di Silverio Lamonica
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Che l’autunno sia “una ricchezza nella perdita”, come sostiene l’amico Franco, ce lo sussurra, con un “langueur monotone” , anche il poeta d’oltralpe Paul Verlaine, di cui ho pubblicato proprio su questo sito – circa tre anni fa – la poesia A une femme in occasione della ricorrenza di San Valentino, un sonetto con tanto di rime, anche nella mia versione italiana.
La seguente Chanson d’Automne, come la precedente, è tratta da Les poèmes saturniens (Le Poesie Saturnine).
Chanson d’automne
de Paul Verlaine
Les sanglots longs
Des violons
De l’automne
Blessent mon cœur
D’une langueur
Monotone.
Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l’heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure
Et je m’en vais
Au vent mauvais
Qui m’emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
feuille morte
Ed ecco la mia versione in lingua italiana.
Canto d’autunno
di Paul Verlaine
I lunghi singhiozzi
dei violini
d’autunno
d’un languore
monotono
il mio cuore feriscono.
Tutto soffocante
e pallido, quando
suona il tempo,
dei vecchi giorni
mi sovviene
e piango
e me ne vado
col vento cattivo
che mi porta via
di qua e di là
come
foglia morta.