a cura di Silverio Lamonica
Mese di Marzo
1944, 5 – Verso sera una nave inglese, carica di viveri, entrò nel porto di Ponza, grazie all’iniziativa coraggiosa di Antonio Feola (Totonno Primo) che, nonostante il mare in tempesta, convinse il Capitano Simpson a partire da Ischia. A bordo c’erano anche Mario Di Fazio, Mauro Di Lorenzo, Rinaldo Graziosi, Luigi Parisi, Antonio e Silverio Scotti, Geppino Vitiello. Ebbe fine, così, un lungo periodo di fame che aveva mietuto molte vittime.
1918, 21 – Il veliero a motore “Corriere di Ponza”, adibito a trasporto di merci e persone, fu affondato a sei miglia da Zannone, silurato da un sottomarino austriaco. Le vittime furono 35. A tale tragedia si aggiunsl’epidemia di “spagnola” con altre centinaia di morti.
Commento
Nonostante le varie ricerche, per il mese di Marzo ho trovato solo due date: il 5 e il 21. Nella prima data, nel 1944, Ponza esce finalmente dal terribile tunnel della fame, grazie ad un ponzese, “aiutato” da un inglese che cede alle sue insistenze. Nella seconda, purtroppo, accade un tragico affondamento che costerà la vita a 35 isolani. Nello stesso mese si verifica un altro dramma: la “spagnola” che miete centinaia di vittime.
Marzo è – guarda caso – il mese del bivio: il dramma o la salvezza. Oggi, come ha osservato Vincenzo Ambrosino nel suo ultimo e acuto intervento, Ponza è ad un bivio: da una parte ci sono tentativi raffazzonati di uscire dalla crisi, dall’altro farsi traghettare verso la “salvezza” da una “nave straniera” (il commissario), ma con la partecipazione attiva della popolazione, la quale prende coscienza di sé riorganizzandosi. Oggi, più che mai, concordo pienamente con il saggio professore.
Silverio Lamonica