segnalato dalla Redazione
.
Per chi ha amato “Canale Mussolini”, per chi conosce Antonio Pennacchi, per chi si ricorda del delitto di Cori del 1997 e ha qualche residua incertezza su come sono andati i fatti… Stimolati da una recensione de la Repubblica di ieri proponiamo questa lettura.
“Io questo libro non lo volevo fare. Non avevo nessunissima intenzione di impicciarmi in questa storia”
(Antonio Pennacchi)
…E invece, il romanzo alla fine su carta ci è arrivato lo stesso. Ma cos’aveva di particolare “questa storia” per disturbare tanto l’autore premio Strega Antonio Pennacchi, e allo stesso tempo per convincerlo a impicciarsi?
Tutto inizia ad Agora, un paesaccio sull’Agro Pontino, che una notte di fine febbraio diventa il teatro di un cruentissimo delitto: Loredana ed Emanuele, giovani fidanzati, vengono ritrovati uccisi da centottantaquattro coltellate.
A scoprire i cadaveri sono il padre e il fratellino della ragazza, insieme a Giacinto, un amico delle vittime, ovviamente le prime tre persone informate sui fatti che la polizia interroga.
Presto però arriva il turno di parenti, amici e semplici conoscenti, un caleidoscopio di voci che l’autore di Canale Mussolini rincorre e restituisce con la consueta maestria, un coro disarticolato da cui piano piano emergono discrepanze di orari, comportamenti incongruenti, alibi poco attendibili, tutte cose che mal si combinano con l’urgenza tipica dell’essere umano di trovare sempre e comunque un colpevole… anche a costo di accanirsi su probabili innocenti.
Ispirandosi a fatti realmente accaduti ma rielaborandoli con le armi della scrittura e dell’invenzione letteraria, Antonio Pennacchi tesse un romanzo giallo inconsueto e imprevedibile, una vicenda originale, universale e paradigmatica insieme, un dramma esistenziale sulla spasmodica ricerca della Verità (dalla scheda-libro su Amazon).
L’autore
Operaio fino a cinquant’anni, Antonio Pennacchi è nato nel 1950 a Latina, dove vive. È considerato universalmente uno dei maggiori scrittori italiani. Ha pubblicato per Mondadori numerosi romanzi, tra cui Il fasciocomunista (2003), Mammut (2011), Canale Mussolini (parte prima, 2010, vincitore premio Strega, e Canale Mussolini parte seconda, 2015), la favola nera danese Brutto gatto maledetto e i racconti di Shaw 150; Storie di fabbrica e dintorni (2006). È autore del saggio Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce (Laterza, 2008). Collabora con “Limes”. Ha moglie, due figli e due nipoti femmine.
Il delitto di Agora, originariamente pubblicato con il titolo Una nuvola rossa (Donzelli, 1998), torna in libreria corretto, ripreso e riscritto con nuovi sviluppi e un inedito, sorprendente finale.
File .pdf della recensione da la Repubblica su Robinson di domenica 9 dicembre a firma di Gianni Santoro:
Pennacchi. Recens. da la Repubblica del 9.12.2018