispirazione può essere una leggenda che la madre del cantautore gli raccontava quando era bambino… su un fantasma che di notte usciva dal Castello di Conversano (BA), e vagava per la città.
Comunque un prezioso cameo sulla fine di un’epoca – come una cartolina dalla Belle Epoque – da cui l’uomo in frac sceglie di uscire a modo suo, con una ellissi narrativa molto bella.
Riportano le cronache che la canzone, pur così lieve ebbe al tempo problemi con la censura, per il suicidio adombrato e – desunta tra le righe del testo, anche per una possibile storia d’amore fuori dal matrimonio (!). Cose che adesso fanno sorridere. Mentre rimangono il fascino della canzone e l’atmosfera di rimpianto e malinconia per la fine di un mondo.
Per i nostalgici di ogni tempo: maneggiare con cura. Ma anche per tutti gli altri, fortemente evocativa.