Segnalato da Tano Pirrone
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Giulio Seminara è un picciotto macca liotru. Ha 28 anni e fa il giornalista. È catanese (il liotro, il magnifico elefantino di Eliodoro, certifica la nascita nella città di Stesicoro, di cui vi parlerò fra qualche giorno) e ce l’ha fatta: oggi scrive (bene e con logica su giornali “non facili” come Il Foglio, Il Riformista; è redattore anche di Lumsa News.it. Si presenta bene e scrivo magnificamente.
L’ho scoperto oggi leggendo, come ogni giorno, la mia copia del quotidiano: a pag. IV una grossa foto di un reparto di terapia intensiva in funzione per la recente crisi pandemica, e, tutt’intorno un lungo articolo del picciotto, che confessa di aver avuto il coronavirus, e ci fa partecipe dello stupore di vedere, oggi, oltre ai negazionisti militanti, tanta gente che ha rimosso.
T. P.
A 28 anni ho avuto il Coronavirus. Ai negazionisti dico: andate in quarantena
Lo scetticismo, la malattia, l’ospedale e il dopo: la testimonianza di un giovane guarito. Con il dubbio che forse tutto questo dolore sia stato inutile
di Giulio Seminara – Da Il Foglio del 2 settembre 2020
Ho ventotto anni e ho avuto il Coronavirus. Sono un’eccezione alla diceria spacciata per regola secondo cui si fanno male soltanto i “vecchi”, “i già malati” e “quelli del Nord”. E io ero giovane, in buona forma e catanese-romano. E pure senza il 5G. Sono guarito a inizio dello scorso maggio ma non ho mai smesso di essere uno dei circa 267.282 casi di italiani positivi. Perché dopo le dimissioni dall’ospedale non mi sono mai potuto dimettere dai panni di untore (ex) malato e reduce. (…)
L’articolo completo si può leggere nel documento .pdf accluso: Articolo Seminara. Il Foglio