di Assunta Scarpati
Una vigilia di San Silverio di tanti anni fa… il paese in festa, le trecce di mirto con le bandierine, le barche da pesca adornate dai Gran Pavese, le campane che suonano a festa, la banda per il paese a dar man forte all’allegria e alla confusione…
La Parata… dentro al negozio grandi bacinelle piene di garofani rossi, nebbiolina, alti fasci di gladioli gialli e rossi… Una grande quantità di lavoro da smaltire perché c’erano tante consegne da fare… Benny confezionando fasci e io alle ciotole per le composizioni per la Chiesa…
Antonio, che al tempo non aveva più di 8 anni, ci chiama dall’esterno…
“Assu’… Beniami’… Che state facenne?”
“Ah ahhhh… è arrivate ‘u buffuncielle… Anto’ vuo’ fa nu servizie? Vuo’ purta’ duie fasce ‘i fiure dint’a Chiese? te donghe na bella mazzette… stasera ce stanne ‘i bancarelle!”
Lorenzo era seduto fuori sulle scale a fianco del negozio con un bel bermuda blu nuovo di pacca e canottiera bianca..
“Cammina quala mazzette? Fa ‘u servizie a Assunte!”
Antonio mi guarda con la faccia corrucciata e speranzosa… Io gli faccio l’occhiolino…
Benny nel frattempo scriveva i biglietti da mettere sui fasci e dice ad Antonio di cominciare a prendere quelli pronti sulla parete a fianco del balcone pieno di piante grasse di ogni tipo…
“Antonio… prendi un fascio alla volta non di più… vai in chiesa e li porti in sagrestia… ma statte accorte i’i piante grasse… cheste pognene!”
“Io ce la faccio a portarne due !”
“Noooo cadi, non ce la fai”….
E come si dice in dialetto…
Ie a te… tu a me…
Cade Antonio con tutti i fiori!
Si scoppia in una fragorosa risata…
Lorenzo si affaccia dalla porta con una faccia impenetrabile, tra il divertito e il rimprovero… guarda Antonio e gli dice
“Si state affortunate: si steve mammete abbuscave!”
A momenti morivamo dal ridere…
Lorenzo: mite, cheto, serio… i suoi gesti ed i pensieri sempre rivolti alla casa e alla famiglia …
Ma nello stesso tempo arguto, fine , divertente con un umorismo travolgente… figlio di questa terra che perde uno dei suoi figli più cari…
Quanti bei ricordi sulla Parata…
Buon viaggio Lorenzo…
Adesso ti immagino fuori dall’Iscaiuolo seduto sulla panchina di marmo con papà e gli altri…