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Tempi di Coronavirus… si consulta il pc, si legge, si mantiene viva la mente con i cruciverba, a volte di fanno piccole riparazioni in casa o si “perde tempo” spostando oggetti… insomma il tempo passa anche così, ma la giornata non si completa se non si vede la tv, soprattutto guardando un buon film ancora non visto, oppure nel mio caso cercando su canali tv poco frequentati, qualche film dei tempi andati.
E’ stato così che mi sono imbattuto giorni fa in un film trasmesso da Rai premium. Titolo: “Policarpo, ufficiale di scrittura” del 1959, sceneggiatura di Age e Scarpelli e con la regia di Mario Soldati, vincitore del “David” di Donatello, con interprete il piccolo grande Rascel, nome d’arte di Renato Ranucci.
Quando Rascel se ne andò nel 1991, ebbi modo di conoscere la terza moglie, Giuditta Saltarini, che venne a pagare la tassa di successione nell’Ufficio del Registro di Latina dove lavoravo come cassiere; scambiammo qualche parola e le ricordai di quando venne a Ponza da San Felice Circeo, dove appunto risiedeva, e che aveva consumato una colazione presso il Welcome’s Bar, scambiando qualche battuta con mio zio Salvatore Capozzi.
Ma tornando al film con l’ottima prestazione del poliedrico Renato Rascel, vorrei evidenziare la fedele riproduzione di un epoca, quella umbertina romana alla fine dell’ottocento, con grandi trasformazioni della società, con nuovi apporti nella conduzione della vita e un sostanziale aiuto nel benessere familiare.
Ma ciò che più ha colpito è stata la canzone inserita come colonna sonora e cantata da un serio e maturo Rascel: “Il mondo cambia” con il testo scritto dai grandi Garinei e Giovannini.
Ve la propongo come canzone della domenica perché rispecchia, come in una fotografia di Hamilton, molto luminosa ma con l’immagine velata, il mondo attuale che cambia a causa di un evento straordinario equiparabile ad una guerra mondiale.
Senza commenti ma con malinconia e nostalgia, auguro buona domenica a tutti.
Franco
Da YouTube:
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Il mondo cambia
Il mondo cambia così,
un po’ per volta,
ogni dì
E ogni cosa che scompare,
che nasce e muor,
mi si porta via
un pezzetto di cuor
Vecchie canzoni d’allor
Nate con i miei primi amor,
solo quando più nessuno vi canterà
la mia vita triste e vuota sarà.
Cambian con la moda
gli usi e le tradizioni,
e si cambia a occhi chiusi,
opinion,
quello che non cambia ancora,
non so perché,
è il mio vecchio cuore
un po’ dèmodé!
E quel bel mondo che fu
cambia ogni giorno di più.
Ma lasciatemi una vecchia canzon
d’amor,
E sarò ragazzo un attimo
ancor!
E quel bel mondo che fu
cambia ogni giorno di più.
Ma lasciatemi una vecchia canzon
d’amor,
E sarò ragazzo un attimo
ancor!
Nota
Guardacaso, la breve clip con Renato Rascel alla macchina da scrivere è già stata presentata sul sito – …e cosa mai non c’è su Ponzaracconta? – a proposito di un articolo di Antonio Pennacchi sul nuovo analfabetismo (leggi e guarda qui)