Proposto da Enzo Di Fazio
E’ una notizia che merita la prima pagina in un’epoca che, fatta di egoismi, distanze, respingimenti, ha bisogno quanto mai di solidarietà e buoni esempi.
E, come spesso accade, viene da Napoli, una città che, anche se a volte colorita, chiacchierata e burlona, sa essere capace, nei momenti di difficoltà, di grandi slanci umani e di fare la differenza.
Dal Fatto Quotidiano del 13 novembre:
Napoli, arriva il “tampone sospeso”: test gratuiti al rione Sanità grazie alle donazioni
di Alex Corlazzoli
Da martedì 17 novembre, all’interno della basilica di San Severo fuori le mura, partirà una campagna di covid-screening: sarà offerta la possibilità a persone appartenenti a fasce sociali meno abbienti di potersi sottoporre all’esame al costo sociale di 18 euro. Una spesa che verrà abbattuta, grazie a chi vorrà supportare il progetto, donando tamponi a chi non può sostenerne il costo
Se non hai i soldi per fare un tampone lo puoi fare gratis grazie a chi lo paga per te. Succede a Napoli, al rione Sanità, dove in tempo di Covid arriva anche il “tampone sospeso”. Rubando il nome all’usanza nata alla fine della seconda guerra mondiale del “caffè sospeso” – cioè offerto ai bisognosi da un cliente che ne paga due pur bevendone uno – qualcuno ha pensato di applicare la solidarietà anche alla sanità. Da martedì prossimo, all’interno della basilica di San Severo fuori le mura (Piazzetta san Severo a Capodimonte), partirà una campagna di covid-screening: sarà offerta la possibilità (rigorosamente previa prenotazione al numero dedicato 3792151320) a persone appartenenti a fasce sociali meno abbienti di potersi sottoporre all’esame al costo sociale di 18 euro. Una spesa che verrà abbattuta, grazie a chi vorrà supportare il progetto, donando tamponi a chi non può sostenerne il costo.
L’idea è venuta ad Angelo Melone, presidente di “Sa.Di.Sa”. associazione che intende fornire un valido supporto nell’ assistenza sanitaria, promuovendo iniziative, attività di prevenzione e cura, convenzioni mediche ed aiuto nei casi di malasanità: “Siamo partiti dalla convinzione che per arginare il contagio è necessario una screening di massa da fare con prezzi accessibili. Da un’analisi dei costi abbiamo compreso che un tampone può essere venduto a 18 euro senza alcun fine di lucro perciò abbiamo scelto di offrire il servizio a questa cifra”. Melone conosce bene la situazione nella sua città e in Campania: fare l’esame in ospedale è quasi impossibile così come rivolgersi all’Asl significa attendere settimane prima di poter eseguire il tampone. Risultato: spesso chi se lo può permettere si rivolge ai privati dove il costo di un tampone arriva fino a 90 euro.
“Abbiamo voluto lanciare un messaggio: sul Covid non si deve lucrare. Il Governo non ha messo un tetto al costo del tampone nel privato ma spesso la gente non può permettersi di pagare questi soldi. Anche 18 euro per certe famiglie dei quartieri più poveri possono essere un ostacolo”, spiega il presidente di Sa.Di.Sa. Da qui l’iniziativa del “tampone sospeso”: “Vogliamo sensibilizzare – aggiunge Melone – il mondo artistico, dello sport, i professionisti chiedendo loro un contributo per acconsentire alle famiglie di farlo gratuitamente. Da domani avremo il conto corrente per ricevere i contributi”. Le prenotazioni non mancano: per il primo giorno già 100 persone hanno chiamato e ci sono 15 tamponi offerti.
Melone è riuscito a fare sinergia con alcune realtà: la farmacia “Mele”, la presidenza della Municipalità 3, don Antonio Loffredo parroco del rione “Sanità” e i responsabili medici dell’iniziativa, Stefano Viglione, Mario Russo e Armando Monfregola. Tutto nasce dalla convinzione che solo attraverso una campagna tamponi di massa, con conseguente individuazione dei soggetti positivi, si può evitare un aumento del contagio e, in un momento di grande crisi economica come quello attuale, il costo del tampone deve essere contenuto. Un Infopoint al servizio dei cittadini, sarà allestito già da sabato all’interno del chiostro della Basilica di Santa Maria alla Sanità, Via Sanità, 124 Napoli. Ora l’iniziativa potrebbe prendere piede in altre città: “Mi stanno chiamando – spiega Melone – da tutt’Italia perché vogliono replicare il nostro progetto nelle loro realtà”.
La basilica di San Severo fuori le mura