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Giornate particolari (Roma, Napoli, Roma Firenze, 3 – 9 maggio 1938)
Pur se a fine ’37 Hitler è sconsigliato dai suoi tecnici a intraprendere un’alleanza militare con l’Italia, nel ’38 il fuhrer ha la necessità di accelerare sulla questione perché teme un troppo stretto avvicinamento tra l’Italia e la Gran Bretagna. Mussolini però non ha alcun fretta di stringere un patto con la Germania e l’agenda della settimana di visita del dittatore tedesco in Italia è talmente fitta di impegni che impedisce di intavolare alcun discorso politico al vertice. Soltanto Ciano e Von Ribbentrop hanno modo di scambiare delle opinioni ma a causa della differenza di vedute, tra i due si sfiora lo scontro (6).
Quello che interessa e che emerge con chiarezza anche dai filmati dell’epoca, è che l’incontro del ’38 si basa su premesse del tutto diverse rispetto a quello del ’34.
Hitler ha già mostrato di essere stato capace di “nazificare” la Germania diversamente da Mussolini incapace di eliminare dal panorama nazionale le altre due significative entità rimaste: il Re e la Chiesa. La presenza delle due istituzioni, e i ruoli che essi esercitano, impediscono al fascismo di realizzare appieno il progetto totalitario di occupazione di ogni spazio dell’agire politico e sociale degli italiani. Il Re, che risulterà decisivo per la caduta del fascismo, dalla fine del ’37 rappresenta per Mussolini una presenza sempre più ingombrante, ma il duce si mostra incapace a intraprendere qualsiasi azione di forza. Egli confida a Ciano di attendere la morte naturale del sovrano (7).
Quello che colpisce dei filmati sull’avvenimento – come non mancheranno di far notare gli stessi tedeschi – è che Mussolini è costretto a cedere il passo al Re. Mentre Hitler è il Capo dello Stato, Mussolini non lo è. L’allievo ha ormai ampiamente superato il maestro.
Tra l’abbondante materiale presente in rete abbiamo scelto due documenti. Entrambi utilizzano immagini originali (in gran parte provenienti dagli Archivi dell’Istituto Luce). Il primo della durata di 10 min. 19″ è la precisa sintesi dei sette giorni d Hitler in Italia, dal 3 maggio del 1938; ne ripercorre tutte le tappe gli incontri e gli eventi.
Da YouTube: Hitler a Roma (1938) – Visita ufficiale di Hitler nella capitale Italiana
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Il secondo, più breve (6 mim 55″) è per così dire criticamente “schierato”, con sottolineature di eventi e la citazione dell’inserimento dell’evento da parte di Ettore Scola nel suo film Una giornata particolare (vedi avanti, inclusi i link per il sito).
Da YouTube: Viaggio in Italia del Fuhrer, preludio ad una pagina tragica della storia italiana:
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Alcune sequenze dell’incontro di Roma (già visti sopra) aprono il capolavoro firmato da Ettore Scola nel 1977, Una giornata particolare. Il film si apre proprio con alcuni filmati (originali, d’epoca) dell’incontro; e film tutto il film è costruito sulla giornata del 6 maggio 1938, quello della grande parata a Roma, vissuto all’interno di un condominio romano svuotato per l’evento, in cui rimangono soltanto Antonietta (Sofia Loren) e Gabriele (Marcello Mastroianni) oltre ad un’odiosa portinaia impicciona. La manifestazione pubblica nel film è pervasiva, presente oltre che nelle immagini iniziali, nella radiocronaca trasmessa ovunque per radio e amplificata dagli altoparlanti del condominio.
Dei due link presentati in immagini, il primo rimanda a una sintesi di un film dell’Istituto Luce ben più corposo, a cui si può accedere dal sito dell’Istituto, sezione Archivio: “Dal Brennero a Roma. Arrivo alla stazione Ostiense. La prima giornata romana. A piazza di Siena. La manovra di guerra aerea a Furbara. Esercitazione tattica a S. Marinella. La terza giornata romana. Le manovre navali nel mare di Napoli. La rivista imperiale su via dei Trionfi. Il commiato da Roma. La giornata fiorentina. Data: 1938. Produzione:Istituto Luce; lingua italiana; 1 ora 49 minuti e 10 secondi; b/n sonoro”.
Sul piano politico, comunque, le conseguenze dell’incontro premiarono le volontà dei tedeschi, disposti per questo, a cedere sul Sud Tirolo e lasciare via libera all’Italia sull’Albania. Anzi, il disappunto mostrato dalla casa Reale e da parte dei vertici del regime nei confronti di un’alleanza italo – tedesca, spinse per contrasto Mussolini – che non desiderava prese di posizione autonome – ad accelerare sulla imbarazzante politica della lotta alla “borghesia pantofolaia” e sulla drammatica politica della razza (sul sito, leggi qui), che proprio nel luglio successivo prese le mosse presso il Gran Consiglio per dispiegare i suoi primi tragici effetti legislativi in autunno (8).
Note
(6) – Cfr. R. De Felice, Mussolini il duce. Lo Stato totalitario (1936-40), Einaudi, Torino, 1996, pp. 480 e ss.
(7) – Ivi (Op. cit.) , p. 20.
(8) – Ivi (Op. cit.) , pp. 483 e ss.
[Mussolini e Hitler. Due dittatori a confronto (2) – Continua]
patrizia Maccotta
24 Giugno 2020 at 16:17
Grazie per questi due articoli ed i filmati che traducono perfettamente la metamorfosi fisica di Hitler e documentano la grandiosità delle parate. “Una giornata particolare” è uno dei miei film preferiti.
Emilio Iodice
25 Giugno 2020 at 15:44
Articoli interessanti che ci ricordano il vasto livello di diplomazia che si è verificato tra Italia e Germania nei 17 incontri tra Hitler e Mussolini e i numerosi altri incontri tra diplomatici italiani e tedeschi. Sarebbe importante capire meglio la natura di queste numerose conversazioni e le promesse, i piani e le strategie dei due dittatori mentre preparavano il mondo alla guerra. Sono sicuro che molto si può trovare negli archivi di entrambe le nazioni. Ciò che potremmo scoprire ci illuminerebbe le ipotesi da parte di Mussolini, in particolare, che ha preso in considerazione quando ha trascinato l’Italia in una guerra senza preparazione o risorse adeguate alla sfida. Era chiaro, si aspettava che la guerra finisse rapidamente con una vittoria tedesca. Molti credevano anche che la prima guerra mondiale sarebbe finita rapidamente. Ho letto le memorie dell’ambasciatore americano in Italia a quel tempo. Avvertì il Duce e il conte Ciano di non fidarsi dei nazisti e chiarì che se si fosse verificata un’altra guerra mondiale, gli Stati Uniti sarebbero stati dalla parte degli inglesi e dei francesi. Ha invitato l’Italia a rimanere neutrale. Ovviamente nessuno ha ascoltato.