Ambiente e Natura

Fantastica Ponza

di Paolo Iannuccelli

 

Un’isola ancora sconosciuta a tanti. Viverla vale davvero la pena. Provateci, non ve ne pentirete

I faraglioni di Lucia Rosa, nel suggestivo panorama che offre una passeggiata
nelle alture sopra il centro storico di Ponza

Ponza è la più grande isola dell’Arcipelago ponziano e consiste in due gruppi di isole vulcaniche, di cui il primo comprende, oltre a Ponza, anche Gavi, Zannone e Palmarola, mentre il secondo include Ventotene e Santo Stefano.

A Ponza si possono trovare personaggi forse unici, che sulle isole minori spiccano per il loro carattere espansivo, goliardico, per bravate che vale la pena di raccontare agli amici o ascoltare direttamente dai protagonisti.
L’accento è quello campano, con qualche inflessione romanesca. Puoi incontrare lo stravagante Silverio Di Meglio detto Canè per via del suo tifo per il Napoli e la pelle scura. È andato in vacanza a Cuba, è rimasto tre ore all’aeroporto di L’Avana, poi è rientrato immediatamente in Italia accolto festosamente dai paesani. Aveva raggiunto il suo obiettivo, quello di mettere piede in un paese caraibico frequentato da suoi amici.
Bella la vita di un ristoratore locale che in una grotta possiede decine di bottiglie vuote di vino bianco, con diverse etichette. Quando i clienti gli chiedono quale vino propone per la cena, lui afferma candidamente di avere un’ampia scelta. Si reca sul fondo della grotta, dove fanno capolino damigiane da dieci litri in fresco e riempie le bottiglie vuote, soddisfacendo tutti. Il ristoratore poi, a tarda notte, si esibisce in balli sfrenati sui tavoli del locale.

C’è un bizzarro ponzese che ogni giorno presenta esposti o denunce, vista la sua perenne conflittualità con tutto e con tutti. Un giorno ventoso è caduto un pezzo di cornicione dal palazzo dove abita: immediata la protesta scritta al “Ministero degli intonaci”; è andato persino alla ricerca dell’avvocato d’ufficio, credendo fosse il cognome di un legale e chiedendo un parere sulla sua bravura con la toga. Un giorno ha litigato con il parroco, si è messo a offrire ostie all’ingresso della chiesa prima della messa domenicale, cercando di infastidirlo.

La colonizzazione borbonica del 1700 ha fatto di Ponza una sorta di prolungamento dell’arcipelago partenopeo. Sono stretti i rapporti con Ischia e Procida.
Con un territorio prevalentemente roccioso, la meravigliosa Ponza si trova di fronte alle coste laziali all’altezza del Golfo di Gaeta, un luogo fantastico da vivere soprattutto in estate. La pesca è fondamentale per l’economia isolana, grazie a uomini che si sono distinti negli anni in tutto il Mediterraneo per le loro innate capacità. Le parti più belle dal mare azzurro, chiaro e cristallino sono le spiagge, come quella di Cala Feola con le vicine piscine naturali, o Frontone, una località balneare molto frequentata dai giovani che ballano con pareo, bandana e birra in mano fin dal pomeriggio assolato.

Chiaia di Luna è la spiaggia più grande e famosa di Ponza, dove il tunnel che permette di raggiungerla è di epoca romana.

La spiaggia di Chiaia di Luna: ci si accede da un tunnel di epoca romana scavato nella roccia e lungo 168 metri

Esperti e simpatici barcaioli – tutti molto galanti e alla ricerca di ragazze – sono pronti a raggiungere con comode gite giornaliere Zannone. Si tratta dell’isola verde del marchese Casati e di Anna Fallarino, al centro di vicende mondane finite male negli Anni Settanta.
Consigliata un’imperdibile fuga a Palmarola, definita ottava meraviglia del mondo, per trovarsi su spiaggette o scogli isolati in assoluta libertà, senza freni.

L’isola di Ponza è legata da antichissima tradizione a San Silverio, un nome che ricorre ogni secondo. La ricorrenza del santo patrono, il 20 giugno, è occasione di grandi festeggiamenti. E costituisce una forza attrattiva per i ponzesi emigrati un po’ dappertutto, dalla Sardegna agli Stati Uniti, dall’Elba all’Argentina, dove vivono ancora folte colonie. È una festa popolare che si protrae per più giorni con luminarie, bancarelle, serenità, riconciliazione, fuochi d’artificio, tanta musica.
La solenne processione di mezzogiorno è al seguito della statua del santo posta su una barca in miniatura portata a spalla. La statua, dopo la processione che dal porto raggiunge la piazza di Giancos e poi ritorna, viene imbarcata su un pittoresco peschereccio con decine di imbarcazioni festanti al seguito e spari di botti: uno spettacolo imperdibile.
Quando gioca la locale squadra di calcio, se uno chiama ad alta voce Silverio si voltano al-meno in cinque. A chi passare la palla?
A Ponza ci si può rilassare passeggiando nel delizioso centro storico, nella civettuola piazzetta dedicata a Carlo Pisacane, divertendosi nei molteplici vicoli che lo avvolgono, assaporando le specialità locali fatte soprattutto di cucina a base di pesce e di legumi, con i caratteristici ristoranti e trattorie a forza di aragoste, gamberoni, pesce spada, tonno, granseola, ricciole, alici.

Il porto borbonico di Ponza con il corso Carlo Pisacane, storica passeggiata per ponzesi e turisti


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dell’articolo originale: Fantastica Ponza. Di Paolo Iannuccelli copia
Di Paolo Iannuccelli per “Lionismo”; anno 44, n° 3 – Gennaio-febbraio 2018. Lion Club Latina Terre Pontine

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