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C’ero per caso anche io venerdì 21 giugno ad assistere, contemplando tra il serio ed il faceto tutta l’operazione, all’evento del giorno: un matrimonio di “forestieri” a Ponza.
Tutto perfetto al perfetto perfezionato perfezionismo. – Qui c’è lo zampino di un/una wedding planner, sicuro – mi sono detto tra me e me.
Colore scelto: il giallo; dovunque e comunque.
Ore 18.00: in Chiesa, un tripudio di ventagli “usa e getta” per rinfrescare gli invitati; su ogni banco ornato di fiori il “manuale” del matrimonio, con i nomi degli sposi, dei testimoni e delle letture sacre già “selezionate”; fuori, sul sagrato, un ombrellone con un tavolino per il primo brindisi; riso e risate disponibili per tutti.
Poi, tutti al ristorante, non prima che gli sposi si fossero recati in barca a fare le foto di rito; molti “tacchi 12” saltati e passati a miglior vita – Ma che strade avete su questa isola..!? – Serata speciale nel posto più “expensive” dell’isola.
Il giorno dopo gli invitati, depositati i costosi abiti da cerimonia, tutti con la T-shirt bianca con scritti i nomi (diminutivi e vezzeggiativi) degli sposi e data e luogo del matrimonio, a fare “shopping” sull’isola e a fare una gita in barca. Quasi una comitiva aziendale.
Domenica 23 scomparsi tutti o quasi.
Pare che il/la wedding planner abbia voluto ricordare a don Ramon che gli erano stati concessi 8-9 minuti per la “predica”.
Si può immaginare la risposta, contenuta e senza polemiche.
Rimane un quesito aperto, di quanti minuti avevano a disposizione gli sposi per un sano e vigoroso amplesso, tanto per cominciare.
Ma si sa, i/le wedding planner non sono troppo esigenti per queste argomentazioni e può essere pure che abbiano lasciato ai giovani piccioncini un po’ di spazio per la fantasia…
Direbbe zi’ ’Ntunino: – Ma chi cazz’è ’stu wedding planner?
Si risponde: – È uno che “pianifica” i matrimoni, in tutto e per tutto. Dal confetto al fiorellino, dal boxer all’orecchino. Capito adesso?