Personaggi ed Eventi

Francesco Savelli alle Fosse Ardeatine, garofani rossi sulla sua tomba

di Patrizia Maccotta

Commemorazione dell’eccidio avvenuto nel 1944 nelle cave della via Ardeatina, a Roma.

Oggi è la vigilia della data di commemorazione dell’eccidio avvenuto il 24 marzo 1944, ottantuno anni fa, nelle allora cave della via Ardeatina.
A questo terribile avvenimento è dedicata la settimanale passeggiata che In&Out of Rome Insoliti Archeotrekking di Inforidea organizza la domenica.
Oggi Loredana Fauci non ci trasporta con le parole nella Roma arcaica, nella Roma repubblica o imperiale. È suo marito, Mario Modelli, che ci conduce in un passato più recente, in una ‘Roma città aperta’ coinvolta dalle lotte partigiane.
Rievoca per noi l’attentato di via Rasella avvenuto il 23 marzo del 1944 ad opera di una cellula dei GAPGruppi di Azione Partigiana contro l’11a compagnia del III battaglione del Polizeiregiment Bozen. I 33 soldati morti ed i 305 civili rastrellati e fucilati per rappresaglia. Ci siamo tutti commossi oggi davanti le loro tombe.
Ma vorrei scrivere qui di un uomo soltanto, legato ad un’amica di Estella – oggi è qui con me e ce ne racconta la storia – che si chiama Patrizia e ne è la nipote.

Vorrei dire di Francesco Savelli, nato il 27 settembre del 1890, vicino a Siena, legato alla storia dell’isola di Ponza.
Francesco infatti, ingegnere minerario, scoprì proprio a Ponza il primo giacimento di bentonite bianca al mondo. La bentonite è un materiale argilloso, prodotto di decomposizione della cenere vulcanica; viene utilizzato per impermeabilizzare le opere in terra, ma ha molti altri usi.
All’inizio l’impianto portò lavoro e benessere all’isola. In seguito nacquero degli attriti con il regime. Francesco iniziò a fare opposizione al fascismo, entrò nel Partito di Azione e iniziò a stampare e diffondere materiale antifascista.
In seguito al rastrellamento fu incarcerato a Regina Coeli; fu scelto per essere inserito nella lista delle persone da sopprimere per rappresaglia. Fu fucilato con loro.
Non per caso, pertanto, morì Francesco, ma per la sua militanza.
La sua tomba è la prima della prima fila del lato destro del mausoleo.

Ogni anno sua nipote depone fiori ai suoi piedi ed intorno al suo volto.


Un dipinto nel Museo delle Fosse Ardeatine. L’ho interpretato così: Grazie al sacrificio di tutti quelli che sono morti per combattere il fascismo ed il nazismo, le generazioni future nasceranno libere

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top