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Francesco Nuti cantante è noto soprattutto per un brano divertente e irriverente da toscanaccio doc, che eseguiva accompagnandosi con la chitarra, “Puppe a pera”: cercava di fare il serio mentre lo cantava, ma i suoi occhi all’ingiù ridevano da soli, e il richiamo per il pubblico era irresistibile.
Ma non è questa la canzone per la domenica di oggi, che s’intitola invece “Sarà per te”, è stata scritta da Riccardo Mariotto e forse non è neanche molto conosciuta. Per me, in quel festival di Sanremo del 1988 in cui Nuti l’ha presentata, è stata davvero un colpo al cuore, anche se è fatta di niente: un motivo che ritorna, poche frasi ripetute, con un’atmosfera profonda e intimista, che ha trasformato quella performance in una vera chicca cult del 38° festival.
Fatto sta che il giorno dopo mi sono precipitata a comprarlo, e quando negli anni ’90 Nuti è venuto al Tecariba Club di Latina per una serata, gli ho portato 45 giri e copertina da autografare come un autentico trofeo. Pare che il brano sia dedicato a un ipotetico figlio, di là da venire: ma più del motivo ispiratore quello che sorprese all’epoca sia il pubblico che la critica fu l’interpretazione tenera e sentita dell’attore, noto per caratteristiche ben diverse. Il brano fu successivamente valorizzato l’anno dopo anche da Mina che lo inserì nel suo album “Uialla“, con cui rimase per qualche tempo nei primi posti delle classifiche di vendite. Con tutto il rispetto per la tigre di Cremona però, i suoi virtuosismi interpretativi sono agli antipodi dello spirito di questa canzone.
Francesco Nuti a Sanremo aveva poco più di trent’anni e la notorietà conquistata con il gruppo dei Giancattivi, composto insieme a Athina Cenci e Alessandro Benvenuti, in teatro, in tv e anche al cinema con “Ad ovest di Paperino” di Maurizio Ponzi, del 1981. A stretto giro vengono film come “Madonna che silenzio c’è stasera” dell’82, “Io, Chiara e lo Scuro” dell’83 con il quale vince il David di Donatello e il Nastro d’Argento, e “Son contento” dello stesso anno. Lungo è anche l’elenco delle pellicole che l’hanno visto in veste di regista, da “Casablanca Casablanca” del 1985 a “Donne con le gonne” del ’91. Tra gli anni ’90 e il 2000 inizia la parabola discendente e l’artista registra solo tiepidi successi; il suo ultimo ruolo è in un film del 2005. Nel frattempo Francesco affronta un periodo molto buio, colpito da depressione e alcolismo.
Nel 2006 per un incidente domestico che gli causa un ematoma cranico entra in coma, ed è tuttora in fase riabilitativa. La figlia Ginevra, avuta dalla ex compagna Annamaria Malipiero, nel 2017 diventa maggiorenne e diventa tutrice di suo padre, che il prossimo 17 maggio compirà 65 anni.
Ecco anche perché “Sarà per te” oggi più che mai può, anzi deve, essere dedicata a lui. Lo scorso mese di dicembre, nel corso del programma di Rai Due, “Maledetti amici” con Giovanni Veronesi, Rocco Papaleo, Alessandro Haber e Sergio Rubini, lo stesso Veronesi ha parlato di Francesco, suo amico fraterno, con grande commozione, esprimendo tutto il dolore per non poter più dialogare con lui come faceva un tempo. Tra le sue menomazioni infatti c’è anche la perdita dell’uso della parola.
Ma la sua voce continua a emozionarci come quella sera a Sanremo, proprio sulle note di “Sarà per te”.
Da YouTube: Francesco Nuti Sarà per te