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Per una singolare coincidenza riceviamo in redazione una intervista a Emilio Iodice, proprio in occasione del Giorno del ringraziamento, il Thanksgiving Day, l’importante festività civile (e religiosa) celebrata negli Stati Uniti d’America il quarto o ultimo giovedì di novembre. Anche i nostri italo-ponzesi-americani ci tengono molto e le origini della ricorrenza sono sono stati più volte ricordati sul sito: leggi qui, qui e qui (articoli di Assunta Scarpati, Silverio Lamonica e dello stesso Emilio Iodice).
Apparecchiato in tavola, in luogo del tradizionale turkey – tacchino farcito, proponiamo il video di un’intervista a Emilio Iodice da parte di Fabio Camillacci per Cusano Italia TV, la televisione dell’Università Telematica Niccolò Cusano di Roma.
Emilio Iodice viene intervistato in qualità di esperto di affari internazionali e per il suo passato di ex diplomatico.
Un precipuo interesse di Emilio Iodice negli ultimi anni è stato il tema della Leadership su cui tiene corsi a livello universitario. il suo recente libro – The Commander in chief – Il comandante in capo – best-seller di vendite in tutto il mondo, riguarda proprio questo argomento, analizzato attraverso le vite e l’operato di diversi Presidenti americani (specie tra cui quelli che ha conosciuto personalmente).
Gli Stati Uniti da Trump a Biden: un focus tra passato presente futuro dopo le presidenziali 2020 (durata 33 min circa)
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silverio lamonica1
26 Novembre 2020 at 14:43
Ho seguito con molto interesse l’intervista al nostro compaesano Emilio Iodice, profondo conoscitore della “RES PUBLICA” americana. Due aspetti mi hanno colpito in modo particolare.
Il primo riguarda la mancata rielezione di Donald Trump, il quale tra quattro anni avrà la possibilità di ripresentarsi alle elezioni per la presidenza della repubblica ed essere rieletto. Ma addirittura, scaduto il mandato, potrebbe essere riconfermato e così il buon Donald conseguirebbe un vero primato, come inquilino della Casa Bianca: ben 12 anni! un vero record! In un certo senso potrebbe essere ricordato come “l’Andreotti” di Washington! Debite differenze caratteriali a parte: l’americano troppo impulsivo e l’italiano fin troppo prudente e temporeggiatore …
L’altro aspetto riguarda il presidente Roosevelt che volle a tutti i costi bombardare il Giappone. A questo punto bisogna dire che era l’unico modo per “ridurre alla ragione” un regime dittatoriale e guerrafondaio, com’era allora l’impero del Sol Levante e ristabilire la vita democratica in quel paese.
In Italia avemmo, nello stesso periodo, un ben diverso capo di governo che volle a tutti i costi la guerra, per affermare una mala intesa “supremazia” ed esportare la dittatura in altri paesi. Ed è finita – giustamente – com’è finita.
Io credo che sulla falsariga delle “Vite Parallele” di Plutarco, si potrebbe azzardare un parallelismo tra la politica e gli uomini politici in America e ciò che accadde e accade, nello stesso campo, in Italia e in Europa in genere.