di Sandro Vitiello
Martedì 13 febbraio si è spento a Milano Gennaro Vitiello; per noi fornesi Gennaro ‘i Maseppa.
Appena un anno fa – il 19 gennaio- avevamo scritto della scomparsa di sua moglie Caterina Onida.
Gennaro, fornese di cala Caparra, aveva solcato i mari del mondo in gioventù come comandante di navi importanti.
Aveva compiuto a fine novembre settantotto anni.
In Sardegna aveva trovato la compagna della sua vita – Caterina appunto – e a Guspini, tra Oristano e Cagliari, aveva costruito una bella casa dove avrebbe passato il resto della sua vita.
Purtroppo in età ancora giovane una malattia agli occhi lo portò a Milano per le cure e quando capì che non avrebbe più potuto navigare scelse di rimanere nella capitale lombarda.
Gennaro era un uomo tosto.
Lavorò come centralinista in una grande società pubblica e gli anni della pensione li ha passati in una bella casa dalle parti di porta Venezia.
Tanti sono stati i momenti passati insieme e ricordo i suoi sforzi nel convincermi a chiamare un mio ristorante “Cala Fonte” o “Pitruzziello”.
Ci provò in tutti i modi anche con lunghe telefonate e lui che insisteva con queste sue considerazioni.
L’ho rivisto per l’ultima volta quasi due anni fa quando c’era ancora la sua Caterina.
I ricordi affioravano perfettamente nei suoi ragionamenti e, anche se era una vita che non veniva a Ponza, aggiungeva tanti dettagli della nostra isola e della sua gente al nostro discorrere.
Peccato che se ne sia andato.
Mi mancherà il suo saluto.
Fai buon viaggio cumpagno’.
I saluti più sinceri da parte mia e della redazione a sua figlia Antonietta e a tutti i suoi cari.
Patrizia Badioli
16 Febbraio 2018 at 22:05
La notizia della morte di Gennaro, vista per caso navigando su Facebook è stata un duro colpo. Gennaro aveva studiato con mio papà, non vedente pure lui, e da allora è stata una presenza nella nostra famiglia.
Gennaro e Caterina mi hanno sempre accolta come una figlia, hanno saputo trasmettere un affetto incredibile… molto raro nel mondo d’oggi. Non si andava mai a Milano senza andare da Vitiello…. Milano non sarà più la stessa senza di lui.
Penso che lei, Alessandro, sia un suo parente. Le faccio le più sentite condoglianze; cercherò di mettermi in contatto con Maria Antonietta; quando ho conosciuto i suoi genitori, a Varedo, lei non era ancora nata…
Un abbraccio affettuoso
Patrizia Badioli