Segnalato da Sandro Vitiello
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Un video con testo italiano e inglese: una bella sorpresa anche per me da parte di mia nipote Alessandra Riva, che vive a Londra.
Alessandra – archeologa – insieme all’associazione di cui fa parte, in questo periodo hanno prodotto una serie di piccoli documentari che raccontano le bellezze storiche e ambientali della nostra Italia.
Lei, che è stata tante volte a Ponza, ci omaggia di questo gradito regalo usando immagini di famiglia e le parole degli scritti dello zio.
Un grazie speciale allo Confederazione Italia Archeologhi.
Altri video dell’associazione al loro canale you tube
Potrei raccontarvi di Ponza, perla del Mediterraneo, incastonata al largo del Golfo di Gaeta. Raccontarvi la sua storia e le sue bellezze archeologiche come le grotte di Pilato, murenarie di epoca romana utilizzate per l’allevamento del pesce, o il sistema di cisterne romane come quella della Dragonara, per la captazione dell’acqua.
Potrei parlarvi dell‘isola di Circe narrata da Omero con il suo mare color smeraldo, i suoi scogli e le sue tradizioni, ma i racconti migliori sono quelli di mio zio Sandro, nato e cresciuto sull’isola. Milanese d’adozione, nei suoi ricordi c’è tutto l’amore per questa terra, per la sua famiglia e per la sua gente:
“Io sopra Cala Fonte ci sono nato.
Era una vita fa ma poi neanche tanto; mi sembra ieri.
Per i pochi che non sanno dov’è, Cala Fonte è il nord di Ponza.
Geograficamente noi siamo la Svizzera e quelli del porto profondo sud”.
“Il Pitruzziello era il luogo dove mio padre con i suoi fratelli e, prima ancora, con il nonno Silverio sistemavano le loro barche. Tirare su le barche era molto più faticoso ma alla mia gente andava bene così.”
“Noi, la mia famiglia, il giorno di San Silverio la festa la si viveva in barca.
La mattina della festa mia madre iniziava a cucinare di buon’ora mettendo insieme un pranzo fatto di tante portate in cui non era previsto mai il pesce. Quello lo si mangiava tutti i giorni”
“E’ un posto strano l’Incenso; è un immenso altopiano dal quale si vede gran parte dell’isola e tutto il suo arcipelago. Dopo pochi minuti cambia il paesaggio: si ha davanti tutta la vallata e in lontananza si vede Palmarola. Mentre si sale si incomincia a vedere la golfata del porto sovrastato dal monte Guardia ma l’emozione più forte arriva quando si raggiunge l’altopiano e in lontananza si vede Zannone”.
Il ricordo più chiaro di quel momento è il profumo degli scogli, delle alghe, della salsedine, di quel mare. Chi ha fatto qualche corso da sommelier impara ad inchiodare nella mente alcune sensazioni che spesso assumono definizioni folkloristiche.
Io quella mattina ho deciso che il profumo più buono del mare si chiama “cala Felce”
Da YouTube – Autore e Foto: Alessandra Riva; voce: Nicolò Donati; musica: Pink Floyd, Marooned
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I could talk about Ponza, pearl of the Mediterranean sea, an island off the shores of the Gulf of Gaeta. I could talk about its history and its archaeological beauties like the Pilato’s caves, where Romans built breeding tanks for fish, or I could talk about the underground network of roman cisterns like the so-called Dragonara.
I could talk about the Island of Circe described by Homer with its emerald sea, its rocks and its traditions. But the best stories are those of my uncle Sandro, born and raised on the island.
Milanese by adoption, in his memories there is all the love for this land, for his family and for his people: “I was born at Cala Fonte. It was a lifetime ago, but probably not so much. It seems yesterday.
For those who don’t know where it is, Cala Fonte it is in the North part of the island.
Basically we are the Switzerland and those who live around the Port are in the deep South”.
“The Pitruzziello was the place where my father with his brothers, and before them, my grandfather Silverio, used to cast their boat. Hauling the boats was really hard but my family was fine with it”.
“On the day of San Silverio, Us, my family, were on our boat. The morning of the Feast my mother would start to cook really early, putting together a massive dinner with absolutely no fish. We usually ate fish everyday.
“The Incenso is a strange place; it is a wide plateau from where you can see most of the island and the other smaller ones. After few minutes of walking the landscape changes. You have all the valley in front of you and you can see the Island of Palmarola in the distance. While you climb the hill you start seeing the port with the Mount Guardia, but the big emotion is when you reach the top and you see the Island of Zannone.
“The clearest memory I have of that moment is the smell of the rocks, the seaweed, the salty sea breeze. For those who attended a wine class, they usually learned how to fix in their memory a specific smell sensations that often became a folklore definitions.
That morning, I decided that the best smell of the sea is called “Cala Felce”