di Rosanna Conte
E’ inevitabile andare sul web per vedere cosa sta succedendo a Procida, capitale italiana della cultura 2022. Oltre alla possibilità di rivedere i servizi televisivi, come quello di Rai news e Fanpage, ci sono messaggi, impressioni, informazioni veicolate su facebook con l’hashtag #Procida2022#LaCulturaNonIsola.
Qui si trova un po’ di tutto scritto dagli isolani e dagli amanti dell’isola – nostalgia, fascino, sentirsi a casa – insomma tutta la gamma dei sentimenti esprimibili. Ovviamente tante le immagini dell’isola e piccoli flash di informazioni storiche. Noi sul sito di Ponzaracconta, abbiamo parecchio materiale – 8 articoli dedicati – per chi voglia saperne di più, pur senza pretendere di essere esaurienti. (Oltre Ponza: in giro per isole.)
Da ascoltare con attenzione sono i due servizi dai quali emergono diversi spunti di riflessione.
Procida è un’isola che ha conservato intimamente la sua identità e non intende lasciarsi trasformare dal 2022.
L’artista Maria Gloria Conti Bicocchi che vive a Procida ormai da trenta anni, motiva la sua scelta parlando di un’isola semplice, lontana dalle mode e dal lusso e nell’intervista dice che è difficile trovarne un’altra simile… forse Ventotene.
Lo slogan vincente, la Cultura non isola, ha avuto forza perché, dice il project manager Agostino Riitano, ha reso perno del discorso le azioni che la cultura attiva: immaginare, inventare, ispirare, imparare e innovare.
I 44 progetti presentati sono collegati ad esse partendo da un’isola che si è collocata come parte integrante del comprensorio dei Campi Flegrei e per la quale il mare non è mai stato elemento che divide, ma che unisce. Basti pensare al Monte di Procida, nato dai procidani che lì avevano terra e andavano a coltivare. Ma l’ambizione è che la rete sia ampliata a tutte le isole minori italiane. E’ questo un aspetto da approfondire per Ponza.
La ristrettezza degli spazi intensamente abitati pone problematiche che le diverse amministrazioni che si sono succedute hanno dovuto affrontare. Tra esse quella non trascurabile della mobilità.
Il sindaco dice che i progetti previsti non si esauriscono negli eventi ma dovranno incidere sul futuro dell’isola mirando alla destagionalizzazione del turismo e ad una scelta di qualità, di turismo “lento”, che non veda l’arrivo massiccio di pendolari, ma presenze costanti nel corso dell’anno.
Anche la mobilità dovrà cambiare.
Noi che a Ponza ci lamentiamo se capita di dover fare delle deviazioni o di dover rispettare dei divieti di circolazione, forse non sappiamo che a Procida da decenni le auto circolano a giorni alterni e vi sono sensi unici che allungano i percorsi. Dopo i primi mugugni, i procidani si sono resi conto che altrimenti non si poteva fare. E adesso l’obiettivo è una mobilità sostenibile, in modo da rendere l’isola carbon free.
Il discorso è ambizioso e cercheremo di seguire il percorso di questo ampio progetto già nella fase preparatoria.
Intanto per chi voglia curiosare basta cliccare sull’indirizzo facebook sottostante.
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