Ambiente e Natura

Tore ’e Crescienzo, il primo camorrista

segnalato da Paolo Iannuccelli

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“Tore ’e Crescienzo, il primo camorrista”, questo il titolo del libro scritto recentemente da Franco Schiano.

Salvatore De Crescenzo, capo dei capi di quella che allora si chiamava La Bella Società Riformata, è stato sicuramente il primo grande camorrista dell’era moderna.

Eletto a testa dell’organizzazione nel 1849, per diversi anni è stato un protagonista rilevante della storia di Napoli e d’Italia. Oltre a essere il capo della malavita organizzata dell’epoca, Tore ’e Crescienzo ebbe un ruolo fondamentale durante il passaggio dei poteri dai Borbone ai Savoia.

Nel 1860 Liborio Romano, ministro della Polizia di Francesco II prima e del nuovo governo unitario poi, lo nominò commissario di polizia col compito di mantenere l’ordine pubblico; funzione che svolse egregiamente, insieme ai suoi camorristi diventati all’improvviso poliziotti, soprattutto a vantaggio degli affari della camorra.

La pacchia dei camorristi-poliziotti si concluse agli inizi del 1861, quando Silvio Spaventa, nuovo ministro della Polizia, pose fine a questa anomalia gettando in cella molti di loro.
Nel luglio del 1862 anche il capo Tore ’e Crescienzo rimase impigliato nella rete della legge: usando Nicola Jossa, un guappo non affiliato alla camorra, il questore Aveta riuscì a far arrestare De Crescenzo, che fu rinchiuso nel carcere di Castelcapuano.

È da qui che inizia per Tore una nuova storia, una storia che influenzerà anche quella dell’Italia intera.

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