di Martina Carannante
Come ogni anno dopo la festività dei Defunti, si aspetta con ansia l’arrivo di dicembre per tornare a godere dei profumi di Ponza! Per chi come me è costretto a vivere lontano da casa, il giorno dell’Immacolata può essere una buona occasione per tornarci. Quest’anno non avendo grandi impegni scolastici, dopo cinque anni, ho rivissuto questa festa. Dopo aver fatto il presepe, con i miei genitori, mi sono incamminata verso il Porto per andare alla processione.
Il sole brillava forte in un cielo celeste e senza nuvole, l’aria per nulla pungente odorava di buono, il mare e la terra si fondevano insieme in un quadretto strabiliante! Percorriamo tutto il Corso Pisacane, e ci sediamo davanti al Welcome’s, trepidanti; tutti aspettiamo il parroco ad aprire la processione. Qualche bambino corrre qua e là, i genitori sentendo scendere il piccolo gruppo, li richiamano. Così spunta il corteo religioso con al centro la statua dell’Immacolata che spicca celeste in un bel quadro rurale. Lo stendardo avanti, i bambini in fila, le signore anziane, il parroco che precede la statua, i portantini che accusano un po’ la fatica e un piccolo gruppetto di persone. Un’emozione particolare mi sollecita da un momento di stasi, con quel clima caldo e quell’aria di festa, come in un lampo che squarcia il cielo così nella mia mente tornando qualche mese indietro nel tempo, ricordo la processione di San Silverio con la differenza che c’è molta meno gente!
Lungo il cammino, con mia gioia, il corteo si è arricchito, il sole si accinge al tramonto facendo diventare il cielo roseo, l’aria frizzante ma ancora mite sa di mare e di casa. Arrivati a Santa Maria, dopo la benedizione in chiesa, il corteo si è avviato a tornare al porto. Sì c’era proprio un bel po’ di gente del Porto, di Le Forna e di Santa Maria, molti bambini e anziani, tanti adulti, ma… i ragazzi? Pochissimi! Tra me e me ho pensato: – Sicuramente molti sono partiti perché domani non è ponte, non sono tutti fortunati come me! E poi c’è la processione anche a Le Forna e quindi i ragazzi fornesi saranno tutti lì! Convinta della mia teoria sono salita all’altra frazione per salutare zia e passando per “Sopra la Chiesa” ho visto una marea di ragazzi che bevevano, ballavano e cantavano! Neanche durante i migliori sabato sera c’era tutta quella gente! Tantissimi giovani e molti ragazzini tutti a festeggiare con l’aperitivo! Così la mia prima teoria si frantuma in un istante! In effetti non è una cosa di vitale importanza perché la processione è questione di fede e se non si crede è meglio non partecipare, però, è una cosa su cui riflettere, perché così si spiega come tutte le cose che si iniziano a Ponza vanno a finire tutte a tarallucci e vino!
Martina Carannante
Gino Usai
9 Dicembre 2011 at 21:28
Brava Martina,
ottima la considerazione finale. Su questo tema ci sarebbe molto da discutere…e da fare!
Gino Usai
martina
9 Dicembre 2011 at 21:49
Grazie mille! in effetti più sto a Ponza,più mi guardo intorno e più mi rendo conto che si fanno solo delle false partenze e non riesco proprio a capire il perchè! Dovrebbe essere una cosa naturale pensare-fare-agire e invece qua si pensa, si parla e poi puff finisce tutto! Meno male che ,però, non tutti fanno così e la dimostrazione è proprio questo sito che stimola il dibattito e promuove delle belle iniziative!