riceviamo in Redazione, rispettando la richiesta di anonimato di chi scrive
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Caro amore mio,
è un anno che non ci sei più ed è un anno che mi manchi da morire.
Quando un agosto di tanti anni fa, una sera ti chiesi se volevi essere la mia ragazza, mi guardasti sorridendo e mi rispondesti: Finalmente ce l’hai fatta, a parlare!
E già, io sono sempre stato chiuso e anche un po’ difficile da trattare, ma insieme abbiamo vissuto una bella avventura e voglio dirti grazie.
Grazie per avermi voluto, per avermi amato, per avermi accompagnato, consigliato, incoraggiato; per i nostri due splendidi figli, per le tue risate e per le tue lacrime, per i tuoi grandi occhi che sorridevano sempre, per il tuo immenso cuore di mamma sempre aperto a tutto il mondo, per i tuoi salti sugli scogli o nel tuo amato mare o giù per la scalinata ‘i Rosa ‘i Santella, per come mi saltavi al collo quando eravamo stati un po’ lontani per impegni, per come partivi sparata appena avvertivi che un figlio era in difficoltà – non ti preoccupare che c’è mamma –, per le nostre baruffe – facimme pace, ia’! –, per la tua generosità – hai aperto casa a chiunque ne avesse bisogno -, per le tue rabbie quando qualcosa non andava come volevi tu o per le tue braccia aperte pronte a consolarci per qualsiasi dolore, per le attese – chillu purtone ‘e Pascarella! –, per le rinunce, per le conquiste, per i torti avuti e non meritati, per i perdoni dati e non ritornati, per i dolori passati e per le gioie procurate, e per mille e mille altri momenti ancora.
Il nostro amore ha sfidato tutto e tutti e ci ha dato una vita di affetti, progetti, corse pazze, viaggi per quasi cinquant’anni: la mia fortuna eri tu. Saresti stata una bella vecchia signora e una bellissima nonna per Zoe.
Poi, come un agosto ci mettemmo insieme, così un agosto te ne sei andata, in silenzio, dolcemente, senza fartene accorgere.
Non è lo stare da solo che mi pesa, è solo che mi manchi tu.
Un bacio.
Tuo marito