Ambiente e Natura

Ieri negli Stati Uniti la tradizionale festa del ringraziamento

riceviamo in redazione da Emilio Iodice e volentieri pubblichiamo

 .

Una poesia di Ralph Waldo Emerson

Informazioni sul Thanksgiving Day [estratto e sintetizzato da Wikipedia]
Il Giorno del ringraziamento o più semplicemente “il Ringraziamento“, è una festa di origine cristiana osservata negli Stati Uniti d’America (il quarto giovedì di novembre) e in Canada (il secondo lunedì di ottobre) in segno di gratitudine verso Dio per il raccolto e per quanto ricevuto durante l’anno trascorso.
È una festa di origine e derivazione religiosa ma ora considerata laica, risalente a una celebrazione avvenuta nel 1621 e ripetuta in modo più documentato nel 1623.

Nel settembre 1620 (alcune fonti indicano il 6 settembre, altre il 16) salpò da Plymouth la Mayflower, con 102 persone a bordo compresi donne e bambini

I Padri Pellegrini, perseguitati in patria per la loro adesione ad un cristianesimo rigorosamente calvinista, decisero all’inizio del diciassettesimo secolo di abbandonare l’Inghilterra e andare nel Nuovo Mondo, l’attuale America del Nord: 102 pionieri (52 uomini, 18 donne e 32 bambini) imbarcati a bordo della Mayflower, arrivarono sulle coste americane nel 1620 dopo un duro viaggio attraverso l’Oceano Atlantico; durante il viaggio molti si ammalarono e alcuni morirono. Quando arrivarono, con l’inverno ormai alle porte, si trovarono di fronte a un territorio selvatico e inospitale, fino ad allora abitato solo da nativi americani. I Pellegrini avevano portato dall’Inghilterra dei semi di vari prodotti che si coltivavano in patria e li seminarono nella terra dei nuovi territori. Per la natura del terreno e per il clima, la semina non produsse i frutti necessari al sostentamento della popolazione, per cui quasi la metà di loro non sopravvisse al rigido inverno. Questa situazione rischiava di riproporsi anche l’anno successivo se non fossero intervenuti i nativi americani, che indicarono ai nuovi arrivati quali prodotti coltivare e quali animali allevare, nella fattispecie il granoturco e i tacchini.

Quando fu effettuato il raccolto nel novembre 1623, William Bradford, Governatore della Colonia fondata dai Padri Pellegrini a Plymouth, nel Massachusetts, emise l’ordine:
“Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli e i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina… per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni”.

La festa è molto sentita dagli statunitensi, i quali la celebrano preparando pranzi elaborati, il cui piatto principale è il classico tacchino, che viene offerto anche ai vicini di casa e alle persone meno fortunate. Solo negli Stati Uniti, più di 40 milioni di tacchini sono consumati durante il weekend festivo ogni anno.

Nota a cura della Redazione
Thanksgiving day 2019, Trump grazia i tacchini Bread e Butter
Donald Trump grazia i tacchini Bread e Butter (pane e burro) per il Thankgiving day: quest’anno compie 30 anni la tradizione, inaugurata da George H. W. Bush nel 1989, di ‘perdonare’ due tacchini – che costituiscono il piatto forte della cena del Ringraziamento – nel Rose Garden della Casa Bianca. Il presidente e la sua famiglia sono poi partiti per la Florida: trascorreranno il Giorno del Ringraziamento, a Mar-a-Lago. Quanto ai tacchini, sono stati ospitati in una lussuosa camera d’albergo e potranno ora invecchiare in una università della Virginia, a differenza dei tanti altri che finiranno sulle tavole americane per la festa di giovedì (https://www.quotidiano.net/esteri/).

1 Comment

1 Comments

  1. Sandro Russo

    1 Dicembre 2019 at 06:55

    Ho da raccontare una (buffa) esperienza con il tacchino del Thanks giving day.
    Parecchi anni fa, avevo un giro di amici del tutto diversi dagli attuali. Tra gli altri una signora che lavorava all’ambasciata canadese. All’epoca giusta (che poi ho imparato essere diversa per gli americani e i canadesi), annunciò che si era messa in lista per prendere un tacchino all’ambasciata, ad un prezzo conveniente.
    Si presentò il giorno prima della ricorrenza con un monumento al tacchino congelato del peso di circa 12 kg, con tutte le istruzioni del caso per me che ero in cuoco in carica. Non c’era da fare granché; era pulito e pronto da cucinare. Bisognava solo farlo scongelare lentamente; quindi imburrarlo all’esterno e tenerlo in forno per tot tempo a tot gradi.
    Raccomandazioni eseguite alla perfezione e tacchino pronto in tavola il giorno dopo, bello rosolato per un grande pranzo di una ventina di persone.
    Apprezzato il giusto. Anche se sembrava immenso, con devozione e pazienza fu demolito e scarnificato…
    Solo che verso la fine, in fondo in fondo alla carcassa trovammo una cosa sconosciuta… un malloppo di plastica fusa delle dimensioni di un pugnetto, di incerto significato; colore indefinito, tendente al biancastro, nessun odore se non quello dell’arrosto circostante.
    Mistero sul ritrovamento e tante ipotesi su cosa potesse essere. Spiegazione il giorno dopo, dagli amici dell’ambasciata. Erano mancate le istruzioni per la presentazione in tavola: una volta scongelato il tacchino, bisognava metterci una mano dentro per estrarne una busta di plastica con l’apposita garniture: due piccoli guantoni da boxe di colore bianco che bisognava apporre sui monconi dei cosci della povera bestia a cottura ultimata!
    …Diavoli di americani! (…e canadesi!)

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