Ambiente e Natura

Casamicciola. La scuola con due “commissari”

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

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Casamicciola. La “ricostruzione possibile” parte dalla scuola con due “commissari”.

Il Parlamento ha approvato con il voto di fiducia alla Camera di 145 voti della maggioranza Pd-m5s-leu e con voto contrario di 122 deputati dell’opposizione nell’ultimo giorno utile di sabato 6 giugno 2020 il decreto per gli interventi urgenti sulla scuola per permettere la riapertura in condizioni di essenziali norme di sicurezza anti-virus il 1° settembre.
È una legge decisiva per la ripresa civile con una epidemia in atto e contro la quale l’Italia sta combattendo dando prova di essere un grande popolo. Fra le norme approvate c’è quella fondamentale che assegna ai sindaci quali “ufficiali di governo” poteri commissariale per l’edilizia scolastica.
È noto che è compito del comune trovare i locali per la scuola dell’obbligo elementari e medie ed anche due anni di “superiore” se il trattato europeo di Lisbona non fosse, come è, un pezzo di carta. In Italia la scuola è obbligatoria fino a 16 anni. Non più 14… ma questo è un dettaglio.
Il cuore sono la “Scuola Elementare” e la “Scuola Media” che nonostante i cambiamenti semantici unificati nel termine “comprensivo” sono la struttura portante del sistema dell’Istruzione nella Repubblica Italiana.


Nel piccolo comune dove vivo e dove vivono i miei due nipotini di 10 e 6 anni fino al 21 agosto 2017 avevamo una ottima edilizia scolastica per la scuola dell’obbligo. Cinque edifici scolastici per 850 alunni. Avevamo un “Palazzo delle Scuole” costruito, male, dal fascismo nel 1936 ma ristrutturato per “mitigazione sismica” (i termini sono importanti) nel 2017 con una spesa di circa un milione e 200mila euro che poteva diventare il “Palazzo della Cultura” di Casamicciola che è la più antica stazione turistica dell’isola d’Ischia con inizio dal 1604. Avevamo il palazzo della scuola media con un ampio auditorium rafforzato e reso ancora più attrezzato con palestre e laboratori informatici e linguistici avanzatissimi con fondi europei per circa 400mila euri con lavori presentati dalla allora preside Lucia Mattera Fralliciardi nel 2015 alla presentazione della 20sima edizione del premio musicale “Vincenzo Mennella” indimenticabile uomo di scuola e di impegno civile.
Poi avevamo il plesso nel popoloso quartiere di Perrone ed un altro nel quartiere in collina alla sentinella dedicato a “Giosuè Lembo” un giovane avvocato e poeta di casamicciola morto giovanissimo ai primi del ‘900. Avevamo più scuole che alunni così il sindaco G. B. Castagna decise di “fittare” il plesso Sanseverino dedicato al prefetto di Napoli al tempo del terremoto terribile del 28 luglio 1883 fino al 2015 destinato alla scuola per l’ infanzia alla città metropolitana di Napoli competente per la scuola “superiore” per una sezione “distaccata” del neodefinito “Istituto Superiore di Ischia” con 4 sedi e 4 indirizzi di studi.


Il 21 agosto 2017 alle 20.57 la terra tremò per sei secondi distruggendo tutto questo. Terremoto n. 13 in 8 secoli. 2000 sfollati. Mille edifici colpiti. Forza del sisma al quartiere Majo (sempre lì l’epicentro) del nono grado della scala Mercalli. Per le altri parti ottavo e settimo.
Dopo circa tre anni non è stato ricostruito nulla. Solo il plesso Perrone è stato “messo in mitigazione sismica” (l’eufemismo per dire che non tutto è sicuro al 100 per cento!). Il palazzo delle scuole è chiuso. Il Palazzo Ibsen è chiuso. Il plesso Lembo è chiuso. Si dice ma non si conferma che debbono essere abbattuti.
Il sindaco Castagna (dico sindaco e non comune per il “cesarismo” imperante) fitta un albergo dismesso in località San Pasquale a “mitigazione sismica” per allocarvi le elementari ed un appartamento al quartiere della Marina (sempre per “mitigazione sismica) per il plesso Lembo. Una parte delle medie va per un fitto di una parte del convento dei passionisti a Perrone.
La popolazione scolastica scende a 430 alunni.
Il governo nomina un commissario alla ricostruzione nel 2018 il prefetto in pensione Carlo Schilardi che in tre anni non ricostruire niente.
Il governo nomina oggi il sindaco commissario all’edilizia scolastica. Cosa faranno?
Faremo suggerimenti. Li abbiamo già fatti per tre anni. Continueremo a farli.

Giuseppe Mazzella – Direttore de “Il Continente”

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