Defunti

Silverio Scotti, hotel Le Querce, ci ha lasciato

di Luigi Pellegrini e Salvatore Scotti

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Ci ha lasciato questa mattina all’ospedale San Pietro di Roma Silverio Scotti, il grande cuoco e proprietario, insieme alla sua famiglia, del ristorante-albergo “Le Querce” a Santa Maria.

Lo ricordiamo con un commovente scritto di Luigi Pellegrini, amico da sempre di Silverio e con l’abbraccio di suo nipote Salvatore Scotti.
Alla sua compagna Maria, alle figlie Luisa e Giovanna e a tutta la sua grande famiglia l’abbraccio della redazione di Ponza Racconta.
Appena ne avremo notizia comunicheremo data e ora dei funerali.

Lo scritto di Luigi
Se n’è andato così senza far rumore, Silverio Scotti, conosciuto come Silverio delle Querce. Un uomo dalla scorza dura, temprato da mille sacrifici e di rara modestia.
Non ha opposto resistenza, è andato via in un attimo, ma noi ponzesi non ci rassegniamo e gli parleremo ancora e poi ancora, perché lui ci ascolterà, come prima e come prima sorridendo scrollerà le spalle e dirà: Munn era, Munn è e Munn sarà! E noi quaggiù continueremo a cercarti e non ci stancheremo di far vivere il tuo ricordo finché vivremo.
Ciao Silve’.

La lettera di Salvatore
Un amico, un padre più che uno zio. Oggi perdo – anzi tutta la comunità ponzese perde – una persona cara. Una persona piena di gioia e passione. Una persona che amava la famiglia e amava Ponza; la sua isola. Voleva per tutti noi un futuro migliore, basato sul progresso e sulla felicità. Una persona sempre disponibile, che non si tirava mai indietro. Questa battaglia però l’ha persa; non è scomparso però il suo animo gioioso, il suo sorriso che non mancava mai e mai mancherà. Mi rivolgo a tutti voi; non lasciate che il suo ricordo si perda, non lasciate che ciò che voleva per Ponza non si realizzi. Siamo grati per il dono della vita, lottiamo per non perderla. Lottiamo per il bene della nostra famiglia e della nostra comunità. Non litighiamo, non diventiamo egoisti, pensiamo al prossimo e a chi è in difficoltà . Per la comunità, per la famiglia e per lui; il mio caro zio, il mio secondo padre, il mio caro amico, amico di tutti noi.
Ciao Zio Bob, proteggici e guardaci da lassù.

6 Comments

6 Comments

  1. vincenzo

    7 Aprile 2021 at 11:39

    Questo è una riflessione di Antonio De Luca.

    Un altro amico non c’è più.
    Un’altra giovane persona non è più tra di noi, ho perso un altro amico giovane in poco tempo, come Mauro, come Pietro. Siamo sempre più soli. Cosa succede? Avanza un deserto di solitudine che uccide e tutto scompare come in un campo di guerra. La morte, il più acerrimo nemico quando si è giovani e si deve vivere, perché siamo nati per vivere, e si deve vivere. Quest’isola come un villaggio bombardato da nemici invisibili che tutto annientano, lasciando polvere e attonito silenzio, sgomento, disperazione, vuoto invivibile di morte e affanni. Corpi straziati da malattie invincibili. Come Cristi, siamo tutti Cristi in croce davanti alla morte. Silverio un uomo di terra, un uomo contadino soprattutto, quindi un poeta, un uomo di pace. Muore un contadino, piange la terra, piangono gli alberi, gli uccelli, piange chi lo ha conosciuto. Solo gli Dei possono sentire e capire il nostro dolore per chi giovane va via, e lascia gioia e speranza. Un insopportabile dolore, quando un uomo perbene e un uomo di pace esce e lascia aperta la porta… e sappiamo che non tornerà più. Grazie grazie grazie, grazie infinite volte Silverio, per tutto quello che mi hai dato… La tua terra per sempre parlerà di te… e sempre vivrà la tua memoria in me. Ad un amico che gli telefonò il giorno della Resurrezione cristiana, con voce stanca disse: siamo qui in attesa di vedere una luce.

  2. Giuseppe Mazzella

    7 Aprile 2021 at 12:50

    Silverio mio cugino era un uomo mite ed umile. Grande cuoco, padre esemplare, lavoratore instancabile. Cresciuto nel culto dei valori più profondi, che gli derivavano anche dai nonni indimenticabili e miei zii Silverio e Bonaria, osservava con una certa ironia il mondo che cambiava, e non in meglio. Negli incontri estivi, quando riusciva a liberarsi dagli impegni e mi veniva a trovare assieme alle figlie dolcissime e legatissime al padre, ci soffermavamo su come questo sconvolgimento ci turbava. Incapaci, io come lui che pure lo sopravanzavo in età, a darne un senso. La vita è veramente un mistero e resta incomprensibile perché un uomo buono e così giovane debba lasciarci e lasciare una famiglia unita e affezionata. So quanto questo inciderà sulla moglie e le figlie, quanto abbatterà il fratello Domenico, schianterà la mamma Giovanna e tutti i componenti della vasta famiglia. Sarà per tutti un dolore incolmabile che ci segnerà per sempre. La prova che ci attende è veramente grande. Solo la fede in Dio e l’affetto che ci ha legato a lui, potrà addolcire negli anni la sua mancanza. Che Dio lo abbia in gloria!

  3. la Redazione

    7 Aprile 2021 at 15:36

    Nel comunicare questa mattina il luogo dove è venuto a mancare Silverio, è stato indicato erroneamente l’ospedale San Camillo anziché San Pietro. Ora abbiamo rettificato. Nello scusarci con i familiari e con i lettori aggiungiamo, a beneficio di chi a Roma volesse dare l’ultimo saluto a Silverio, che il San Pietro si trova in Via Cassia n. 600.

  4. LauraBaldi

    7 Aprile 2021 at 16:18

    Le mie più sentite condoglianze alla famiglia Scotti.

  5. Emilio Iodice

    7 Aprile 2021 at 18:21

    Sono così dispiaciuto per la perdita di questo brav’uomo che è stato un esempio di duro lavoro, dedizione alla famiglia e alle persone a lui vicine. Non conoscevo Silverio ma conoscevo bene suo fratello Domenico che è gentile, affabile, simpatico e sempre disponibile. Silverio è stato un esempio di famiglia che ama Ponza e le sue tradizioni e continua a lasciare il segno nel servizio agli altri. Le mie più sentite e sincere condoglianze a chi ha amato Silverio e chi lui ha amato.

  6. vincenzo

    9 Aprile 2021 at 17:54

    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4408899232459072&id=100000171179059

    L’ultimo saluto a Silverio, un ponzese che ha vissuto la sua piena esistenza nella sua isola.

    Sindaco, ogni ponzese residente che muore merita il lutto cittadino.

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