segnalato dalla Redazione
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Ponza, vento a 50 nodi, strappata la tensostruttura usata per le attività sportive
Crolla anche il muro che la sostiene, danni ingenti
di Roberta Sottoriva – Articolo del 13 dic. 2019 da www.radioluna.it
Ponza – Cinquanta nodi di vento hanno sferzato Ponza nel pomeriggio di oggi (ieri per chi legge – NdR) e si è strappata nuovamente la tensostruttura nell’area di Cala dell’Acqua, unica struttura sportiva coperta, utilizzata per basket, pallavolo e come palestra per le attività didattiche della scuola. Sotto le raffiche il telone di copertura si è scoperchiato e ha portato con sé anche il muro di circa 10 metri su cui la struttura era ancorata. I danni sono ingenti, da una prima stima circa 150mila euro.
Il “pallone” che si era strappato nella precedente ondata di maltempo, era stato riparato a tempo di record e riaperto solo ieri con l’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferraiuolo che aveva dato contemporaneamente incarico al responsabile dell’Ufficio Tecnico Gianni Passariello di avviare le procedure per la sostituzione del telone e per le opere di consolidamento necessarie. Oggi, tutto distrutto. Con ogni probabilità la struttura dovrà essere ricostruita ex novo.
La tensostruttura prima e dopo il fortunale:
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Appendice del 14 dic. h. 11,15 – Foto inviata da Silverio Lamonica
Silverio Lamonica
14 Dicembre 2019 at 13:16
Quel che rimane della struttura tensostatica a Le Forna
Foto in appendice all’articolo di base (a cura della Redazione)
vincenzo
15 Dicembre 2019 at 18:01
In un mio commento quando si strappò una parte di telone parlai di dramma per i giovani dell’isola. Ma il telone era stato riparato per cui, anche se le preoccupazioni rimanevano – quel muro era già stato individuato dagli stessi ragazzi in condizioni molto precarie – si sperava di poter proseguire le attività sportive. La tempesta ha fatto capire a tutti che il “pallone” deve essere ricostruito e che tutte le ristrutturazioni sono state sbagliate. Questo ennesimo disastro ha scosso un po’ tutti e anche l’opposizione ha capito che l’isola non può aspettare le prossime elezioni per sperare in un miglioramento. La delusione e l’amarezza dei ragazzi è troppo forte per cui l’opposizione ha capito che è il momento per muoversi per ricostruire. Così io valuto l’intervento di Vigorelli per cui ve lo propongo. Ponza deve ripartire da questa immagine della tensostruttura devastata dal vento: un disastro annunciato che non siamo riusciti ad evitare perché siamo divisi e forse arroganti. CERCHIAMO DI FARE INSIEME COSE BUONE
PER LA NOSTRA PONZA.
DAL “PALLONE” ALLA TASSA SUI RIFIUTI
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di Piero Vigorelli
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La “tempesta di Santa Lucia” dovrebbe far aprire gli occhi e la mente a chi amministra Ponza.
La tempesta ha colpito chi vive sull’isola tutto l’anno, distruggendo il “pallone” che era una delle poche valvole di sfogo dei residenti invernali.
Indipendentemente dalle responsabilità, che ricadono sull’attuale amministrazione che ha eliminato la Polisportiva di Biagio Rispoli che gestiva le strutture sportive con cura e amore, occorre un’azione comune, della maggioranza e della minoranza, per cancellare i danni.
Bisogna quantificare i danni, serve una gara pubblica e occorrono i denari.
Quantificare i danni non è difficile, perché sono molte le ditte che costruiscono questi impianti sportivi. A lume di naso, dovrebbero servire circa 200mila euro.
Indire una gara non è difficile, anche copiando – ma bene – quelle promosse da altri Comuni.
Trovare i denari non è difficile, nonostante lo scassato bilancio del Comune.
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LA NOSTRA PRIMA
PROPOSTA
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Il Comune incassa circa 350/400 mila euro l’anno dal “contributo di sbarco”, che è di 2,50 euro a testa per ogni passeggero (non residente) che arriva sull’isola.
Non ci pare che il Comune abbia speso tutti i soldi incassati nel 2019. Salvo che, oltre ai pochi eventi estivi, alle luminarie natalizie e all’inutile “Città della cultura”, abbia speso denari chissà come e dove.
In ogni caso, ci sono gli incassi del prossimo 2020.
La nostra proposta è di utilizzare circa 200mila euro del “contributo di sbarco” per la ristrutturazione del “pallone” e degli impianti sportivi dell’isola, dal campo di calcio al campo da tennis (che c’è da due anni e che non è mai stato inaugurato).
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LA NOSTRA SECONDA
PROPOSTA
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E’ quella di utilizzate il rimanente degli incassi del “contributo di sbarco” per ridurre la TARI, cioè la tassazione sui rifiuti, come è consentito dalla legge istitutiva del “contributo di sbarco” del 2017.
Il Comune lo deve ai ponzesi residenti.
Da un paio d’anni, infatti, i ponzesi hanno subito un aumento della TARI e, soprattutto, hanno subito una diminuzione del servizio di raccolta dei rifiuti, – perché il Comune non paga da oltre un anno la Ditta Diodoro.
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Ridurre la TARI è un risarcimento dovuto e sacrosanto.
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Sono due proposte concrete, a tutto vantaggio dei ponzesi residenti.
L’amministrazione convochi il Consiglio Comunale con questi due punti all’ordine del giorno.
Avrà il nostro voto favorevole.
E’ così che si può lavorare insieme, per il bene di Ponza.
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Martina Carannante
16 Dicembre 2019 at 17:26
Quando ho visto il lungo commento di Ambrosino subito ho pensato: “Finalmente qualcuno che dice come risolvere il problema!” Invece, dopo le prime due righe mi sono ricreduta. Non facendo più parte della redazione, da lettrice vi chiedo: ma perché devo leggermi uno sproloquio fatto da Vigorelli [ex sindaco di Ponza, che non solo non ha mai stanziato un euro almeno per ricontrollare se la tensostruttura avesse problemi, ma che l’ha assegnata senza regolare gara] che non ha piacere a scrivere e pubblicare su Ponza Racconta, ma viene riportato da terzi?
Perché devo subirmi un “pippone esagerato” e non trovare alcuna soluzione???
La tensostruttura non era in ottime condizioni, ok; che questa Amministrazione poteva muoversi prima, ci può stare come pensiero, ma continuare a puntare il dito mi pare proprio come “sparare sulla Croce Rossa”, con la differenza che in questo caso chi spara non è che quando doveva fare qualcosa l’ha fatto.
La tensostruttura negli ultimi tre anni era utilizzata dal 70% degli isolani: adesso non c’è più, bisogna proporre e trovare soluzioni.
Se quest’Amministrazione, come già ha fatto sapere, cercherà di risolvere il problema con un nuovo progetto e cercando soldi anche dal fondo per lo sport, qualche assessore già si sta muovendo per aprire un conto per iniziare a raccogliere fondi; nel frattempo mi chiedo: perché non riaprire la palestra nell’ex scuola media? Essa era dotata di rete da pallavolo e canestri: i bambini del basket potrebbero allenarsi, così come anche i vari gruppi di pallavolo giocare regolarmente. Per il calcetto ci sarebbero maggiori problemi perché in ogni caso, visto che il “mitragliatore” che tanto parla non ha mai omologato il campetto all’aperto, i ragazzi saranno costretti ad effettuare le partite fuori casa, ma almeno gli allenamenti potrebbero farli al coperto proprio nella palestra sopracitata.
Vedi, signor Ambrosino questo vuol dire essere propositivi e provare a fare qualcosa per l’isola: il resto è gossip.
N.B. Non so effettivamente in che condizioni versi la palestra da quando è stata chiusa, ma se fosse possibile utilizzarla, sicuramente in molti si metteranno a disposizione per risistemarla al meglio.
Piero Vigorelli
16 Dicembre 2019 at 21:36
Rettifica urgente ai sensi della legge sulla stampa
di Piero Vigorelli
Ho appena finito di leggere un commento della mia amica Martina Carannante, che ho visto crescere, riguardante la tensostruttura, meglio nota come il “pallone”.
Secondo Martina, non avremmo stanziato un euro per controllare se la struttura non avesse problemi.
Segnalo semplicemente che per il “pallone” abbiamo investito circa 100.000 euro, che non sono poca cosa.
Circa 70.000 euro provenivano da un contributo della Provincia che siamo riusciti ad ottenere.
Con questi soldi abbiamo rifatto il parcheggio, abbiano istallato il nuovo impianto di condizionamento (caldo e freddo), abbiamo istallato la videosorveglianza, abbiamo messo a norma l’impianto elettrico e abbiamo “dirottato” una caduta di acque meteoriche che innaffiava l’area attorno al “pallone”, rendendola una palude.
Altri 30.000 euro circa li ha spesi direttamente il Comune, per ricucire parti lacerate del tendone, per rifare le porte d’ingresso che erano divelte, per acquistare nuovi spogliatoi e nuovi servizi igienici per uomini e donne (quelli di prima erano promiscui e facevano letteralmente schifo).
Questo “bene pubblico”, rimesso a nuovo dalla nostra Amministrazione, è stato affidato con un accordo quadro temporaneo alla Polisportiva Ponza guidata da Biagio Rispoli. L’affidamento temporaneo era propedeutico a una gara pubblica, per poter avere contezza dei costi/benefici che la struttura avrebbe potuto avere.
Faccio notare che la Polisportiva era l’unica realtà sportiva (e storica) presente sull’isola e con quell’accordo s’impegnava a garantire la gestione e la manutenzione del “pallone”.
Non sto ad elencare le molte attività che la Polisportiva ha realizzato all’interno della tensostruttura e che tutti i ponzesi ricordano bene. Anche perché, cancellata la Polisportiva dall’attuale amministrazione dalla gestione del “pallone”, la differenza fra il prima e il dopo è assolutamente palese.
In secondo luogo, sempre la mia amica Martina si sbaglia riguardo il campetto della scuola, che la nostra Amministrazione non avrebbe mai omologato.
Ricordo a Martina che nel giugno del 2017, quando c’è stato il cambio dell’amministrazione, il campetto era ancora un cantiere aperto e che quindi noi non potevamo omologare un bel nulla.
Ricordo anche che era così “aperto”, il cantiere, che qualcuno aveva sottratto le nuove porte del calcetto per portarle alla spiaggia di Sant’Antonio per il torneo del bando europeo Erasmus, che la nostra Amministrazione aveva vinto.
Ricordo infine che per ricostruire il campetto della scuola (che era a pezzi) e per realizzare, accanto al “pallone” il primo campo da tennis di Ponza, compresa l’illuminazione notturna, la nostra Amministrazione ha acceso un mutuo con il Credito Sportivo a tasso zero.
Ecco, magari l’attuale amministrazione potrebbe rendere operativo il campo da tennis, che sta lì inutilizzato dal maggio 2017. Finora non l’ha fatto, impendendo ai ponzesi di praticare un nuovo sport e ai molti turisti di venire a Ponza anche con la racchetta da tennis, oltre alla maschera e pinne. E a pagare, per giocare.
Piero Vigorelli
Martina Carannante
16 Dicembre 2019 at 22:24
Ah ma allora non è vero che non parli con i Comunisti!?! 🙂 Mi sono dovuta scomodare io per farti scrivere. Sei intelligente e capisci bene che io parlavo di struttura nel mio commento e non di contorno; mi fa piacere però che hai puntualizzato e ricordato qui quanto hai fatto in passato (meglio tardi che mai!)
Ritornando a noi, non interessa di ciò che è stato, i ragazzi ed i ponzesi vogliono risposte e soluzioni per l’oggi e forse pensare anche al domani; tu che sei uomo intelligente, valuta la mia proposta, che può anche essere buttata lì e non portare a nulla, ma è l’unica esistente al momento.
Alla prossima, 🙂 non sia mai ci prendi gusto !!
vincenzo
17 Dicembre 2019 at 07:28
Accogliamo il messaggio di collaborazione di Vigorelli
L’immagine della Tensostruttura distrutta dal vento implacabile è l’immagine della nostra comunità isolana alla vigilia del Natale 2019.
Caro Franco Ferraiuolo non c’è più nessuno in quest’isola. La sera ci sono due bar aperti e soprattutto quei quattro ragazzi che sono rimasti a Ponza sono molto avviliti.
Franco le luci che hai messo per le strade non possono fare calore, non possono creare felicità, ci sono troppi aspetti di disgregazione che stanno definitivamente distruggendo questa nostra comunità proprio come è successo con quella tensostruttura.
Siamo in balia degli eventi naturali: Chiaia di Luna chiusa da una vita e Cala Fonte crollata sono da riaprire e non è facile, Frontone inguaiata da una scogliera traballante, la tensostruttura abbandonata al suo destino ha fermato l’unico passatempo dei giovani sportivi.
Siamo in balia di una crisi economica: per cui i Comuni sono diventati solo esattori delle tasse per un governo che deve onorare le politiche di austerity.
Siamo isolati: la Regione Lazio tiene in pochissima considerazione la fragilità della nostra isola.
Siamo minacciati da leggi e direttive europee che metteranno sempre più in difficolta l’esistenza economica dei ponzesi.
Siamo disgregati socialmente per cui continua a prevalere l’egoismo e l’individualismo.
Di chi è la colpa di questo scollamento tra Comune e Cittadini? Di chi è la colpa di questo avvilimento sociale? Di chi è la colpa di questa mancanza di prospettiva economica? E’ mia, è sua, è nostra? Non possiamo andare avanti a rimpallarci le colpe; ci sono dei momenti come questi che va trovata la forza intellettuale di mettere da parte gli egoismi individuali per ritrovare la strada e capire quali sono le priorità politiche.
Caro Franco, siamo onesti, la tua Amministrazione non riesce a produrre una politica forte e convincente. Io giorni fa ti avevo chiesto una Verifica Politica affinché la tua maggioranza potesse ricercare e poi trovare l’Unità e le idee politiche per ripartire. Mi sembra che questo non sia avvenuto o almeno non ne ho avuta percezione di un cambio di marcia dell’azione politica della tua amministrazione
Io queste cose le esprimo pubblicamente per iscritto ma gli atteggiamenti, i mugugni, le partenze silenziose e costanti dei ponzesi verso il continente sono la testimonianza di questa esigenza.
I cittadini di Ponza chiedono alla politica locale una assunzione di responsabilità superando anche le contrapposizioni politiche.
I giovani di Ponza chiedono alla Politica un messaggio forte di speranza per il futuro.
Piero Vigorelli ha laciato la sua proposta e sarebbe assolutamente sbagliato considerarla una azione debole, un’azione strumentale. Questa “mossa di apertura” ha il consenso della maggior parte dei cittadini di Ponza per cui è giusto e politicamente intelligente accoglierla.
Franco Ferraiuolo convoca subito Piero Vigorelli e gli altri dell’opposizione per capire che cosa si può fare insieme per uscire da questo stato di avvilimento politico e sociale che la nostra isola sta vivendo alla vigilia del Natale 2019.
Caro Franco Ferraiuolo credimi, è questo quello che si aspettano i cittadini di Ponza: basta polemiche strumentali, vediamo cosa si deve fare per salvare il salvabile in questa isola.
vincenzo
18 Dicembre 2019 at 11:31
Indubbiamente sarà che i giovani malgrado la loro marginalità nella determinazione delle scelte concrete sono oggi tornati a diventare protagonisti nella opinione pubblica: vedi la giovanissima Greta diventata l’icona dell’ambientalismo da rotocalco e le Sardine diventati i nuovi Gentili che leggono la Costituzione antifascista affossata da questa Europa che loro aspirano a conservare. Viva i giovani. A Ponza la distruzione della tensostruttura simbolo fondamentale per i giovani ha mosso le coscienze e questo non possiamo che rilevarlo come positivo. Dopo Martina ecco un altro giovane che dice la sua https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2645464962159570&id=100000882759847.
A mio avviso questa è una occasione per mettere in soffitta le vecchie diatribe di parte perché come dice Greta Thunberg “i giovani ci hanno giudicato colpevoli e aspettano non chiacchiere ma fatti concreti per perdonarci”.
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Qui di seguito la copia ‘in chiaro’ dell’articolo di Danilo D’Amico su Fb, che molti lettori non riescono a leggere in forma di link (a cura della Redazione)
Contributo di sbarco e Regione?
C’è una terza via, ecco la proposta di Punto di Svolta per tensostruttura e Tari
di Danilo D’Amico – del 18.12.2019
Abbiamo letto in questi giorni la proposta di Piero Vigorelli, quella di Ponza Racconta e l’avviso del Comune per i cittadini di compilare un modulo per chiedere vengano risarciti i danni dalla Regione Lazio per la calamità naturale.
Partiamo da lontano.
Come si può vedere dalla foto, e come tutti sappiamo, l’opera non fu realizzata correttamente. Sommando il forte maltempo verificatosi e il totale disinteresse da parte dell’Amministrazione nell’effettuare la manutenzione necessaria, come da relazione tecnica presentata dalla Polisportiva nel 2017, il risultato è stato ovvio.
Appurato questo, come risolvere il problema?
Vigorelli propone di utilizzare la metà dei soldi derivanti dal Contributo di Sbarco per la Tensostruttura e l’altra per abbattere le tasse sulla TARI.
Da Ponza Racconta si propone di usare la palestra nelle scuole medie abbandonando “il pallone”.
Dal Comune tutto tace.
Presumibilmente l’Amministrazione proverà ad intavolare una trattativa con la Regione affinché sborsi un po’ di soldini. Possono, però, dimenticarsi che ci finanzino per la Calamità Naturale in quanto è una decisione che prende il Consiglio dei Ministri
La palestra delle ex scuole medie è un buon palliativo, se rimessa a nuovo, ma certamente è impensabile trasformarla in una decisione definitiva.
Dopotutto in Italia non c’è nulla di più definitivo del provvisorio. Ed è questa la mia paura.
Non sono d’accordo neanche con l’utilizzare il Contributo di Sbarco. Né per la tensostruttura, né per la TARI.
Con il nostro indotto turistico in piena crisi e con l’Isola in uno stato di abbandono e degrado è necessario utilizzare quel gettito, che è di 400.000 € circa all’anno, per la pulizia dei sentieri, per la valorizzazione dei reperti archeologici, ecc… insomma, vanno investiti per far crescere il turismo, e di conseguenza il guadagno degli isolani e maggior gettito fiscale per l’anno successivo.
La riduzione della TARI non può che avvenire con una politica coraggiosa da parte dell’Amministrazione con l’abbattimento dei costi di gestione.
Queste le proposte già presentate nel mio libro “#SIPUÒFARE”:
– Isola ecologica provvisoria;
– Compostaggio domestico;
– Riciclo della plastica con la raccolta, la vendita e il suo riutilizzo magari per gli arredi urbani;
– Lombricoltura;
– Punti di raccolta rifiuti per le imbarcazioni in estate;
– Raccolta differenziata…
Per farla breve, diminuendo il quantitativo dei rifiuti, e facendone anche motivo di guadagno, diminuisce la spesa. A quel punto si potrà abbassare la TARI con un Comune virtuoso in campo ecologico.
Ma arriviamo alla tensostruttura. La terza via, per noi la più pratica ed efficace, è il Credito Sportivo.
Ogni anno, a febbraio circa, il CONI, tramite l’ICS (Istituto per il Credito Sportivo) finanzia gli Enti Locali per centinaia di milioni di euro. Nel 2019, ad esempio, sono stati messi a disposizione 170 milioni.
I comuni al di sotto dei 5000 abitanti hanno il totale abbattimento degli interessi sul finanziamento. Prendi 10, restituisci 10 in tot. anni.
Il progetto “Sport Missione Comune” è il più indicato per la nostra situazione attuale e avremmo tutto il tempo di creare un progetto da presentare immediatamente alla riapertura dei finanziamenti nel Febbraio 2020.
Il Comune di Terracina, grazie all’Assessore Pierpaolo Marcuzzi, pochi anni fa grazie all’ICS ha ottenuto il finanziamento più cospicuo di tutta la Regione Lazio. Un esempio virtuoso a pochi passi da casa nostra.
Puntiamo sul turismo e sulla cultura.
“Arrangiamo” con la palestra alle ex scuole medie.
Abbattiamo la TARI con una politica virtuosa e coraggiosa.
Ricostruiamo la tensostruttura in modo migliore e più sicuro utilizzando i migliori strumenti che lo Stato mette a disposizione.
Questa è la soluzione migliore per la nostra Isola.
Solo così Ponza potrà avere una vera e propria svolta, e i ponzesi avranno finalmente delle risposte concrete dalla politica.
Se si percorre questa strada noi ci siamo.
#PuntoDiSvolta