di Francesco De Luca
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Perché aspetto che calino le ombre della sera? Cosa mi dovrà colpire di diverso?
Novembre si sta allontanando. Ha sgravato la sua esiziale pioggia e va a riprendere il posto nel ripostiglio dell’anno. Gonfio d’aver dilavato, diluviato, esondato. Alla luce di un sole ancora caldo, per nulla scacciato dal rigore della tramontana.
Anomalo questo novembre per chi ancora vuole leggere il tempo meteorologico con gli schemi previsionali del secolo scorso. Il primo ventennio del ventunesimo secolo ridonda di anomalie meteo perché le scelleratezze dei secoli del progresso e dei consumi si stanno assommando. Il pianeta-terra soffre, anzi boccheggia.
Identica evoluzione sta subendo la vita degli uomini. Cambiano i modi di vivere, le abitudini, i credi, con lentezza esasperante.
Essi, gli uomini, coniugano il cambiamento col trasporto dell’emozione e della passione. E così Aniello viene da Roma per sedare una sua impellenza. Sembrerebbe vitale. E Antonio compulsa le previsioni meteo per programmare la venuta sull’isola prima dell’otto dicembre; e Tonino si dispera per il dissidio di voler venire e di averne difficoltà; e Silverio non esiterà a ritornare, con ogni tempo; e il dottore sta programmando gli interventi; e la segretaria ha già avvertito la dirigenza che in quei giorni sarà assente.
Quali sono i giorni prefissati? Sono quelli da dedicare interamente a manifestare la devozione verso l’Immacolata Concezione. L’otto di dicembre è ricordevole perché si ha un appuntamento con la propria gioventù.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che si ritorna sull’isola per riassaporare il proprio essere stati giovani, e così abbeverarsi alla fonte che alla nostra gioventù diede entusiasmo, fede, purezza.
Perché aspetto che calino le ombre della sera? Perché voglio sentire le campane chiamarmi come quando ero bambino, come quando sono stato adolescente. Voglio sentire in quel richiamo la carezza dei genitori, la franchezza degli amici, lo spirito puro della vita.
Cosa ingenera tutto questo?
Non ho esitazioni: la ricorrenza dell’Immacolata Concezione, l’otto dicembre. Pietra miliare sulla strada che l’anno solare consuma, appuntamento vitale con la mia intimità.