di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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L’inaugurazione dell’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno nelle tracce di un libro del 1962 – Un secondo ospedale nell’ex Palazzo Reale, anche questo in un libro del 1986 – Una “pianificazione virtuosa”.
Non c’è bisogno di gridare per dire le cose serie. Ma c’è bisogno di trovare qualcuno che conta che le ascolti.
Non basta un rituale saluto da parte di un sindaco per affrontare il più grave momento di crisi sanitaria, sociale ed economica che l’Italia ed il mondo stanno affrontando.
Sabato 10 ottobre dalle 10.30 alle 12.30 nel teatro del Polifunzionale di Ischia il Circolo Sadoul ha promosso con un’organizzazione sanitaria perfetta il convegno “Il sisma, tre anni dopo quel 21 agosto: non dimenticare per costruire il futuro”.
Ci sono state tre relazioni: della direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, dott.ssa Francesca Bianco, della prof.ssa Ilia Delizia, già titolare della cattedra di Restauro ai Monumenti della Federico II, del prof. Giuseppe Luongo, docente emerito di Fisica del Vulcanesimo alla Federico II. Ha moderato il dottor Pietro Greco, presidente del Circolo Sadoul e valente giornalista scientifico italiano.
Vi hanno assistito circa 30 persone in un’aula che ne poteva contenere 300.
Presente solo una delegazione degli studenti dei Licei classico e scientifico. Il Covid 19 ha impedito una partecipazione più vasta, un dibattito e semmai l’approvazione di un documento finale. Ho cercato di fare una sintesi con rilevazioni mie in un lungo pezzo dal titolo “Ischia, un vulcano attivo nella ricostruzione fantasma con tre rischi naturali” diffuso all’indomani. Ma il convegno – forse l’ultimo possibile per le restrizioni anti-virus – avrebbe meritato la registrazione degli atti e la loro pubblicazione per il valore scientifico e le denunce politiche che sono state fatte dai tre relatori con stile e garbo. Senza gridare. Tutti con la mascherina, come tutti i presenti.
L’Intervento di Ilia Delizia
Sono rimasto colpito dall’intervento della prof.ssa Ilia Delizia.
Ilia ha dedicato all’isola d’Ischia i migliori anni della sua vita. Ha dato all’ isola quel testo fondamentale del 1987 “Ischia, l’identità negata”. Per almeno 50 anni ha parlato, scritto, denunciato, sulla “identità negata” che con il saccheggio del territorio è stata rapita all’isola. E quindi ha di nuovo, e per l’ennesima volta, sostenuto la necessità di “un piano di riequilibrio ambientale” e di una “pianificazione virtuosa”.
Ma questa volta ha richiamato l’art. 9 e l’art. 32 della Costituzione. Art. 9: la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 32: la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Il riferimento a questi due articoli della Costituzione nel momento tragico che viviamo nell’isola d’Ischia dopo la calamità naturale ultima del 21 agosto 2017 – il tredicesimo terremoto in epoca storica di Casamicciola e di Lacco Ameno, IX grado della Scala Mercalli nell’area epicentrale Majo-La Rita-Pantane e Fango, e almeno VII grado in tutto il territorio di Casamicciola – e quello che stiamo vivendo con l’ epidemia del Covid-19, è stato estremamente significativo.
La “pianificazione virtuosa” significa anche tutelare la salute, tutelare dal rischio sismico (13 terremoti e sempre in quell’area), dal rischio idrogeologico (alluvioni 1910, 2006, 2009).
Significa cure per tutti con un efficiente sistema sanitario. Così costituisce una straordinaria testimonianza storica un libretto di 20 pagine fatto pubblicare dall’Ente Ospedali Riuniti di Napoli in occasione dell’inaugurazione dell’Ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno avvenuta il 21 ottobre 1962. Il libretto riporta gli interventi del presidente del Consiglio dei Ministri, Amintore Fanfani, del sindaco di Lacco Ameno, Vincenzo Mennella, del presidente degli Ospedali Riuniti di Napoli, Ivo Vanzi, del direttore generale della Sanità, Saladino Cramarossa, del vescovo d’Ischia, mons. Dino Tomassini, del cavaliere del Lavoro Angelo Rizzoli e del sen. prof. Vincenzo Monaldi. Sono interventi di altissimo valore morale e politico.
Anche il sen. Vincenzo Monaldi richiamò l’art. 32 con forza e decisione rimarcando la sua matrice cristiana, perché l’obbligo di tutelare la salute e assicurare cure gratuite agli indigenti “è dettato dalle nostre coscienze cristiane, a quegli insegnamenti che ci sono stati dati come cristiani, per i quali nelle pieghe del più umile è ancora e sempre il Divino Maestro” concluse Monaldi.
57 anni dopo
L’ospedale “Anna Rizzoli” nacque per il dono di un magnate dell’editoria innamorato dell’isola d’Ischia. Di un concorso con la Chiesa, con gli enti ospedalieri del tempo, con lo Stato che avviava una nuova forma di Governo. Dobbiamo aspettare 57 anni per avere dallo Stato una “manifestazione”: il 30 luglio 2020 del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con il manager della ASL n.2 Napoli Nord, D’ Amore, per avere la presentazione di un ampliamento del Rizzoli. Si tenne nella sala delle feste dell’Hotel Regina Isabella di Lacco Ameno. Un albergo di lusso. E’ un progetto. Vecchio. Per realizzarlo ci vorranno 10 anni. E’ al tempo del virus Covid-19. Non è stata ancora firmata la convenzione con l’ istituto per il sostentamento del clero che è subentrato alla Diocesi nella proprietà dei terreni. E’ campagna elettorale.
Paesaggio e sanità, nuovo “libretto” dopo 34 anni
Bisognerà ripubblicarlo quel libretto per verificare cosa si è fatto in 58 anni per attuare qui da noi l’art. 32, così come è tempo di verificare l’art. 9 su come si è “promosso lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica” e si è “tutelato il paesaggio e il patrimonio storico e artistico” della nostra isola d’Ischia.
E ancora non basta.
Forse si deve ripubblicare un libretto di 23 pagine pubblicato a cura della sezione dell’isola d’Ischia di Democrazia Proletaria – piccolo partito di sinistra guidato da Franco Monti e Carmine Castaldi, del 1986 – di 34 anni fa di cui curai la presentazione sulla “Smilitarizzazione del Palazzo Reale di Porto d’Ischia” per farne un Centro Sanitario Polivalente.
Forse – mutatis mutandis – l’attuale Stabilimento Termale Militare gestito dalla Sanità Militare avrebbe potuto essere il secondo ospedale dell’isola d’Ischia e una “Villa della Salute” con i suoi undici edifici, un parco di circa 30 mila mq, in parte inutilizzato, due prodigiose sorgenti termali, una capacità ricettiva di 172 posti letto.
Un piano di riequilibrio ambientale può e deve significare un nuovo modello di sviluppo per l’ isola d’Ischia dopo la grande espansione degli ultimi cinquanta anni con la costruzione di almeno 100mila vani con 30mila domande di condono edilizio.
L’art. 9 e l’art. 32 vanno insieme.
L’on. Amintore Fanfani il 21 ottobre 1962 chiuse la manifestazione dell’inaugurazione dell’”Anna Rizzoli” con il richiamo all’art. 32. Al grande impegno per la sanità ed il Mezzogiorno del nuovo Governo. Con un ringraziamento ad Angelo Rizzoli che ebbe la Medaglia d’Onore della Sanità.
Rizzoli rimase commosso. Quella commozione è eterna.
Casamicciola, 26 ottobre 2020
vincenzo
27 Ottobre 2020 at 08:41
Signor Giuseppe, lei scrive “non c’è bisogno di gridare per dire cose serie, c’è bisogno di trovare qualcuno che conta che ascolti”.
Mi chiedo che cosa deve “contare” quel qualcuno? Denaro!
Ma chi conta denaro chi ascolta?
Domande a cui Amodeo Francesco, cittadino di Napoli, ha risposto da tempo.
In questa lunga intervista parte dai disordini di questi giorni per arrivare a parlare dei produttori di precarietà capaci di sfruttare tutte le crisi” per portare avanti i loro folli progetti.
Noi cittadini del mondo crediamo di vivere ancora in democrazia.
https://www.facebook.com/francescoamodeoofficial/videos/336821150950877/?vh=e&extid=0&d=n