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Ho letto con attenzione l’accorato appello del sindaco di Ponza. Ebbene sì; i fenomeni spiacevoli, riportati tra virgolette nel sottotitolo, perché espressioni del nostro primo cittadino, ogni anno puntualmente si verificano nell’ultima settimana di luglio.
Forse è una mia deformazione professionale, ma sono portato a considerare la società in cui viviamo come una classe di scuola primaria (elementare, nei tempi in cui insegnavo) o di altro ordine di scuola.
Caro sindaco, entrambi siamo stati uomini di scuola ed ambedue sappiamo – per la lunga esperienza maturata – che occorre sì fermezza nel mantenere ordine nella classe, ma ciò che è fondamentale è saper suscitare interesse negli alunni ed è la cosa più difficile, specie se ci troviamo – come qualche pseudo psicologo sostiene – di fronte a casi problematici. Ma tali non sono e basta saper leggere la migliore letteratura in proposito: da Un Anno a Pietralata del maestro Albino Bernardini, alla Scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani per affermare quanto sosteneva Gian Giacomo Rousseau: “La bontà originaria dell’uomo”. Però occorre una sana educazione affinché l’uomo non degeneri a contatto con la società.
In entrambi i casi i due grandi educatori proponevano ai rispettivi alunni argomenti che destavano il loro interesse, per cui l’ordine e la disciplina nel “gruppo classe” ne era la logica conseguenza. Però i ragazzi mai venivano lasciati a sé stessi.
Questi sono gli esempi di una “buona scuola”. Estendiamo ora il discorso alla “buona società”.
I “ragazzacci” che nell’ultima settimana di luglio assaltano la nostra isola (per citare le espressioni del sindaco) sono abituati – probabilmente – ad essere abbandonati a sé stessi nell’ambito delle famiglie di provenienza. I loro genitori prenotano la vacanza segnalando magari la loro presenza, assieme ai figli, ma alla fine i locatori, cioè coloro che danno in affitto gli immobili, vedono arrivare solo i ragazzi …
– E i vostri genitori?
– Arrivano domani.
Sono queste, più o meno le “battute” tra locatori e locatari, per cui – caro sindaco – è molto difficile pretendere che i discoli vengano “accompagnati dai genitori”, giusto per usare una terminologia tanto familiare a noi uomini di scuola. A meno che non vengano rispediti a casa, magari col “foglio di via” ma non credo che sussistano gli estremi giuridici (un tale provvedimento viene emesso dopo un atto di una certa gravità e non in via preventiva, salvo che si tratti di soggetti ampiamente famigerati).
Quindi questi pargoli un tantino vivaci scorrazzano in piena e totale libertà per le strade, urlando e schiamazzando di giorno e di notte senza freni, proprio perché lasciati totalmente in balìa di se stessi e liberi di aggregarsi in gruppi e, una volta in gruppo, ciascuno fa a gara ad essere più spavaldo.
L’errore di noi operatori turistici improvvisati è il seguente: bellezze naturali, cielo, mare limpido e aria pura sono più che sufficienti per assicurare l’offerta turistica. Non è così.
Dopo i bagni e i tuffi nelle limpide acque e la tintarella al sole sempre splendente (o quasi), l’isola cosa offre di “interessante” a questi ragazzi, oltre alla movida caotica in pieno centro storico, a suon di libagioni e altro? Il che rende ancora più spavaldo ed aggressivo il comportamento del gruppo o dei gruppi.
Una volta la movida si svolgeva solo a Tre Venti o a Frontone, ma qualche Amministrazione poco o per niente accorta ha ritenuto opportuno autorizzare alcuni locali in pieno foro borbonico a fare altrettanto, trasformando così l’isola in una caotica bolgia infernale. Mi verrebbe da dire: chi è causa del suo mal …
Anche nelle discoteche sarebbe necessario un controllo ben più incisivo.
Ma siamo sempre nell’ambito della coercizione e dell’autoritarismo.
Cosa occorre per far sì che queste dirompenti energie giovanili non arrechino molestia in modo spontaneo?
Ponza, diventata ormai un villaggio turistico, manca di animatori turistici in grado di formulare ed attuare programmi di intrattenimento con varie attività, distinte per fasce di età, così come avviene nella Riviera Romagnola e in altre località turistiche bene attrezzate, da dove non mi risulta che pervengano notizie di gravi intemperanze giovanili come, purtroppo, accade da noi.
Allego un file per esplicitare meglio l’idea dell’animatore turistico
https://www.jobbydoo.it/descrizione-lavoro/animatore-turistico
Quindi suggerirei all’Assessorato al Turismo di Ponza (se esiste) e alla Pro Loco il seguente avviso:
A.A.A. ANIMATORE TURISTICO di provata esperienza cercasi, per attività di intrattenimento, finalizzato alla fascia di età 14 – 19 anni per il periodo estivo ecc.
Infine, anche l’Amministrazione comunale dovrebbe fare la sua parte, mettendo a disposizione attrezzature e risorse e qui segnalo nuovamente l’articolo apparso su Latina Oggi: “Chi investe in sport e giovani” e Ponza, purtroppo, figura ultima in classifica.
L’immagine dell’articolo di cui sopra è proposto in calce allo scritto di Franco De Luca
La sostenibilità (4). Un approccio alla realtà ponzese
… e il sindaco ancora non ha risposto in merito.
vincenzo
14 Marzo 2021 at 08:33
A mio modestissimo avviso il sindaco doveva convocare tutte le agenzie turistiche e la Pro Loco per capire come funzionava l’affitto ai pariolini. Ho il sospetto che questo flusso venga gestito dall’esterno. Poi sapere dalle agenzie locali che intenzioni avessero, e quali suggerimenti potevano dare per fermare e indirizzare l’assalto del branco turistico.
Poi andavano convocati sempre dal sindaco, gli operatori turistici più direttamente coinvolti nella movida per capire anche dal loro confronto interno quali erano le loro richieste commerciali, e di conseguenza come potessero contribuire al successo di una estate sicura e felice per tutti.
Ovviamente bisognava incontrare le forze di Polizia per capire l’andamento movida dal punto di vista dell’ordine pubblico.
Fatti questi incontri conoscitivi il Sindaco decide il da farsi.
silverio lamonica1
14 Marzo 2021 at 09:07
Io prego la Redazione di spostare il commento di Vincenzo in calce alla lettera del sindaco, perché è lì che andava posto.
Comunque, caro Vincenzo, mi spiace se non sono stato chiaro, perché, per dirla in termini “nostrani”: “Io busso a denari e tu rispondi a coppe”.
vincenzo
14 Marzo 2021 at 10:20
Anche tu Silverio mi trovi fuori tema?
Tu hai suggerito al sindaco di trovare soluzioni educative e strutturali per accogliere i giovanetti: animatori, attività sportive ecc.
Io ho suggerito al sindaco innanzitutto di comprendere il fenomeno del luglio ponzese per poi decidere il da farsi.
Sono fuori tema?
Vedi Silverio, nelle varie attività che ospitano la movida ci sono buttafuori, e animatori. I buttafuori servono a controllare le intemperanze che molto spesso vengono incoraggiate dalle stesse animazioni molto coinvolgenti. Già in questo c’è una contraddizione di fondo mi sembra. Anni fa si organizzavano tornei di calcetto su spiaggia e quando c’erano i pariolini finivono in rissa.
Questi giovani vengono sull’isola per riprodurre i loro gusti edonistici consumistici non certo per la bellezza dell’isola.
La movida è la movida e chi la crea lo sa che c’è un enorme giro consumistico che produce ricchezza e problemi.
Non è un problema facilmente risolvibile, a meno che l’isola tutta non decida di puntare ad un altro tipo di turismo che non sia quello mordi e fuggi.
silverio lamonica1
14 Marzo 2021 at 10:41
E’ questo il commento che mi aspettavo di leggere. In fondo, io non ho commentato l’articolo del sindaco. Solo se lo avessi fatto, il tuo primo commento sarebbe stato pertinente, perché scritto in quella sede.
I rissosi vanno educati, non puniti ed emarginati; in questo modo si incancreniscono nella loro “malvagità”.
Ma comunque, io “che perdo tiempo affa’”. Io e te abbiamo vedute completamente diverse in fatto di educazione e di organizzazione della società.
A questo punto puoi fare tutte le sfilze di commenti che vuoi, ma non aspettarti più una mia replica.