Ambiente e Natura

Natale a Ponza: tra esodo e nuove idee

di Martina Carannante

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C’è chi aspetta un anno intero che arrivi Natale e chi proprio non lo sopporta, come il Grinch (*)

Se nelle grandi città il Natale comincia già dai primi di novembre (vedi Salerno, Benevento, Gubbio o la più vicina Gaeta) che già dopo la festività dei santi e la ricorrenza dei defunti iniziano ad addobbare ed allestire i “villaggi di Natale”, a Ponza, il Natale si sente sempre un po’ in ritardo… quando si sente…

Certo, quest’anno, già le prime lucine sono comparse a fine novembre tanto che la battuta “Ma pensano che Gesù Bambino nasca prematuro”, era d’obbligo! Anche il nostro Santa Maria Christmas Village sarebbe dovuto iniziare il 24 novembre, ma il tempo ci ha fatto rimandare. 

Il pieno del mood natalizio è iniziato dall’Immacolata; la maggior parte dei ponzesi ha scelto di rispettare la tradizione per addobbare a festa.

Quest’anno anche le luminarie del Comune sono state messe con largo anticipo e, come ogni cosa, accompagnate da polemiche: “Eh, hanno speso altri 15.000  euro!”, “Hanno addobbato solo al porto!”, “Era più bella la slitta dello scorso anno invece del Winnie the Pooh!”. Fatto sta che la tempesta di Santa Lucia ha fatto suicidare l’orsetto che adesso ha la maglietta spenta ed anche metà delle luminarie poste sul Comune “stanne ‘a cosce all’aria”. 

Sul prezzo, volutamente – lo ammetto – non ho cercato sul sito del Comune l’impegno di spesa, perché o 14.500 € (del  2018- 2019 det. n° 482) o 20.000 € (del 2016-2017 det. n° 709) per me rimangono soldi spesi inutilmente, che potevano essere risparmiati o impegnati per altro. Con una media di 5.000 € di luminarie all’anno – provo a rimanere bassa perché non ho trovato il prezzo esplicito delle luminarie se non i circa 6000 € del 2016-2017 –  negli ultimi anni, Ponza l’avremmo addobbata almeno due volte, dal Lanternino a Cala Caparra, acquistando ogni anno qualche pezzetto e custodendolo… ma, ormai si sa, oltre il naso è meglio non vedere. 

Le luminarie di Corso Pisacane
(foto di Rossano Di Loreto)

Prezzo a parte, l’illuminazione è vergognosa, soprattutto per la piazza Pisacane: lì non ci sono negozi aperti (se non due bar a turno, la pizzeria ponzese, il Brigantino e, a seguire, Tirendi); non si aprirà neanche un panettone con una bottiglia di spumante (visto che siamo al 23 dicembre e non è uscito il programma di Capodanno); era, allora, necessaria tutta quella illuminazione?
C’è da dire che, però, a Sant’Antonio è stato messo Brother Bear con due renne, oltre all’albero della Fendi montato il 20 dicembre. Mi chiedo anche lì. era necessario tutto ciò?! Non poteva bastare solo una figura e magari distribuire le altre nelle varie parti dell’isola: a Santa Maria dove l’illuminazione del Village è riuscita grazie alla spesa dei privati o a Le Forna, dove è stato costruito un albero spettacolare grazie alla maestria di uomini di buona volontà. 

Quest’anno ci sono stati tre esempi di “Natale a basso costo”: 

  • il Village di Santa Maria dove gran parte dell’allestimento è stato fatto con  materiali di recupero;

Un collage di alcune immagini del Santa Maria Christmas Village alla cui realizzazione hanno collaborato Lucia Zecca, Paolo Mazzella, Irene Mazzella, Antonio Carannante, Maria Mazzella, Teresa Zecca, Eva Mazzella, Gelsomina Andreani, Silvia Genovese, M.Cristina Sandolo, Silverio Mazzella, Filomena Cristo e tanti amici che ci hanno dato una mano economica e creduto nel progetto

  • l’albero di Natale fatto di giunchi nella piazza della chiesa di Le Forna;




Fasi della realizzazione dell’albero di Natale di Le Forna ad opera di Geppo (Giuseppe Vitiello)
Massimino (Massimo Vitiello) e Russulillo (Silverio Avellino)

  • il presepe nell’aiuola a Sant’Antonio.

Il presepe allestito a Sant’Antonio con i sassi dipinti da Ornella Vitiello
e la “mano d’opera” di Antonietta Migliaccio, Giovanni Matrone e Carmine Vitiello

A nessuno è stata data la giusta rilevanza, perché sono tutti impegnati a puntare il dito sull’errore e non a incentivare chi ha lavorato sodo per portare a termine questi obiettivi e rendere il Natale ponzese meno povero e solitario. 

Tutto ciò poco importerà perché con l’ultima nave in partenza moltissimi hanno già lasciato l’isola e molti altri lo faranno per il Capodanno. Se a Ponza quest’anno qualche temerario qualcosa ha fatto e ancora rimane ancorato a questo scoglio, il prossimo ci saranno solo le luci e per il successivo, forse, neanche più quelle. 

In ogni caso, anche se in largo anticipo, auguri a tutti di Buon Natale 2019!

 

(*) Il Grinch è un personaggio immaginario, protagonista/antagonista di un romanzo omonimo, di fumetti e di alcuni film, creato nel 1957 dallo scrittore fumettista  statunitense Dr. Seuss. Il suo scopo principale è quello di rubare la festività e le celebrazioni del Natale alla cittadina di Chinonso (Nota della redazione – fonte: Wikipedia).
2 Comments

2 Comments

  1. Rita Bosso

    22 Dicembre 2019 at 12:36

    A Antonietta, Ornella e Giovanni esprimo gratitudine immensa

  2. la Redazione

    22 Dicembre 2019 at 17:56

    Aggiunte, inviate da Martina, due foto relative alla realizzazione dell’albero di Natale a Le Forna; inserito anche il nome di Carmine Vitiello tra i realizzatori del presepe di Sant’Antonio

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