di Luciano Bernardo
Spiagge chiare, falesie a picco sul mare e splendide calette bagnate da un mare cristallino, questo è Capo Vaticano.
Adagiate sull’orizzonte (a volte sospese, per un fenomeno ottico) si vedono le isole Eolie tra le quali svetta Iddu, lo Stromboli, col suo caratteristico pennacchio e, in lontananza, s’intravede anche Idda, l’Etna.
Posizione geografica di Capo Vaticano (ritaglio da Google map a cura della Redazione)
Non è un caso se questo mitico tratto di costa calabrese è conosciuto come la “Costa degli Dei”. Lo stupore è ancora maggiore quando si entra nella grande bellezza dei suoi fondali. Si viene subito colpiti dall’assoluta limpidezza dell’acqua, dal suo intenso colore turchese e dalla straordinaria varietà di organismi.
Barracuda
La posidonia è presente quasi ovunque ed è particolarmente rigogliosa nella baia di “grotticelle” dove forma un’ampia prateria che è zona di pascolo per le salpe (unici pesci che se ne cibano), di caccia per barracuda e giovani ricciole e di sosta per nuvole di castagnole. Tra le sue foglie, si rifugiano tordi, sciarrani e stelle marine. Qua e là spunta anche qualche piccola nacchera, un mollusco bivalve che fino a qualche anno fa era presente con grossi esemplari, ma che ha subito una decimazione ad opera di un protozoo parassita.
Stella rossa
Nelle zone sabbiose, le tracine e i pesci lucertola (straordinaria la somiglianza col rettile terrestre) aspettano immobili le loro prede, mentre le triglie e le marmore sono più attive e ricercano il cibo smuovendo la sabbia, affiancate da qualche sarago speranzoso di rimediare qualcosa.
Triglia di scoglio e sarago fasciato
Tutt’intorno, è un carosello di vita: occhiate, boghe, aguglie, lattarini etc. Non mancano le meduse, come la bella e innocua Cassiopea col suo stuolo di pesciolini al seguito.
Sopra una roccia si fa notare una bella lumachina senza conchiglia (nudibranco) che sembrerebbe un facile boccone per i predatori se non fosse velenosa, cosa che comunica con i suoi colori molto vivaci (colori d’avvertimento). Da uno scoglio sporge il lungo tubo dello “spirografo” una specie di lombrico che cattura le particelle di cibo con un ciuffo di filamenti che ritira al minimo movimento dell’acqua.
Spirografo
Le pareti esposte al sole sono popolate prevalentemente da alghe, mentre quelle in ombra sono molto più belle, colonizzate come sono da tante specie sciafile (amanti dell’ombra, appunto). Ci sono spugne, madrepore arancioni, attinie, stelle marine… e pure un’aragosta. Sembra di sfogliare un libro illustrato di biologia marina!
Aragosta
Di notte, il mare si popola di altre creature che è possibile osservare con una semplice torcia e un po’ di spirito d’avventura. Il primo a finire sotto il fascio di luce è un bel “grongo delle Baleari” che sparisce rapidamente nella sabbia. Poi è la volta di una torpedine ocellata che si sposta lentamente sul fondo. Infine, dall’oscurità appare una splendida coppia di pesci civetta.
Termina così, sotto le stelle, il viaggio nella costa degli Dei.
Grongo delle Baleari
Torpedine ocellata